The Rock Trading, indagini aperte anche a Milano: i pm ipotizzano la truffa

Dopo le perquisizioni, le acquisizioni documentali e i sequestri effettuati ieri mattina dalla Guardia di Finanza negli uffici milanesi della piattaforma di criptovalute The Rock Trading, ieri pomeriggio il procuratore capo di Milano Marcello Viola ha confermato l’apertura di un’inchiesta sulla vicenda. Quattro i pm che indagheranno: sono gli aggiunti Eugenio Fusco e Tiziana Siciliano, rispettivamente a capo del IV dipartimento (truffe tutela consumatori e reati informatici) e del II dipartimento (diritto penale dell’economia) oltre ai sostituti Francesco Cajani e Maura Ripamonti: uno schieramento che la dice lunga sull’importanza attribuita al caso dalla procura milanese.

E non sorprende, visto che The Rock Trading, con circa 34 mila clienti, è il più importante Exchange italiano sulle criptovalute. Per il momento le ipotesi di reato sono due: truffa e appropriazione indebita. Ancora lontano è il momento della quantificazione del danno che, tuttavia, si teme ingente. La delega alle indagini è stata affidata contestualmente a due distinti Nuclei della Guardia di Finanza: il Pef e il valutario di Milano, che oltre alla sede milanese di corso di Porta Romana, hanno perquisito le sedi di Genova e di Padova della Rock Trading e le abitazioni dei due fondatori: Andrea Medri e Davide Barbieri.

La vicenda è esplosa in pochi giorni: il 17 febbraio sul sito della The Rock Trading gli investitori hanno appreso di non potere più accedere ai propri conti per non meglio definiti «problemi di liquidità». Di fatto la società, senza fornire adeguate giustificazioni, scrive il comunicato della procura, ha interrotto l’operatività della piattaforma, impedendo ai clienti la possibilità di accedere ai propri asset digitali. In seguito ad «alcune notizie stampa e alle prime denunce dei clienti, sono state attivate immediatamente mirate verifiche che, grazie all’ausilio della Squadra reati informatici della Procura di Milano, hanno fatto emergere, oltre al blocco dell’operatività, l’interruzione dei rapporti con l’istituto di credito nazionale che, fin dalla costituzione della società, aveva fornito alla piattaforma i rapporti di conto attraverso cui operare (Banca Sella Ndr) nonché alcune violazioni attinenti alla corretta redazione del bilancio da parte della società».

Allo stato, spiega il procuratore, «si procede per riscontrare la eventuale commissione di reati informatici e verificare la possibile configurazione di reati societari». In dettaglio a fare avviare le indagini sembra siano stati tre esposti, così com’è accaduto anche a Firenze, dove risulta aperta un’inchiesta sullo stesso caso affidata al Pm Sandro Cutrignelli lo stesso che, insieme ai colleghi Fabio Di Vizio e Gabriele Mazzotta, ha indagato su una frode da 120 milioni di euro sulla piattaforma di criptovalute Bitgrail.

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Da notare che già nel settembre del 2021 a The Rock Trading c’erano stati dei problemi. La società Onedime, che forniva servizi IT aveva subito un attacco informatico che aveva causato la sottrazione, dal conto omnibus di TRT pari a 311,06 ETH stimabili al cambio alla suddetta data in circa Euro 904.000. Il furto era stato denunciato alla Polizia Postale e per coprire l’ammanco il 17 dicembre dello stesso anno gli amministratori Trt hanno attinto a fondi aziendali e alle giacenze in cripto della stessa Trt per ridurre il danno reputazionale.