ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’inchiesta

Voto di scambio, mafia e corruzione, 11 arresti in Sicilia. Sospeso il vicepresidente leghista della Regione. Un pentito: «Era a incontro con un boss»

Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando. Ai domiciliari il suo oppositore politico, Mario Ronsisvalle, poi suo alleato

di Redazione Roma

Sicilia, voto di scambio e corruzione: sospeso vicepresidente Regione

6' di lettura

Carabinieri del comando provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 11 persone tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori accusati, a vario titolo, di scambio elettorale politico - mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Tra gli arrestati il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando. Ai domiciliari il suo oppositore politico, Mario Ronsisvalle, poi suo alleato. Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione Luca Sammartino (Lega).

Chi è Sammartino

Il vice presidente della Regione Luca Sammartino, che è anche assessore regionale all’Agricoltura, è uno degli esponenti di spicco della Lega in Sicilia, è indagato per corruzione. E per questa ipotesi di reato è stato sospeso dal gip per un anno dall’esercitare funzioni pubbliche. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania condotte tra il 2018 e il 2021 e coordinate dalla Procura distrettuale etnea. Dall’inchiesta, denominata Pandora, emergerebbero accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santaopaola-Ercolano, riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco Santi Rando, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata.

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Il pentito Corra: Sammartino incontrò un boss

Luca Sammartino avrebbe incontrato, nel 2015, esponenti di spicco del clan Santapaola. Lo ricostruisce il collaboratore Silvio Corra le cui dichiarazioni, alcune su fatti appresi direttamente e altri ’de relato’, sono ritenute attendibili dala Procura di Catania. Corra era entrato in Cosa nostra nel 2004 grazie alla sua parentela con il cognato Angelo Santapaola, già responsabile dell’associazione sino al suo assassinio nel settembre 2007. Dopo la sua scarcerazione, nel 2013, era diventato uomo di fiducia del reggente dell’epoca, Francesco ’Colluccio’ Santapaola, e gestiva la cosiddetta ’carta delle estorsioni’. Ha iniziato a collaborare con la giustizia il giorno di Ferragosto del 2020, mentre era libero. Nel provvedimento cautelare la Procura ricostruisce un episodio in cui Corra aveva personalmente accompagnato l’esponente di vertice dell’associazione mafiosa, Francesco ’Colluccio’ Santapaola, a casa di Vito Romeo per riunioni tra loro ed esponenti politici, e in particolare il candidato sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, un cognato di Romeo e un’altra persona di cui forniva una descrizione fisica, ma di cui non sapeva altro. Corra aggiungeva che in un paio di occasioni a queste riunioni aveva visto arrivare anche un altro soggetto che, “nell’album fotografico esibitogli, riconosceva nella fotografia raffigurante l’effige di Sammartino, ma di cui non sapeva il nome”, ricordando di averlo visto una-due volte. Alla riunione Corra non ha partecipato, ma avrebbe appreso poi da Romeo che avrebbero appoggiato il candidato sindaco che avrebbe portato a loro “lavoro e soldi”

«Degenerazione affaristica»

Ulteriori indagini avrebbero fatto luce su quella che la Procura definisce “la successiva ’degenerazione affaristica’ dell’Ente, messa in atto dai funzionari infedeli mediante numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli ’imprenditori amici’”. Emergerebbe inoltre, secondo la ricostruzione dell’accusa, “una strategia dei vertici comunali” finalizzata a “neutralizzare ogni forma di opposizione politica”. Per la Procura sarebbe stato “l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsivalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”. Ronsisvalle, titolare di una farmacia a Tremestieri, contesta la Procura “anche grazie all’intervento di Luca Rosario Sammartino, principale referente politico del sindaco, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto dal Sammartino”.

Gip: Sammartino incline a commettere reati

“Senz’altro allarmante e indicativo di una personalità incline a commettere azioni delittuose è il comportamento dell’indagato, diretto alla ricerca di informazioni sull’esistenza di indagini a suo carico, anche istigando altri a commettere reati pur di fornirgliele” scrive il gip di Catania, Carla Aurora Valenti, sul vicepresidente della Regione Luca Sammartino. Il giudice sottolinea, inoltre, “la gravità dei delitti di corruzione propria commessi, la capacità del Sammartino di incidere pesantemente nelle scelte dell’amministrazione comunale di Tremestieri Etneo (basti pensare, in via esemplificativa, alle imposizioni di voto ai consiglieri comunali Smecca Ferdinando e Torre Giancarlo), la sua condivisione del progetto che avrebbe alterato le regole di un’onesta competizione elettorale, progetto alla cui realizzazione ha collaborato attivamente, traendone anche benefici personali, l’intervento con i funzionari regionali fondamentale per l’illecito risultato avuto di mira”.

