È morto Ray Liotta, straordinario protagonista di “Quei bravi ragazzi”. Aveva 67 anni - La Stampa

Era un attore di gesti ed espressioni, Ray Liotta. In «Quei bravi ragazzi» di Martin Scorsese, era riuscito a costruire il suo personaggio stando sempre un passo indietro. Aggrottava la fronte, sorrideva, stringeva o spalancava gli occhi. Era una maschera. Il suo Henry Hill era un aspirante criminale, nato e cresciuto tra i mafiosi e destinato, in un certo senso, a percorrere la loro stessa strada. Eppure conservava qualcosa di unico, qualcosa di profondamente suo: si trovava a metà, tra una vita e l’altra, un piede nella normalità e l’altro nel fango di malaffari e violenza.

Con il suo carisma Liotta, che è scomparso oggi a 67 anni, è riuscito a ritagliarsi uno spazio speciale tra gli interpreti più famosi dei gangster movie. Negli ultimi anni, dopo una lunga pausa, ha recitato in «The Many Saints of Newark», il film prequel dei «Soprano», «No Sudden Move» di Steven Soderbergh, e nella serie «Shades of Blue». Aveva una sua maniera di recitare; era in grado di trovare immediatamente un equilibrio. Ha interpretato personaggi oscuri, spesso contorti e legati al mondo della criminalità.

Sapeva reggere la pressione del ruolo principale, come protagonista, e occasionalmente farsi da parte per accompagnare e sostenere le interpretazioni degli altri attori. In «Storia di un matrimonio» di Noah Baumbach, nel 2019, è stato in grado di riempire ogni scena e di rendere il suo personaggio memorabile. Si era fatto notare per la prima volta in «Qualcosa di travolgente», nel 1986.

Morto Ray Liotta, quella risata indimenticabile in "Quei Bravi Ragazzi"

Ha lavorato con registi come Ridley Scott e Guy Ritchie. Era tormentato, in un certo senso, dalla parte del mafioso. In un’intervista con il Guardian aveva ammesso di aver rifiutato un’offerta nella serie dei «Soprano» perché voleva cambiare e non voleva essere visto sempre nello stesso modo. Aveva studiato recitazione per puro caso, al college. Non aveva mai sognato di diventare un attore. Alla fine, però, aveva trovato il suo posto proprio nella recitazione, sul grande e sul piccolo schermo. Era dedito, appassionato, attento a ogni più piccola cosa.

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