Addio a Paul Auster
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Addio a Paul Auster

Un grande scrittore americano

Ancona, 12 maggio 2024 – Ci ha lasciato Paul Auster. Non ci lasceranno mai i suoi libri, per fortuna. Ci tengono compagnia da quasi quarant’anni.

«Cominciò con un numero sbagliato, tre squilli di telefono nel cuore della notte e la voce all’apparecchio che chiedeva di qualcuno che non era lui».

Paul Auster

Questo è il portentoso attacco di Città di vetro, uno dei tre romanzi brevi che compongono La trilogia di New York, libro che trasforma Paul Auster in uno degli autori più letti e acclamati di sempre. Anche qui in Italia, dove esce nel 1987 per Rizzoli. E i motivi di tutto questo sono molto semplici: la grazia narrativa e una capacità naturale di raccontare storie che coinvolgono chi legge. Ci vuole poco, in fondo.

Scriveva con la penna stilografica, Auster, nei suoi amati taccuini Clairefontaine, poi copiava tutto a macchina da scrivere, una Olympia SM9 degli anni ’60 di cui andava molto orgoglioso (gli ha anche dedicato un racconto). Era pur sempre uno scrittore del ‘900.

Paul Auster è stato, insieme a Philip Roth, Richard Ford e Don De Lillo, uno dei grandi della letteratura contemporanea americana, e non solo. Autore di più di trenta libri tra romanzi, racconti, poesie, saggi, biografie, epistolari e memoir. La sua opera è tradotta in quaranta lingue e ha venduto milioni di copie. Si era cimentato anche con la regia e la sceneggiatura (Smoke, con Harvey Keitel e William Hurt, è considerato ancora oggi un autentico film di culto).

Nato a Newark, New Jersey, il 3 aprile del 1947, Auster è morto nella sua casa di Brooklyn a New York il 30 aprile scorso a causa di un cancro ai polmoni che lo affliggeva da due anni.

Era stata la moglie dell’autore, la scrittrice Siri Hustvedt, a darne notizia con un crudo post su Instagram nel marzo 2023: «Mio marito vive ora in un paese chiamato ‘Cancerland’».

L’ennesima dura prova per lo scrittore americano che, nel 2022, aveva dovuto subire nel giro di poche settimane la perdita della nipotina Ruby, di dieci mesi, e quella del primogenito Daniel per overdose da eroina. Perdite risarcite, solo in parte, dalla nascita il giorno di capodanno 2024 del nipotino Miles, avuto dalla figlia Sophie (si trova in internet una splendida foto con lo scrittore, il viso provato dalle cure, che si sporge sul bordo di una culla dov’è disteso Miles e lo guarda, e in quello sguardo, forse, la gioia per averlo potuto conoscere e la malinconia di non poterlo veder crescere).

Auster, da buon scrittore americano nato e cresciuto nel secolo scorso, dopo aver frequentato la Columbia University era vissuto diverso tempo a Parigi negli anni ‘70, facendo letteralmente la fame.

Una volta tornato negli Stati Uniti ha iniziato a scrivere e pubblicare libri.

Il primo, L’invenzione della solitudine (del 1982), autobiografico e ispirato dalla morte del padre, rimane uno dei più significativi.

Ma il successo arriva appunto con La trilogia di New York, cinque anni più tardi. Una sorta di parodia del romanzo poliziesco con echi della grande tradizione americana. L’autore non ha mai fatto mistero, d’altronde, dell’influenza che ha avuto su di lui Nathaniel Hawthorne, il leggendario autore de La lettera scarlatta.

Anche se è sempre difficile stilare classifiche con scrittori del calibro di Paul Auster, vogliamo qui ricordare, almeno, alcuni dei suoi libri più importanti.

La musica del caso del 1990, pubblicato in Italia da Guanda nel 1991. Mr. Vertigo uscito nel 1994 e l’anno dopo qui da noi, libro che segna anche il passaggio di Auster alla casa editrice Einaudi.

Ma è negli anni 2000, nel pieno della maturità, che escono i suoi libri (forse) più belli.

Il libro delle illusioni, nel 2002, considerato dai più il suo capolavoro. La notte dell’oracolo del 2004 e Follie di Brooklyn uscito nel 2005 con quell’incipit quasi profetico:

«Stavo cercando un posto tranquillo per morire. Qualcuno mi raccomandò Brooklyn e così la mattina dopo partii».

Dopo Sunset Park, che è del 2010, bisognerà aspettare ben sette anni per leggere un suo nuovo romanzo. Uscirà nel 2017 4321, il suo libro più ponderoso: quasi mille pagine di scrittura cristallina, scritto in poco più di tre anni in cui si è chiuso in casa da mattina a sera e vedeva la moglie solo a colazione e a cena.

Ci ha poi comunque regalato, prima di andarsene, un ennesimo gioiello, Baumgartner, quasi una sorta di testamento letterario. Ha finito di scriverlo in un letto d’ospedale, quando si sottoponeva alla chemioterapia. In Italia è stato pubblicato nel novembre 2023.

Adesso bisognerà aspettare l’autunno prossimo, quando arriverà in libreria Un paese bagnato di sangue, il suo ultimo lavoro, stavolta per davvero.

Uno straordinario pamphlet contro la diffusione delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Un libro politico, insomma.

Chi volesse comunque approfondire tutta l’opera di Paul Auster si legga assolutamente Una vita in parole (Einaudi 2019). Frutto di due anni di conversazioni con I. B. Siegumfeldt, docente di letteratura anglosassone dell’Università di Copenanghen, è un autentico viaggio letterario e umano attraverso l’opera dello scrittore.

Era già successo nel 2018 con Philip Roth, poi con Javier Marias nel 2022 e ancora l’anno scorso con Martin Amis, quando ci lasciano questi autentici giganti della letteratura ci sembra che niente sarà più come prima.

Ci prende lo sconforto: E adesso?, ci chiediamo.

Succede una volta di più con Paul Auster.

E adesso?

Gli scrittori che abbiamo amato non sono, in fondo, i nostri amici più veri?

E sì, ci sembra di sentirci più soli e, come quando muore qualcuno con cui hai condiviso un pezzo di vita, anche un po’ più vecchi.

Allora, andarsi a risfogliare magari Diario d’inverno (Einaudi, 2011), libro di frammenti autobiografici, uno dei più belli di Auster.

Finisce così:

«I tuoi piedi scalzi sul pavimento freddo mentre scendi dal letto e vai alla finestra. Hai sessantaquattro anni. Fuori l’aria è grigia, quasi bianca, il sole non si vede. Ti domandi: quante mattine restano?

Una porta si è chiusa. Un’altra si è aperta.

Sei entrato nell’inverno della tua vita

Tutti i libri di Paul Auster sono pubblicati in Italia da Giulio Einaudi Editore

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