Recensione Nick Oliveri N.O. Hits At All Vol. 3 - truemetal.it

Recensione: N.O. Hits At All Vol. 3

Di Simone Volponi - 18 Ottobre 2017 - 0:01
N.O. Hits At All Vol. 3
Band: Nick Oliveri
Etichetta:
Genere: Vario 
Anno: 2017
Nazione:
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65

Nick Oliveri, bassista dal cuore selvaggio e voce da coyote, forse resterà sempre conosciuto come membro degli storici Kyuss e successivamente dei Queens Of The Stone Age, nei quali contribuì in modo decisivo alla realizzazione di due pietre miliari dello stoner, ossia “Rated-R” e “Songs For The Deaf”, ancora oggi apici mai ripetuti dalla band di Josh Homme. Però suonava nudo, si drogava, si faceva arrestare, e quindi fu buttato fuori dalla band senza troppi ripensamenti. Così Nick si è messo a suonare in una miriade di progetti diversi, sia da lui creati che come guest (MONDO GENERATOR – SVETLANAS – BL’AST – MASTERS OF REALITY – VISTA CHINO  -MARK LANEGAN BAND – TURBONEGRO – DEATH ACOUSTIC e tanti altri)

Ultimamente lo possiamo trovare con i Bloodclot, ma davvero Oliveri ha sparpagliato il suo talento sanguigno in tanti dischi e generi, seguendo l’istinto di una frenesia musicale psicotica che è specchio del suo carattere irrequieto e imprevedibile. Così la Heavy Psych Sounds ha pensato bene di raccogliere le varie collaborazioni e fare un po’ di ordine inserendole all’interno di una serie di EP denominati, giocando col nome del protagonista, “N.O. Hits At All”. Siamo così al terzo volume della rapida sequenza, con all’interno sei tracce che dimostrano la varietà dei lavori prodotti da Nick Oliveri. “R’N’R Outlaw”, registrata a nome Royale Daemons, apre la raccolta con un numero boogie rock (si tratta di una cover dei Rose Tattoo) caratterizzato dalla slide del guru doom Wino (The Obsessed, tra gli altri) dalla batteria potente dell’amico Joey Castillo, e per l’appunto dalla voce acida di Nick che riesce a caratterizzare tutto con il suo atteggiamento selvaggio e arrogante. Un bel pezzo godibile da bar polveroso, che lascia spazio poi alla punk “Luv Is Fiction” dei The Dwarves, altri compari di lunga data del pelato barbuto con i quali è solito firmarsi sotto lo pseudonimo di Rex Everything, e in successione all’ottima “Medication” dei misconosciuti He Who Can Not Be Named, che in pratica sono un’altra versione degli stessi The Dawarves. Anche qui si tratta di garage punk, un po’ più edulcorato, con la voce di Nick a tratti lasciva a tratti grezza, un refrain con tocco drammatico e bell’assolo al centro, per una di quelle tracce che riescono a rimanere in testa e a richiedere altri ascolti.
Kyuss Dies!” dei Kyuss Lives, registrata con il vecchio compagno Brant Bjork alla batteria, apre l’ideale lato B dell’EP e propone la traccia maggiormente stoner, con Nick Oliveri che canta filtrato da onde aliene sprigionate nel deserto e la chitarra ribassata come usava fare Josh Homme nei Kyuss. “Country As Fuck” è di nuovo una scheggia punk scritta e cantata da Oliveri al servizio dei Plan B, mentre la chiusura è affidata alla cover di “Mob Rules” eseguita dal vivo insieme agli Hand Of Doom, band tributo messa in piedi da Melissa Auf Der Maur: sentire una hit dei Sabbath era Dio eseguita con una foga così punk potrà far storcere il naso, ma è piacevole.

“N.O. Hits At All Vol. 3” sfuma via così, il tempo di una sigaretta, e centra l’obiettivo di offrire all’ascoltatore un breve spaccato sulla carriera del bassista-cantante. La serie di volumi offre un buon metodo ai suoi fans per completare la propria collezione senza dover acquistare i vari album di band che magari non interessano, puntando ovviamente al prodotto fisico. Certo, sono canzoni che si possono trovare in giro senza sborsare un cent, ma la Heavy Psych Sounds ha calcolato il rischio puntando su un numero limitato di vinili e cd in una confezione accattivante. Finiti i volumi, ne verrà fuori una bella opera omnia che il buon Nick merita, in quanto resta per attitudine un rocker vero e senza compromessi.

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