La regina Elisabetta III temeva di morire a Balmoral: il retroscena - La Stampa

È trascorso oltre un anno dalla morte della regina Elisabetta II. Il tempo giusto per raccontare qualche dettaglio in più su quella dolorosa dipartita, anche da parte di chi, come i figli hanno condiviso con la sovrana i suoi ultimi giorni. «Credo ci sia stato un momento in cui mia madre ha realizzato che sarebbe stato tutto più difficile se fosse spirata a Balmoral. E penso che tutti noi abbiamo cercato di persuaderla che questo ragionamento andava escluso. Insomma penso che alla fine lei abbia pensato che andava bene così. E che per una volta non doveva occuparsi del protocollo».

Chi parla è la principessa Anna, figlia della regina Elisabetta II scomparsa l’8 settembre del 2022, che in una lunga intervista rilasciata alla BBC e che andrà in onda a Natale svela gli ultimi giorni della sovrana più amata. Quella regina che fino all’ultimo voleva mettere davanti a tutto – anche all’ultimo desiderio di morire a Balmoral — il suo «duty», il dovere. Ma furono dunque i figli, Anna innanzitutto, a convincerla che dopo una vita intera passata a servire il Paese, a lavorare per il Regno Unito e il Commonwealth, era giusto che a quel punto lei si occupasse soltanto di sé stessa. E agli ultimi istanti di vita trascorsi nel castello più amato, quello di Balmoral, appunto.

«Abbiamo trascorso buona parte della nostra giovinezza i quel luogo – aggiunge Anna – e gran parte di quel tempo è stato il più libero e indipendente che abbiamo avuto», spiegando così il motivo per cui quella reggia aveva un posto speciale nel cuore della regina.

Anna parla nel documentario che sarà trasmesso a Natale dalla Bbc – che nei giorni scorsi ha registrato il record di ascolti (18 milioni) per la sua diretta dell’incoronazione di Re Carlo III il 6 maggio scorso. Record che ne ha fatto lo «show» del 2023 per la tv pubblica britannica.

Quando la regina morì Carlo – che il 25 dicembre pronuncerà il suo secondo discorso di Natale da Re – si trovava nella sua residenza del cuore, in Scozia, a Dumfries House, la dimora antica che ha salvato dalla rovina e che ha trasformato nel quartier generale della sua attività con la King’s Foundation. E dove torna appena possibile.

«La regina non era così noiosa»
La domanda che i fan di «The Crown» si sono più posti in questi anni è sempre stata una: la serie di Netflix è rimasta fedele all’immagine della regina Elisabetta? Secondo Dickie Arbiter, l'ex addetto stampa della regina, la risposta è no. «Non la ricordo come una persona cupa e noiosa. Era cupa se c’era una morte in famiglia o uno dei cani doveva essere abbattuto, ma Imelda Staunton ha interpretato il ruolo di una persona cupa dall'inizio alla fine», ha detto Arbiter a «Deadline» spiegando di aver visto in «The Crown» una Elisabetta molto diversa da quella originale. Non è la prima volta che Arbiter esprime dissenso nei confronti di «The Crown». A novembre del 2023 è stato molto duro con la serie di Peter Morgan per la «licenza drammatica fuori controllo» legata alle scene della morte di Lady Diana. A essere oggetto della critica dell'ex addetto stampa sono state in particolare le scene in cui il principe Carlo (Dominic West) comunica la notizia del decesso della principessa ai suoi figli, i principi William e Harry, definita «insensibile» e «inutile».

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