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ItaliaOggi - Numero 113   pag. 30  del 14/05/2024
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Case green, il governo punta ad attuare la stretta europea in anticipo

Nella bozza della legge di delegazione spunta il recepimento della controversa direttiva sugli immobili inquinanti. L’accelerazione legata a un giro di vite sulle caldaie

di Matteo Rizzi





casa green
I nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero dal 2030

Il governo spinge sull’acceleratore per le case green. Nella bozza della legge di delegazione europea per il 2024 esaminata da ItaliaOggi, il governo si appresta già a recepire la controversa direttiva sulle case green (Direttiva (UE) 2024/1275 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 aprile 2024, sulla prestazione energetica nell’edilizia), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE solo l’8 maggio scorso. Una insolita solerzia per il recepimento di una direttiva europea, considerando anche il voto contrario del governo italiano (si veda ItaliaOggi del 13/04/2024), l’unico con quello dell'Ungheria. Una fretta che potrebbe essere spiegata dal blocco agli incentivi statali per le caldaie alimentate a gas già previsto per il 2025.

La tagliola sulle caldaie

Gli Stati membri, infatti, in base all’articolo 35 della direttiva “case green”, entro il 1º gennaio 2025 dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi all'articolo 17, paragrafo 15, della medesima direttiva, secondo cui gli stati non potranno più offrire incentivi finanziari per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili. Lo stop degli incentivi arriva prima del vero e proprio blocco di installazione di nuove caldaie a gas previsto dal 2040.

Scadenze a tappe

Le successive scadenze, invece, vanno al 2026. In particolare, entro il 2026 dovrà essere redatto il Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici. Il piano mira a garantire la ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, al fine di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, trasformando gli edifici esistenti in edifici a emissioni zero.

Gli obiettivi dell’Ue

Secondo l’articolo 9 della direttiva, ciascuno Stato membro adotterà una traiettoria nazionale propria per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, il 16% di quelli con le prestazioni peggiori dovrà essere ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Gli Stati membri avranno la possibilità di esentare da tali obblighi determinate categorie di edifici residenziali e non residenziali, tra cui quelli storici o le case vacanza, anche i luoghi di culto e gli edifici agricoli. Gli Stati membri potranno scegliere gli edifici da prendere di mira e le misure da adottare, a condizione che il 55% della riduzione energetica sia ottenuta tramite la ristrutturazione degli edifici meno efficienti.

Tra le scadenze indicate dalla direttiva, gli Stati membri devono assicurare che gli edifici di nuova costruzione siano a emissioni zero a partire dal 1º gennaio 2028 per gli edifici di nuova costruzione di proprietà di enti pubblici e dal 1º gennaio 2030 per tutti gli edifici di nuova costruzione.

Energia solare a largo raggio

Gli Stati membri devono inoltre garantire l’installazione di impianti solari adeguati, laddove tecnicamente ed economicamente fattibile: entro il 31 dicembre 2026 su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 m2; su tutti gli edifici pubblici con superficie coperta utile superiore a 2.000 m2 entro il 31 dicembre 2027, 750 m2 entro il 31 dicembre 2028, 250 m2 entro il 31 dicembre 2030; entro il 31 dicembre 2027 sugli edifici non residenziali esistenti con una superficie coperta utile superiore a 500 m2, se l’edificio è sottoposto a una ristrutturazione importante, entro il 31 dicembre 2029 su tutti i nuovi edifici residenziali; entro il 31 dicembre 2029 su tutti i nuovi parcheggi coperti adiacenti agli edifici.

Colonnine per le auto

Per tutti gli edifici non residenziali con più di 20 posti auto, entro il 1º gennaio 2027 gli Stati membri devono installare almeno un punto di ricarica ogni 10 posti auto.

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