Giovanna Ralli sul set con Vittorio Gassman. "'C'eravamo tanto amati' è il capolavoro" - la Repubblica

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Giovanna Ralli sul set con Vittorio Gassman. "'C'eravamo tanto amati' è il capolavoro"

Giovanna Ralli sul set con Vittorio Gassman. "'C'eravamo tanto amati' è il capolavoro"
Nella nuova puntata del podcast 'Attorissimi', su OnePodcast, l'attrice ricorda l'esperienza del film di Ettore Scola accanto al mattatore. "Attento e premuroso, ha reso brava anche me"
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Le improvvisazioni di Alberto Sordi sul set de Il marchese del Grillo raccontate dal fido servitore Ricciotto-Giorgio Gobbi. Sandra Milo che ricorda la scena di 8 e 1/2 in cui Marcello Mastroianni le chiede: "Fai la faccia da porca!". Maurizio Scattorin e gli schiaffi presi da Ugo Tognazzi in Amici miei, Giacomo Rizzo e le scene claustrofobiche girate con Nino Manfredi in Pane e cioccolata. E poi ancora le storie di Monica Vitti, Vittorio Gassman, Anna Magnani e Gian Maria Volonté. Il podcast Attorissimi - I miti del cinema italiano, su OnePodcast, racconta i ciak e i segreti di alcuni mostri sacri del nostro cinema attraverso un osservatorio privilegiato: quello degli attori che hanno recitato con loro. Di seguito un estratto della puntata Vittorio il mattatore, disponibile su OnePodcast.

"Elide l'ho portata a casa mia, non l'ho lasciata sul set, ho la sua foto in camera da letto". È raro osservare un'attrice tanto legata a un suo personaggio, eppure tra Giovanna Ralli, 88 anni, e la Elide Catenacci di C'eravamo tanto amati si percepisce un legame che dura ormai da quasi cinquant'anni. Nel film di Ettore Scola, del 1974, Ralli interpreta la figlia piuttosto ignorante e naïf di un ricco imprenditore, interpretato da Aldo Fabrizi, che sposa un rampante Vittorio Gassman, protagonista della nuova puntata di "Attorissimi" disponibile su OnePodcast.

"Per me Elide è come se fosse una parente".

Sebbene mostrasse parecchie tare intellettuali: chiamava i carboidrati "idrocarburi", definiva I tre moschettieri un romanzo tosto...

"Era ignorante, povero amore mio, Elide. Non sapeva se mettere l'"hacca" prima o dopo la "o". Poi piano piano, nei venticinque anni della storia, riesce a migliorare, vede i film di Michelangelo Antonioni, da "buzzichella", come si dice a Roma, comincia a fare una dieta fino a diventare bella. Bella, insomma... diventa com'ero io realmente".

Come si preparò per quel ruolo?

"In modo molto semplice: per interpretare un personaggio basta credere a quello che dici. Io credevo a quello che dicevo e facevo".

In C'eravamo tanto amati Gassman, Manfredi e Stefano Satta Flores interpretano tre amici che hanno fatto insieme la Resistenza e che si troveranno, nel dopoguerra, a gravitare attorno alla stessa donna, Stefania Sandrelli. Come visse le riprese di quel film?

"Eravamo consapevoli di interpretare dei personaggi straordinari e un film straordinario. Anche i dialoghi erano eccezionali".

Satta Flores, Gassman e Manfredi in 'C'eravamo tanto amati'
Satta Flores, Gassman e Manfredi in 'C'eravamo tanto amati' 

Come fu Scola sul set?

"Scola amava gli attori e questo era molto importante, diceva "tu vai, poi vediamo, se ci sono delle cose te le dico". Io facevo la scena come la sentivo, poi lui magari mi prendeva da parte e mi spiegava alcune cose, ma sempre con molta educazione, gentilezza e dolcezza".

Con Gassman aveva già recitato in un episodio di Se permettete parliamo di donne del 1964, sempre di Scola: una specie di "commedia delle certezze" dove il marito sa che la moglie si prostituisce ma si comporta come se non ci fosse nulla di strano, tanto che invita il compagno di scuola ritrovato a restare a cena.

"Ero abbastanza emozionata al pensiero di recitare con Gassman. Vittorio era piuttosto riservato, non stava coi colleghi, si metteva da una parte su queste sedie da regia e aveva un libretto su cui scriveva e annotava in continuazione".

Com'era il suo rapporto con Gassman?

"Bellissimo. Con lui eri sicura di avere un compagno attento e premuroso. Avere degli attori bravi vicino rendono brava anche te. Mi ha aiutato molto in questo".

Eppure all'inizio Gassman aveva cominciato come attore drammatico, rischiò di non esplodere...

"Se non avesse fatto I soliti ignoti non avrebbe avuto la carriera cinematografica che ha avuto. Monicelli lo ha lanciato e devo dire che da allora Vittorio dimostrò di poter fare qualsiasi cosa".

Tra le tante scene di C'eravamo tanto amati ce n'è una in particolare, quella in cui Elide, morta, appare a Perego/Gassman seduta a bordo di un'auto sopra una pila di altre macchine.

"Ricordo che Ettore era indeciso se mettere la scena o no. Io gli ho detto: "guarda  che è un gran pezzo cinematografico questa macchina che si illumina e appare lei". Poi l'ha fatta perché è bellissima".

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Che posto ha questo film nella sua carriera?

"C'eravamo tanto amati per me è il capolavoro, è il film che ho amato di più".

Adesso la domanda devo farla a Elide: mangia ancora idrocarburi?

Giovanna Ralli scoppia a ridere.

"Li sto mangiando in questo momento, sto mangiando un grissino, un idrocarburo".