King Arthur: Legion IX

Pochissimi giochi sono riusciti a convincermi completamente di loro con un video cinematografico. Il più delle volte, la sfarzosa presentazione non di gioco non fa molto per me per sviluppare l'entusiasmo per un gioco, ma questo non è stato il caso di King Arthur: Knight's Tale. La clip oscura e cruda del monarca immaginario più famoso d'Inghilterra mi ha attirato, e da allora sono un grande fan del titolo strategico di NeocoreGames. Nonostante tutte le sue sfide e i suoi vizi, King Arthur: Knight's Tale mi ha intrattenuto più che a sufficienza quando l'ho recensito correttamente due anni fa, e ora è giunto il momento di tornare effettivamente a quel gioco.

Certo, questo non è più Knight's Tale, per un paio di motivi. In primo luogo, nonostante tutte le sue somiglianze, King Arthur: Legion IX è in realtà un'esperienza autonoma che non richiede una comprensione del gioco originale. In secondo luogo, non giocheremo più nei panni dei cavalieri, poiché Legion IX è incentrato su un'imperitura unità legionaria romana guidata dal feroce tribuno Gaio Giulio Mento. Sì, l'ambientazione è ancora l'aspra terra fantasy di Avalon, e si incontrano molti dei partecipanti alla tavola rotonda di Artù, ma la storia qui riguarda principalmente il condurre le tue truppe immortali fuori dal Tartaro e stabilire una Roma Eterna ad Avalon prima di tornare nel regno dei vivi.

Permettetemi di menzionare ancora una volta che chiunque abbia giocato a Knight's Tale, avrà molta familiarità con il funzionamento di Legion IX. Questa doveva essere un'espansione in origine, prima di arrivare come esperienza autonoma, e con questo in mente, non ci sono molte deviazioni per quanto riguarda il gameplay, la presentazione, gli elementi narrativi, l'interfaccia utente, tutto il resto. Certo, c'è una storia diversa al centro qui, con nuovi personaggi che si avvicinano al combattimento in modo diverso, ma i sistemi di base che Knight's Tale hanno stabilito, inclusa la tabella della moralità e la progressione, è tutto qui ed efficacemente preservato.

Questa è una di quelle situazioni che è un po' nel bene e nel male. L'esplorazione e il level design non sono mai stati un punto di forza di Knight's Tale, anche se il design dell'ambiente e l'estetica generale sono sempre stati fantastici. I personaggi e la suite di combattimento sono molto raffinati, ma ci sono anche dei difetti in questa armatura, comprese le missioni che ti lanciano innumerevoli nemici mentre ti offrono pochissime opportunità di guarire e prepararti per un altro incontro di battaglia. C'è un'abbondante collezione di sistemi di progressione che ti danno molte opzioni di buildcrafting, ma il gioco è piuttosto terribile nello spiegare la maggior parte di essi, lasciandoti dedurre come usarli leggendo un breve testo. Poi c'è la carta della moralità. È un'ottima idea, ma non è particolarmente ben gestita nella pratica, in quanto devi voler essere buono o cattivo, non forzato lungo un percorso a causa di scelte difficili e inevitabili. La narrazione stessa affronta gli stessi problemi con un grande concetto generale che manca di un po' di raffinatezza ed eleganza, con dialoghi che spesso mancano il bersaglio.

Il punto è che Knight's Tale, per quanto buono potesse essere, aveva i suoi problemi ma potevano essere perdonati o almeno accettati. Dal momento che Legion IX debutta due anni dopo, non è irragionevole supporre che alcuni di questi problemi sarebbero stati risolti o almeno avrebbero mostrato un tentativo di superarli. Ma spesso non sembra essere così, il che pone un'enorme quantità di attenzione e aspettativa sugli elementi migliori del gioco per compensare dove manca.

Non fraintendetemi, Legion IX offre un'ottima esperienza di combattimento, con un sacco di profondità e un sacco di fantastici elementi tattici di squadra da esplorare. Puoi costruire questi personaggi in un'unità che si adatta al tuo stile di gioco, equipaggiandoli con oggetti ed equipaggiamenti migliori e spendendo punti di potenziamento in modo da sbloccare l'abilità e i vantaggi che più desideri. Abbina questo a un profondo sistema di dialogo ramificato, una messa a fuoco più stretta che riduce alcune delle complicazioni che si trovano in Knight's Tale e tutta una serie di tipi di nemici unici e impegnativi, tra cui entità soprannaturali, umani e persino membri rivali e disertori del Legion IX, e ottieni un gioco che offre molto da apprezzare.

Ma l'unica parte di Legion IX per cui non riesco a trovare scuse è la performance. A parte i personaggi che si bloccano su oggetti invisibili nei livelli e l'interfaccia utente che si rifiuta di farmi cliccare su determinati pulsanti nelle battaglie, ho anche affrontato il più temibile dei crash che ha causato non solo la chiusura del gioco, ma anche lo spegnimento dell'intero PC (due volte!). Francamente, questo è inaccettabile e sminuisce davvero l'esperienza complessiva Legion IX.

Il modo migliore per descrivere King Arthur: Legion IX è che è solo più Knight's Tale, perché non ci sono abbastanza elementi veramente unici e freschi per far risaltare questo gioco al di sopra o al di là del suo predecessore. Non è esattamente una brutta cosa, perché Knight's Tale è un gioco di strategia piuttosto competente, ma non si può fare a meno di chiedersi se Neocore avrebbe potuto correre qualche rischio in più in termini di gameplay o design con questo seguito per farlo risaltare e prosperare invece di sembrare un'appendice in più attaccata al gioco originale.