Edoardo VII e l'amante Rosa

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Edoardo VII e l'amante Rosa


Edoardo VII (1841-1910)
Edoardo VII (1841-1910)

Testo ripreso dal volume "La tavola dei re. 131 ricette della vecchia Europa" di Rinaldo Casana edito Archinto (1999)

 

Rosa Lewis non era certamente una «lady» eppure il suo nome entra a buon diritto tra quelli dei celebri edoardiani che, con i loro aristocratici cognomi, i loro costumi liberi, la loro raffinatezza ed eleganza, costituivano l'entourage del principe di Galles (Edoardo VII), caratterizzando una stagione abbastanza lunga della vita londinese. Ma Rosa Lewis, di modeste origini operaie (era nata a Londra nel 1867), imparò ben presto a conoscere il cuore e il palato del principe e della sua corte e, districandosi con estrema discrezione e riservatezza tra regali sentimenti e nobili gusti, riuscì a intrecciare la propria vita a quella della società edoardiana alla quale divenne in breve tempo indispensabile. Bella, bruna, un po' paffuta ma con due grandi occhi vividi, a sedici anni Rosa lava in cucina le preziose porcellane di Sèvres della contessa di Parigi, allora in esilio a Londra col marito, il conte d'Orleans. A vent'anni è aiuto cuoca, ha un bel portamento, ha imparato le buone maniere e alterna indifferentemente un ottimo francese al più puro e ostinatissimo cockney. In questa illustre casa avviene il primo incontro di Rosa con «Bertie», cioè con Edward Albert, principe di Galles. Dell'incontro naturalmente ci sono molte versioni e la più diffusa è quella per cui il principe, che prima degli altri era entrato nella sala da pranzo, l'abbia vista, bella, giovane ed elegante dare gli ultimi tocchi alla tavola e, scambiatala per una invitata, l'abbia baciata. Il fatto è che da allora iniziò una frequentazione che negli anni divenne amicizia, e i pranzi preparati da Rosa rappresentavano una tale attrattiva che si trovò a lavorare in proprio. Pranzi cittadini e feste campagnole, balli e cacce, breakfast colossali e cenette intime della migliore aristocrazia londinese dipendevano dalla sua disponibilità, e le dame, diffondendo la voce che Rosa avrebbe preparato la tal cena o il tale pranzo, erano sicure di poter annoverare Bertie tra i propri illustri ospiti. C'è da dire che Rosa, fedele alla sua disciplina della riservatezza, non solo custodì sempre gelosamente i mille segreti che conosceva, ma non lasciò mai trapelare nulla nemmeno della propria vita sentimentale.
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