I Gonzaga a Mantova: storia, caratteristiche e protagonisti | Studenti.it

La Mantova dei Gonzaga: storia, caratteristiche e protagonisti

Storia, origini e ascesa della famiglia dei Gonzaga di Mantova dal 1328 al 1708. Dallo splendore alla decadenza della Mantova gonzaghesca: eventi, protagonisti e caratteristiche
La Mantova dei Gonzaga: storia, caratteristiche e protagonisti
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1La Mantova dei Gonzaga: introduzione

1.1Le origini di Mantova

Ritratto di Luigi I Gonzaga: ricco e abile capostipite militare della dinastia dei Gonzaga
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Tra il VI e il V secolo a.C., Mantova fu fondata dagli Etruschi, per poi passare prima ai Galli e poi ai Romani. Durante il periodo altomedievale, la città vide un alternarsi di sovrani fino al 774, con la dominazione dei Franchi.    

Verso l’anno mille, Mantova divenne possedimento dei Canossa. Su concessione dell’imperatore Enrico V di Franconia (1086-1125), la città poté dichiararsi libero comune e successivamente guadagnarsi maggiore autonomia, come gli altri comuni della Lega Lombarda, grazie al Trattato di Costanza del 1183.

1.2Contesa del potere su Mantova tra il XII e il XIV secolo

Durante il XIII secolo, il controllo di Mantova fu conteso tra le principali famiglie nobili. Estromessi gli Arlotti, i Casalodi e il podestà Guidotto da Correggio (?-1235), nel 1273 il ghibellino Pinamonte dei Bonacolsi (1206-1293) assunse il potere sulla cittadina, gettando le basi per un dominio di tipo signorile

Con il pretesto della scomunica per eresia di Rinaldo Bonacolsi (1278-1328), si aprirono di nuovo le ostilità tra famiglie per il governo di Mantova: sconfitto Rinaldo nel 1328, la famiglia emergente dei Gonzaga si impose come signoria della città. 

«Fer la città sovra quell'ossa morte; e per colei che 'l loco prima elesse, Mantüa l'appellar sanz'altra sorte», Dante Alighieri, Inferno XX, 90, “Divina Commedia”

2La Mantova dei Gonzaga: le origini e l’ascesa dei Gonzaga

2.1Le origini della famiglia Gonzaga

Palazzo Ducale a Mantova. Famosa residenza della famiglia Gonzaga. Piazza Sordello
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La provenienza precisa della casata Gonzaga è tuttora dubbia: dalle fonti si è a conoscenza dell’investitura, da parte dell’abate dell’abbazia benedettina di Polirone a San Benedetto Po, di Filippo Corradi (XII secolo) delle terre lombarde della cittadina di Gonzaga.

L’inurbamento della famiglia a Mantova avvenne alla fine del XII secolo, con Corbellino Corradi da Gonzaga (XII-XIII secolo). Grazie all’occupazione di cariche religiose e pubbliche nonché all’acquisizione di terre e di edifici, agli inizi del XIV secolo i Corradi-Gonzaga ebbero un’influenza tale da permettersi di conquistare il controllo della città.

2.2I Gonzaga si affermano a Mantova

Grazie all’appoggio militare del veronese Cangrande I della Scala (1291-1329), i gonzagheschi guidati da Luigi I Gonzaga (1268-1360) spodestarono i Bonacolsi dal controllo di Mantova nel 1328. In quanto capitano del popolo della città e di vicario imperiale, su nomina dell’imperatore Ludovico il Bavaro (1282-1347), Luigi I iniziò l’ascesa della propria casata che, dal 1335, scelse di farsi chiamare solo ’Gonzaga’.

L’affermazione dei Gonzaga su Mantova ma anche sulla scena politica dell’Italia settentrionale fu possibile soprattutto alle sue ampissime possibilità economiche derivanti da:

  • rendite delle loro proprietà terriere;
  • vittorie nelle condotte militari;
  • rapporti commerciali e finanziari con la Repubblica di Venezia;
  • politiche matrimoniali strategiche con le principali famiglie dell’epoca.

