Carlito's Way, è un film diretto da Brian De Palma nel 1993 e basato sui due romanzi del giudice Edwin Torres "After Hours" e "Carlito's Way".
Carlito Brigante (Al Pacino) era uno dei boss della droga di New York ma decide di farla finita con il crimine, quando nel 1975 esce di galera dopo aver scontato solo 5 anni dei 30 a cui era stato condannato, grazie ad un cavillo legale ben sfruttato dal suo amico e avvocato Dave Kleinfeld (Sean Penn).
Il suo progetto è di guadagnare un po’ di soldi e ritirarsi in pensione in un’isola dei Caraibi insieme a Gail (Penelope Ann Miller), spogliarellista e sua ex fidanzata ritrovata dopo gli anni di carcere. Suo cugino Guajiro (John Ortiz), però, gli chiede di accompagnarlo a concludere un affare di droga in un bar. Qui Guajiro è ucciso dai suoi fornitori e Carlito è costretto a sparare, ricominciando, suo malgrado, a compiere azioni criminali.
Approfittando dei 30.000 che Guajiro avrebbe dovuto versare per la partita di droga che non ha mai acquistato, Carlito compra un night club da un tossico chiamato Saso (Jorge Porcel). Con questa attività spera di guadagnare abbastanza e partire per i Caraibi. Nel locale, Carlito ha diversi guai con un giovane emergente del Bronx, Benny Blanco (John Leguizamo), suo ammiratore che vuole a tutti i costi entrare in società con lui. Ma i guai maggiori provengono proprio dal suo avvocato, Kleinfeld, che ha rubato un milione di dollari al suo cliente Anthony Taglialucci, capo della mafia italiana di New York.
Quando Taglialucci chiede a Kleinfeld aiuto per evadere dalla prigione di Rikers Island, l’avvocato, a sua volta, chiede aiuto a Carlito che, per via del codice d’onore a cui è legato, non può rifiutare. Proprio mentre sembra che l’evasione sia riuscita, Kleinfeld uccide Taglialucci e il figlio Frankie.
Carlito capisce allora che l’unico modo per uscire dai guai e provare ad avere una nuova vita è tagliare i rapporti con Kleinfeld e lasciare la città con la sua Gail...
"Il difetto principale di "Carlito's Way", tratto da due libri di Edwin Torres, ex giudice della Corte Suprema di New York (editore Longanesi) sta nella scrittura, nei dialoghi di David Koepp, sciatti, fitti di frasi fatte e di banalità, con una voce narrante del protagonista saltuaria e a volte malcollocata. I grandi pregi del film sono due. In una sfida rara, De Palma riesce a presentare un personaggio drammatico, fatale, ma per a coinvolgente, remoto, che non pretende dagli spettatori complicità nè avversione: neppure per un attimo si sta con lui nè contro di lui. Con una maestria cinematografica straordinaria, il regista sa raccontare per immagini non soltanto la ferocia della violenza assassina, ma anche certe cattedrali del divertimento contemporaneo: locali di esibizione di nudo femminile, locali notturni splendenti di luci acide, di lusso volgare e di soldi malguadagnati, sale da ballo risonanti di musica latina, affollate di ballerini fatti e di ragazze bellissime. Per la redenzione non c'è posto: "Tutti sporchi. Non è rimasto nessuno... Non me la vado a cercare io, questa merda: è lei che mi insegue..."