Rosabianca 88
(21045 punti)
2' di lettura
4 / 5 (1)

La Chimera di Dino Campana

“Non so se tra rocce il tuo pallido viso m’apparve, o sorriso di lontananze ignote…” (da Canti orfici).
Definisci la figura della Chimera.
La Chimera appare come una figura femminile ineffabile, ma che di sicuro non incarna il mostro della mitologia greca: se non per il lontano rapporto che si instaura tra il mito dei tempi remoti e una figura irraggiungibile. La Chimera risalta su uno sfondo di ombre e esaurisce ogni significato dell’esistenza: il poeta notturno per lei contempla le stelle vivide (v.18), le mute fonti dei venti (v.27), l’immobilità dei firmamenti (v.28).
essa rappresenta lo scorrere perpetuo della vita, il simbolo del mistero e dell’illusione che permeano l’esistenza.

Quali temi cogli nella lirica?

Nella lirica si fondono e si confondono due diversi temi, che possono considerarsi il medesimo, la ricerca disperata della donna-Chimera e l’elaborazione di una poesia pura. L’autore allude a suggestive immagini, che si arricchiscono di suoni e colori. E questo dispiegarsi di sensazioni visive e sonore, che ben disegna una molteplicità di stati d’animo, resi ancor più evidenti dal ricco uso degli aggettivi, mostra connotazioni contrastanti e cariche di mistero.
Prova a definire l’innovativa tecnica compositiva di Campana, in relazione a questa poesia.
Come un po’ tutte le liriche del poeta, anche questa appare nuovissima nell’impasto delle sillabe, febbrile, tesa e aggrovigliata, eppure talvolta frenata dal peso della tradizione letteraria.
Più che di nessi logici il poeta si serve di immagini ricche di effetto coloristico e musicale, e soprattutto nel penultimo verso vi è un costante richiamo e una continua rievocazione di immagini precedenti.
Com’è il lessico utilizzato dal poeta? Com’è lo schema rimico?
Il lessico ruota ossessivamente su inquietanti ripetizioni e riprese dei termini. L’effetto raggiunto è quello di una fitta rete policromatica e polisonora, che dà alla oscurità del verso un grande potere evocativo; di qui anche le molteplici suggestioni delle assonanze, delle rime interne, che conferiscono un particolare fascino musicale alla lirica.