Stefania Craxi Presidente Esteri: "Atlantista come mio padre Bettino" - la Repubblica

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Stefania Craxi: "Io, atlantista senza subalternità, come mio padre Bettino"

Stefania Craxi: "Io, atlantista senza subalternità, come mio padre Bettino"
(ansa)
Intervista alla nuova presidente della Commissione Esteri Senato, esponente di FI, che ha battuto il candidato dei 5 Stelle: "Non è colpa del centrodestra di governo se non c’è stata un’intesa e i grillini si sono anche divisi"
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"La presidenza della Commissione esteri era rivendicata dal Movimento 5 stelle? Non è colpa del centrodestra di governo se non c’è stata un’intesa e i cinquestelle inizialmente si sono anche divisi". Stefania Craxi, filo Ucraina, succede a Vito Petrocelli, filo Russia. Ribaltone al Senato.

Senatrice Craxi, com'è andata?

"Intanto Forza Italia era l'unico gruppo della maggioranza che non aveva la presidenza di una commissione. E io, avendo fatto per tre anni il sottosegretario agli Esteri, dispongo di una certa competenza".

Qual è la sua posizione sull'invio di armi all'Ucraina?

"Sono la figlia di un uomo politico che ha sempre sostenuto i popoli che lottavano per la libertà. La resistenza ucraina va appoggiata senza se e senza ma".

Insomma, lei è l'anti Petrocelli?

"In un certo senso è così. Diciamo che esprimo una posizione espressione della quasi totalità del parlamento"

L'M5S insiste per un nuovo passaggio parlamentare.

"E' pretestuoso. Sono tutte richieste per mettere in difficoltà il governo. Sul merito si è già votato".

Il Pd grida al golpe e assicura che nella votazione è stato leale con i grillini.

"Il voto è stato segreto. Ma le posso assicurare che ho ricevuto molti messaggi di felicitazioni da parte di autorevoli esponenti democratici".

Vuol dire che in fondo non sono così scontenti che la presidenza sia stata tolta al M5S?

"Beh, diciamo che ho tolto loro qualche imbarazzo. Dopodiché m'impegnerò per promuovere un principio che deve valere sempre per un grande Paese, ovvero che la politica estera non può essere oggetto di divisioni interne".

Come spiega il fenomeno dei rossobruni in Italia?

"Come forme di antiamericanismo che vengono da lontano, dagli anni Settanta, quando si scriveva Kossiga con la K e "Craxi l’amerikano". E' una cultura estesa che non è mai veramente tramontata".

Suo padre però a Sigonella fece valere l'autonomia della politica nei confronti delle pretese americane.

"Era un no all'arroganza, ma Bettino Craxi è sempre stato un uomo saldamente ancorato ai valori dell'Occidente. E’ l’uomo degli euromissili. Adesso siamo alle prese con l'arroganza russa, che vuole imporre un nuovo imperialismo".

Non è imperialismo anche quello americano?

"L'atlantismo va declinato senza subalternità, facendo valere il primato e le ragioni della politica. Serve un surplus di diplomazia, che va dispiegato nel tentativo di un dialogo, da perseguire con durezza e unità".

Cosa intende esattamente?

"Bisogna svolgere un ruolo nel mondo: spesso in questi anni l'Italia non l'ha fatto. Un ruolo di guida, di presenza. L'agenda mediterranea è stata dimenticata".

E' una critica al ministro Di Maio?

"No. E’ una critica diffusa che riguarda tutti".

Cosa deve fare l'Europa?

"Farsi soggetto politico per promuovere con gli alleati un negoziato, come parte attiva. Dopodiché per negoziare bisognerebbe sempre essere in due".

Draghi come se l'è cavata?

"Ha tenuto la barra dritta. E' stato capace, nell'incontro con Biden a Washington, di fare passare la posizione europea".

Berlusconi sembra più indulgente con Putin negli ultimi giorni.

"Non direi. Sull'invasione continua a usare parole molto nette".

Non ha cambiato registro?

"Ho sentito i suoi interventi. La sua posizione di fondo non è certo mutata".

Putin ha coltivato i rapporti soprattutto con la destra populista in Italia.

"Io penso che molti dei suoi rapporti fossero un depistaggio in chiaro stile Kgb. Dimostrare amicizia, accreditarsi, distrarre, e poi colpire nella convinzione che l'Europa si sarebbe divisa: ma ciò non è avvenuto".

Però le sue attenzioni non erano rivolte soprattutto a Berlusconi, Lega e settori del M5s? Non hanno qualcosa da rimproverarsi?

"Per completezza bisogna ricordare che anche Prodi dialogava con Mosca ai tempi della Commissione".

Draghi punta a presiedere la Nato?

"Non ne ho idea".

Come valuta l'ingresso di Svezia e Finlandia?

"E' legittimo. E' chiaro che in quei paesi salga un po' di ansia vista la vicinanza geografica. Ciò non toglie che la richiesta va valutata con calma".

Che posizione avrebbe preso suo padre?

"Credo che avrebbe affrontato la questione ben prima che esplodesse nella sua drammatica dirompenza. La vicenda russo-ucraina è un tema che colpevolmente per lungo tempo abbiamo fatto finta di non vedere".

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