Festa della mamma. Maria Grazia (Papa Giovanni XXIII): “I figli ci hanno insegnato tanto”

0
5
Maria Grazia Ziliani

«Ognuno è un ‘regalo’ e un ‘mistero’». Un dono con tanti altri doni dentro. Ecco perché quella della maternità è un’avventura quotidiana e straordinaria. Maria Grazia Ziliani con il marito Mauro Maraldi è responsabile della casa famiglia “Don Oreste Benzi” in via Fiume Abbandonato a Ravenna e di questi doni ne ha ricevuti cinque: oltre ai tre naturali Marco, Anna e Caterina, ci sono i due ragazzi disabili affidati alla Comunità Papa Giovanni XXIII e di cui la coppia si prende cura da molti anni, Elvis e Davide.

«I figli ci insegnano tanto, anche sugli errori che abbiamo fatto – dice Ziliani –. Come mamma ho cercato di stare loro accanto e ho gioito per i loro successi, così come ho sofferto quando attraversavano un momento di crisi. Quando erano ragazzi, speravo che non commettessero mai errori. Ma ho capito che è sbagliando che i figli crescono. Da quell’errore imparano a scegliere la strada giusta».

Un aspetto importante è il saper attendere, secondo Ziliani, non avere fretta. «Per questo a una neo mamma direi di ritagliarsi più momenti possibili per stare con il proprio piccolo – continua –. Portarlo al parco, giocarci insieme, scambiare i primi dialoghi è importante. Un bambino ha bisogno di tanta attenzione da parte della madre e anche del padre».

Quello di Maria Grazia è un ruolo di madre “doppio”: con i tre figli naturali il percorso è stato piuttosto lineare e li ha condotti, ora che sono grandi, a fare scelte di studio e lavoro precise. Diverso e per certi aspetti più faticoso il ruolo genitoriale con i due ragazzi affidati.

«Avere cura di loro richiede molto tempo: per lavarli, accudirli, portarli a fare visite. Come mamma non mi tiro indietro ma mi faccio anche aiutare, in particolare da una educatrice della Papa Giovanni che viene due volte alla settimana. Così mi ricavo il tempo per tenere i contatti con i figli, per confrontarmi con loro e con Mauro sulle nostre gioie e i nostri problemi».

Un confronto che a volte avviene attorno a una tavola imbandita, quando Marco, Anna e Caterina vengono a trovare i genitori.

«In quei momenti provo una grandissima gioia – dice ancora Anna Maria –. Mi si scalda il cuore nel vederli tutti insieme. Ho cercato di dare a tutti e cinque le stesse opportunità. Poi è chiaro che i figli naturali abbiano bisogno di sentirsi un po’ speciali nel cuore dei genitori e io e Mauro abbiamo cercato di farlo, magari con qualche occasione per stare con loro tre, per parlare insieme».

Ogni giorno per Maria Grazia è un ringraziamento a Dio, nella preghiera che la sostiene, «per avermi dato la possibilità di diventare mamma naturale e poi di questi due figli che mi ha mandato e che per quanto possibile abbiamo rigenerato nell’amore»