." ("la Stampa2, Lietta Tornabuoni, 23/12/1993)"Quanto a De Palma, a colpi di stile riesce a farsi ammirare anche con un film visto e rivisto. Basterebbe, più della magistrale "chase" finale nella Grand Central Station di New York, che ribadisce la passione di De Palma per le situazioni, uno qualsiasi dei piani sequenza che il regista organizza. Nel complesso, resta però un sapore di delusione (...)". ("La Repubblica", Irene Bignardi, 13/12/1993)"Tratto da due romanzi del giudice oriundo portoricano Edwin Torres, scritto da David Koepp, il film è l'ennesima variazione sui temi esistenziali della malavita. E' merito dello straordinario interprete de l'odissea del gaglioffo irredimibile suscita solidarietà in un film vivido, agghiacciante, all'antica hollywoodiana(...)". ("Il Corriere della Sera", Tullio Kezich, 28/12/1993)."Cose amarissime e tragiche, venute da due romanzi di Edwin Torres, giudice della Corte Suprema di New York, sceneggiati da David Koepp che danno emozionante sostanza a Carlito's Way, diretto da Brian de Palma con la nota virtù di concertare le immagini. E interpretato da due attori d'alto rango: l'Al Pacino il quale racchiude nel suo sguardo stanco e rassegnato alla necessità della violenza la luce crepuscolare d'un personaggio condannato a fallire, e il Sean Penn che incarna, l'avvocato cocainomane e corrotto, il male assoluto. Il film ha qualche lentezza iniziale, ma poi le scene una rappresentazione molto convincente dei caratteri e di quell'ambiente abitato da anime nere" ("L'Indipendente", Giovanni Grazzini, 29/12/1993)
Sebbene la storia raccontata nel film sia ispirata principalmente al secondo libro di Torres, After Hours, la produzione decise di intitolare il film come il primo libro, Carlito’s Way, per evitare confusioni con il film omonimo (in italiano, Fuori orario) di Martin Scorsese del 1985.
Quando a Sean Penn fu proposto il ruolo dell'avvocato e migliore amico di Carlito, Penn aveva già annunciato pubblicamente il suo ritiro dalle scene per dedicarsi esclusivamente alla regia. A convincerlo ad accettare è stata la possibilità di lavorare a fianco di Al Pacino e anche di poter finanziare il suo film The Crossing Guard.
Per interpretare Kleinfeld, Sean Penn si rasò sulla parte anteriore della fronte e fece la permanente al resto dei capelli. Credendo che Penn stesse cercando di assomigliare a lui, l’avvocato e professore Alan Dershowitz minacciò la produzione per diffamazione.
A parte la sequenza finale, girata in Florida, l'intero film è stato girato a New York, dove il regista Brian De Palma ha fatto sopralluoghi in ogni vicolo di Manhattan alla ricerca di location adeguate.
Carlito Brigante (Al Pacino): Quando sei in galera passi un sacco di tempo a pensare chi andrai a trovare il primo giorno che sei fuori, il secondo e il terzo. Ma poi, quando esci, trovi che le facce della gente sono diverse da come te le ricordavi. Magari anche la tua è diversa. Ti auguri di trovarne una che non è cambiata, una faccia che ti riconosca: che sia come sempre è stata.
Carlito Brigante (Al Pacino): I favori finiranno per rovinarti se ne fai troppi
Carlito Brigante (Al Pacino): Mi intendo di macchine. Ho cominciato a rubarle quando avevo 14 anni!
Carlito Brigante (Al Pacino): Sono completamente riabiltato, riassimilato, rinvigorito e tra poco sarò presto rialloggiato!
Carlito Brigante (Al Pacino): Non puoi andare sempre con il piede a tavoletta… prima o poi la benzina finirà.
Attore | Ruolo |
---|---|
Al Pacino | Carlito Brigante |
Penelope Ann Miller | Gail |
Sean Penn | David Kleinfeld |
John Leguizamo | Benny Blanco |
Ingrid Rogers | Steffie |
Joseph Rebhorn | Norwalk |
Ángel Salazar | Walberto |
Edmonte Salvato | Battaglia |
Jaime Sánchez | Rudy |
Joseph Siravo | Vinnie Taglialucci |
John Ortiz | Guajiro |
Frank Manucci | Tony Taglialucci |
Adrian Pasdar | Frankie |
Paul Mazursky | Giudice Feinstein |
Viggo Mortensen | Lalin |
Jorge Porcel | Saso |
Rick Aviles | Quisqueya |
Richard Foronjy | Pete Amadesso |
Luis Guzmán | Pachanga |
Al Israel | Rolando |
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