2.3I Gonzaga marchesi di Mantova

Ritratto di Gianfrancesco Gonzaga (1395-1444). Primo marchese di Mantova
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Se in un primo momento la Mantova dei Gonzaga si dovette confrontare politicamente e militarmente con i Visconti di Milano, i Della Scala di Verona — i principali avversari — gli Estensi di Ferrara e la Repubblica di Venezia, i rapporti si distesero quando iniziarono a legarsi attraverso il matrimonio

Tra il XIV e il XV secolo, il prestigio e la ricchezza della famiglia gonzaghesca furono accumulate grazie alle condotte politiche e militari prima con Francesco I Gonzaga (1366-1407) e poi con Gianfrancesco Gonzaga (1395-1444). Il coronamento di tutto lo si ha con l’investitura col titolo di marchesi della famiglia Gonzaga, da parte dell’imperatore Sigismondo di Lussemburgo (1368-1437) nel 1433, dietro il pagamento di 12.000 fiorini d’oro. 

«Qui vivens laedit mortem medetur» (Qui vivono i feriti, guariti dalla morte), scritta sul sarcofago di Luigi I Gonzaga, 1360

3La Mantova dei Gonzaga: il periodo d’oro

3.1Inizio dello splendore della Mantova gonzaghesca

Affresco di Andrea Mantegna, la Camera degli sposi. Palazzo Ducale a Mantova. A sinistra: Ludovico II Gonzaga
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Nella seconda metà del XV secolo, Mantova intraprese la strada per diventare una delle capitali più prestigiose del Rinascimento italiano. Il fautore principale di questo processo, nonché la figura più importante della famiglia gonzaghesca, fu Ludovico II Gonzaga, detto il Turco (1412-1478). 

Se, da una parte, ebbe i favori imperiali sposandosi con la principessa Barbara di Brandeburgo (1422-1481), nipote dell’imperatore Sigismondo, dall’altra, Ludovico II si procurò anche dei legami amichevoli con lo Stato Pontificio ospitando presso di sé la Concilio di Mantova del 1459

3.2La Mantova di Francesco II Gonzaga e di Isabella d’Este

A portare avanti il progetto di affermazione e di prestigio politico e cultura di Mantova furono il marchese Francesco II Gonzaga (1466-1519), assieme alla moglie Isabella d’Este (1474-1539), una delle donne più autorevoli dell’epoca. 

Oltre a partecipare come condottiero alle solite scorrerie tra Milano e Venezia, Francesco II combatté anche nelle grandi battaglie tra Francia, Spagna e papato. Il suo merito fu sempre quello di servire le potenze che gli potevano offrire, da una parte, i vantaggi economici maggiori e, dall’altra, le sicurezze per il proprio marchesato

Descritta come “suprema tra le donne”, Isabella si affermò come una personalità più notevoli del Rinascimento italiano: non solo per il suo gusto raffinato verso l’arte e la cultura, ma anche per la sua influenza nelle vicende politiche internazionali. Mentre il marito era assente da Mantova, Isabella si mostrò anche un’abile governatrice

3.3La Mantova dei Gonzaga elevata a Ducato

Ritratto di Federico II Gonzaga, duca di Mantova (1500-1540), 1525. Tiziano (1488-1576). Collezione del Museo del Prado, Madrid
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Federico II Gonzaga (1500-1540) fu un punto cruciale per gli equilibri politici in Italia. Nonostante fosse cresciuto presso la corte francese e papale, Federico II scelse i favori dell’impero: nel 1526 permise ai lanzichenecchi, diretti verso Roma, di transitare sui suoi territori.  

Questo comportamento filoimperiale di Federico II valse alla famiglia Gonzaga dell’investitura del titolo di duca da parte dell’imperatore Carlo V d’Asburgo (1500-1558), nel 1530. Successivamente, Federico II si annette anche il marchesato del Monferrato unendosi in matrimonio con Margherita Paleologa (1510-1566).  

