La Chimera di Dino Campana
“Non so se tra rocce il tuo pallido viso m’apparve, o sorriso di lontananze ignote…” (da Canti orfici).Definisci la figura della Chimera.
La Chimera appare come una figura femminile ineffabile, ma che di sicuro non incarna il mostro della mitologia greca: se non per il lontano rapporto che si instaura tra il mito dei tempi remoti e una figura irraggiungibile. La Chimera risalta su uno sfondo di ombre e esaurisce ogni significato dell’esistenza: il poeta notturno per lei contempla le stelle vivide (v.18), le mute fonti dei venti (v.27), l’immobilità dei firmamenti (v.28). essa rappresenta lo scorrere perpetuo della vita, il simbolo del mistero e dell’illusione che permeano l’esistenza.
Quali temi cogli nella lirica?
Nella lirica si fondono e si confondono due diversi temi, che possono considerarsi il medesimo, la ricerca disperata della donna-Chimera e l’elaborazione di una poesia pura. L’autore allude a suggestive immagini, che si arricchiscono di suoni e colori. E questo dispiegarsi di sensazioni visive e sonore, che ben disegna una molteplicità di stati d’animo, resi ancor più evidenti dal ricco uso degli aggettivi, mostra connotazioni contrastanti e cariche di mistero.Prova a definire l’innovativa tecnica compositiva di Campana, in relazione a questa poesia.
Come un po’ tutte le liriche del poeta, anche questa appare nuovissima nell’impasto delle sillabe, febbrile, tesa e aggrovigliata, eppure talvolta frenata dal peso della tradizione letteraria.
Più che di nessi logici il poeta si serve di immagini ricche di effetto coloristico e musicale, e soprattutto nel penultimo verso vi è un costante richiamo e una continua rievocazione di immagini precedenti.
Com’è il lessico utilizzato dal poeta? Com’è lo schema rimico?
Il lessico ruota ossessivamente su inquietanti ripetizioni e riprese dei termini. L’effetto raggiunto è quello di una fitta rete policromatica e polisonora, che dà alla oscurità del verso un grande potere evocativo; di qui anche le molteplici suggestioni delle assonanze, delle rime interne, che conferiscono un particolare fascino musicale alla lirica.