Schifani assumerà ad interim deleghe assessore Sammartino

Il Presidente della Regione siciliana Renato Schifani assumerà l’interim delle deleghe dell’assessore regionale Luca Sammartino, sospeso per un anno dai pubblici uffici dopo l’avviso di garanzia ricevuto per corruzione aggravata nell’ambito dell’operazione dei carabinieri di Catania. La notizia filtra da Palazzo d’Orleans dopo che Sammartino è stato raggiunto all’alba dal provvedimento. La contestazione riguarda il periodo in cui Sammartino militava ancora nel Pd, nel 2019. Intanto Sammartino spiega: “Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo. Ringrazio il presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui”. “Tengo a sottolineare - aggiunge - che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio. Sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati. Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale”, conclude Sammartino.

Sammartino rimane deputato se non si attiva legge Severino

La decisione del gip di Catania di sospendere per un anno Luca Sammartino, indagato per corruzione, dai pubblici uffici ricoperti con l’interdizione da tutte le attività inerenti potrebbe consentire al politico, che ha già rimesso le sue deleghe di governo in mano al presidente Renato Schifani, di rimanere deputato dell’Assemblea siciliana: questo scenario accadrebbe qualora il giudice decidesse di non inviare l’ordinanza al commissario dello Stato per la Regione siciliana. Nel caso invece il faldone fosse trasmesso, spetterebbe al commissario, dopo avere letto l’intera ordinanza, valutare se esistano o meno i presupposti per fare scattare le prescrizioni previste dalla legge Severino e in questo caso l’iter prevede l’invio della relazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la decretazione e la successiva trasmissione del decreto al commissario dello Stato, quindi l’invio agli uffici dell’Assemblea regionale siciliana e l’attivazione della commissione verifica poteri per la sospensione del deputato e la sostituzione temporanea col primo dei non eletti nella lista di Catania. La carica di deputato regionale, essendo elettiva, non rientrerebbe, secondo un’interpretazione, tra i “pubblici uffici” da cui Sammartino, su decisione del gip di Catania, è stato sospeso per un anno. Il reato di corruzione, contestato al politico della Lega, riguarda la precedente legislatura: all’epoca Sammartino era sempre deputato regionale ma del Pd.

Appalti ad amici, anche per Caserma Arma

L’inchiesta della Procura di Catania sul Comune di Tremestieri Etneo ha fatto emergere anche “la dettagliata pianificazione di numerose corruttele, che avrebbero visto nei pubblici ufficiali Rando e Giovanni Naccarato, dirigente della Direzione Lavori Pubblici e Pianificazione del Territorio-Urbanistica, oltre che di Cosentino, e Puccio Monaco, architetto e all’epoca dei fatti consulente del Sindaco a titolo gratuito”. Secondo l’accusa, i “funzionari corrotti avrebbero ricevuto denaro e altre varie utilità, quasi sempre grazie alla costante e ”professionale” attività di intermediazione dell’ingegnere Paolo Di loreto, per concedere permessi e assegnare lavori agli imprenditori amici”. Tra i destinatari della misura cautelare, eseguita dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione Pandora, ci sono anche “quattro imprenditori, uno dei quali deceduto per cause naturali, che avrebbero beneficiato, in cambio di denaro e altre utilità elargite illecitamente ai pubblici ufficiali, della concessione di permessi comunali e assegnazioni di lavori pubblici, e anche solo promesse, come nel caso dell’appalto relativo alla ristrutturazione della locale Caserma Carabinieri, poi mai verificatosi”. Sono stati acquisiti elementi che, ricostruisce la Procura, “sembrerebbero delineare una strategia dei vertici del Comune di Tremestieri Etneo tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica, arrivando a favorire lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle, poi transitato, anche grazie all’intervento dell’allora deputato regionale Luca Sammartino, proprio tra i sostenitori di Rando per le elezioni amministrative del 2021”. Nell’ambito della stessa ordinanza, il Gip si è riservato di decidere sulla posizione di un Carabiniere in servizio attivo che, in cambio di soldi, avrebbe aiutato Sammartino per eseguire attività di bonifica tecnica alla ricerca di microspie nei suoi uffici. Il gip deciderà dopo averlo interrogato sulla richiesta di applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio chiesTa dalla Procura per il militare dell’Arma.

Uno dei commissari a Bari è zio vicegovernatore Sicilia sospeso

Luca Sammartino, esponente della Lega e vice presidente della Regione Siciliana, è il nipote del prefetto in quiescenza Claudio Sammartino, uno dei componenti della commissione di accesso nominata dal Viminale che valuta eventuali infiltrazioni mafiose al Comune di Bari. Claudio Sammartino è stato prefetto di Catania. Da quanto risulta, tra zio e nipote non c’era consuetudine di rapporti, ma soltanto delle frequentazioni familiari.

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