3.4Mantova capitale europea del Rinascimento

Secondi solo ai Medici di Firenze e al papa, i Gonzaga furono uno dei principali mecenati del Rinascimento italiano: a loro si devono la Celeste Galeria, la Camera degli Sposi e lo Studiolo di Isabella d’Este, nonché il Palazzo Ducale, le chiese di San Sebastiano e di Sant’Andrea e il Palazzo Te.   

La presenza di vari intellettuali di spicco come Vittorino da Feltre (1373-1446), Leon Battista Alberti (1404-1472), Andrea Mantegna (1431-1506), Baldassarre Castiglione (1478-1529), Ludovico Ariosto (1474-1533), Torquato Tasso (1544-1595), Claudio Monteverdi (1567-1643) e Pieter Rubens (1577-1640) rese Mantova, soprattutto al tempo di Guglielmo Gonzaga (1538-1587), una delle corti più importanti e più ricche d’Europa.  

«In fin dei conti hanno stipendiato Mantegna, hanno fatto dipingere a Giulio Romano la volta dei Giganti, hanno liberato il Tasso dallo spedale, hanno vinto o perduto nella persona del condottiero la battaglia di Fornuovo, vi par poco?», Ippolito Nievo, “Le confessioni di un italiano”, 1867

4La Mantova dei Gonzaga: dallo splendore alla decadenza

4.1Indebolimento della casata Gonzaga

Ritratto di Vincenzo II Gonzaga (1594-1627), duca di Mantova, 1605. Collezione privata. Artista: Pieter Paul Rubens
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Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, l’attenta amministrazione e diplomazia con i principali potentati d’Europa di Guglielmo e del figlio Vincenzo I Gonzaga (1562-1612) consentirono al ducato di conservare il proprio prestigio.

Nonostante fosse dotato di intelletto e di cultura, il duca Ferdinando Gonzaga (1587-1626) non ebbe la stessa qualità politica e umana dei suoi avi. Durante i suoi anni di governo egli dovette affrontare gli enormi debiti della famiglia e la complicata questione della successione dinastica.

Vincenzo II Gonzaga (1594-1627) non cambiò le sorti della propria casata: è ricordato per la vendita di una parte della collezione d’arte di famiglia e per esser stato l’ultimo discendente gonzaghesco. Morì nel 1627 e con lui si estinse così la linea diretta della stirpe dei Gonzaga.

4.2Il Ducato di Mantova dei Gonzaga-Nevers

La questione della successione gonzaghesca era un problema europeo. Data l’importanza economica e strategica del Mantovano e del Monferrato, si aprì una guerra per la successione tra la Francia e gli Asburgo.

Gli ultimi discendenti diretti Gonzaga, conoscendo il loro triste epilogo, disposero che agli eredi del trono gonzaghesco andasse al ramo cadetto francese dei Nevers, con Carlo I Gonzaga-Nevers (1580-1637) nuovo duca di Mantova e del Monferrato.

4.3Fine della Mantova gonzaghesca

Palazzo Te a Mantova, fu commissionato da Federico II Gonzaga
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Un altro durissimo colpo ai Gonzaga fu il Sacco di Mantova del 1630, da parte dell’imperatore Ferdinando II d’Asburgo (1578-1637). La città ne uscì devastata sia dall’assalto militare che dalla diffusione della peste.

Nonostante i tentativi dei Gonzaga-Nevers per risollevare le sorti della propria casata, tutto fu vanificato dall’inettitudine di Ferdinando Carlo Gonzaga-Nevers (1652-1708): le scelte politiche e militari erronee lo portarono allo stato di decaduto nel 1708 e i territori che furono per quattro secoli dei Gonzaga passarono agli Asburgo.

«Un Gonzaga non si arrende mai. Viva l'Italia!», Ferrante Vincenzo Gonzaga, XIX secolo.

5Guarda il video sulle Signorie italiane nel Quattrocento