Amedeo di Savoia - Casa Reale di Savoia

Amedeo di Savoia

Amedeo di Savoia nasce a Firenze il 27 settembre 1943, pochi giorni dopo quell’otto settembre che aveva rappresentato un clamoroso punto di svolta per le sorti dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale e, in prospettiva, per la Monarchia stessa. Discendente della Regina Vittoria, del Keiser Guglielmo I e di Re Giorgio I di Grecia, porta uno dei nomi più antichi della dinastia sabauda, ereditato direttamente dal bisnonno Amedeo, secondogenito di Vittorio Emanuele II e Re di Spagna, e da suo zio, fratello del padre Aimone. 

L’infanzia di Amedeo è segnata dall’ultima convulsa fase della guerra in Italia e dell’occupazione tedesca. Nato da un parto prematuro causato dal bombardamento degli alleati su Firenze, nel luglio 1944 viene deportato con la famiglia nel campo di internamento di Hirschegg, in Austria: Amedeo è con la madre Irene di Grecia, la zia Anna d’Orléans – vedova di Amedeo, Eroe dell’Amba Alagi – e le cugine Margherita e Maria Cristina. Ci restano quasi un anno, finché i francesi non liberarono i prigionieri il 1° maggio 1945. 

Formatosi tra Italia e Inghilterra seguendo la tradizione militare della famiglia, Amedeo frequenta il Collegio Navale “Francesco Morosini” di Venezia e l’Accademia Navale di Livorno, diventando Ufficiale della Marina. È in quest’occasione che riceve la benedizione da Umberto II per il suo servizio alla Repubblica, quando il re, già in esilio a Cascais, gli disse “Prima l’Italia, poi tutto il resto”. 

Anche il matrimonio di Amedeo è nel segno della tradizione. Il 22 luglio 1964 sposa a Sintra, in Portogallo, la principessa Claudia d’Orléans da cui ha tre figli, Bianca (1966), Aimone (1967) e Mafalda (1969). Dopo la separazione e l’annullamento da parte della Sacra Rota, il 30 marzo 1987 Amedeo sposa in seconde nozze a Bagheria (Palermo) Donna Silvia Paternò di Spedalotto. 

La sua attività lavorativa si svolge dapprima all’estero – dove rappresenta varie aziende italiane in paesi come l’Iran, il Marocco e il Sud America – e in seguito in Italia, come imprenditore agricolo nella Tenuta del Borro in Toscana.

È in questo periodo che, dopo aver ottenuto il permesso di riportare in Patria la salma del padre che dal 1948 riposava in Argentina, dove si era trasferito dopo i fatti del 1946, dispone la tumulazione provvisoria nel piccolo cimitero del Borro insieme a quella della madre Irene, deceduta nel 1970. Nel 1996 le salme degli augusti genitori trovano sepoltura definitiva nel mausoleo della Reale Basilica di Superga.

Vivendo buona parte dell’anno con la moglie Silvia nell’Isola di Pantelleria, Amedeo si dedica con grande passione alla botanica, creando un meraviglioso giardino a cui dedica il libro “Il mio sogno Mediterraneo” e divenendo, nel 1997, Consigliere e Presidente della Fondazione Internazionale “Pro Herbario Mediterraneo” in seno all’Orto Botanico di Palermo, carica che gli sarà riconfermata per 24 anni fino alla sua morte. Per questo suo impegno appassionato viene dedicata alla sua memoria una nuova specie botanica, la Polygala Amedeoi, una piccola pianta erbacea perenne dei Monti Nebrodi della Sicilia.

Negli ultimi anni Amedeo si dedica con passione anche alle ricerche storiche e particolarmente ad episodi e personaggi meno conosciuti della sua Casa. Sono questi gli anni in cui scrive, in collaborazione con Danila Satta, il libro autobiografico “Cifra Reale”.

Amedeo muore il 1° giugno 2021 ad Arezzo e le sue spoglie mortali riposano a Superga, insieme a quelle dei suoi antenati.

Insignito dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ordine Civile di Savoia.

Insignito del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Insignito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

1996 – Insignito della Cittadinanza Onoraria del Comune di Marigliano (NA).

1998 – Insignito della Cittadinanza Onoraria del Comune di Pantelleria (TP).

2002 – Insignito della Cittadinanza Onoraria del Comune di Abetone (PT).