L'Inghilterra durante la seconda guerra mondiale: gli attacchi aerei | Studenti.it

L'Inghilterra durante la seconda guerra mondiale: il bombardamento di Londra e l'operazione Leone marino

Londra fu teatro di attacchi aerei da parte della Germania: la panoramica sull'Inghilterra durante la seconda guerra mondiale e sulla minaccia di invasione

L'Inghilterra durante la seconda guerra mondiale: il bombardamento di Londra e l'operazione Leone marino
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Londra e l'Inghilterra durante la seconda guerra mondiale

Londra durante il bombardamento del 1940
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La seconda guerra mondiale, iniziata nel 1939, ha avuto un forte impatto sull'Inghilterra, che faceva parte degli Alleati, schierati contro il cosiddetto Asse guidato dalla Germania nazista di Adolf Hitler. In particolare, è la sua capitale, Londra, ad aver avuto un ruolo di rilievo nella lotta per la resistenza contro il nemico, oltre ad aver sofferto numerose distruzioni e morti.

Le forze tedesche, dopo la resa della Francia, puntarono le loro attenzioni sull'Inghilterra e su una possibile invasione. In tale contesto, tra gli anni 1940 e 1941, Londra fu il bersaglio di numerosi bombardamenti e sopra i suoi celi ebbe luogo anche l'importante e decisiva Battaglia d'Inghilterra che scongiurò l'avvio dell'operazione Leone marino della Germania nazista. Vediamo cosa accadde e perché furono eventi decisivi per il successivo corso del conflitto mondiale.

Il bombardamento di Londra: il Blitz

Noto anche come Blitz (dalla parola tedesca blitzkrieg che significa "guerra lampo"), il bombardamento di Londra fu una campagna di raid aerei condotta dall'aviazione tedesca (la Luftwaffe), che durò otto mesi, tra il settembre 1940 e il maggio 1941.

Fu un periodo di intensi attacchi condotti nella città di Londra (ma anche in altre città minori) con l'obiettivo di terrorizzare e demoralizzare la popolazione civile e distruggere le infrastrutture strategicamente più importanti inglesi. In questo modo Hitler puntava a indebolire l'economia britannica e a costringere il Regno Unito alla resa.

Il Blitz iniziò il 7 settembre 1940, con un attacco massiccio su Londra. I bombardamenti notturni, proseguiti per numerosi giorni consecutivi, colpirono molteplici obiettivi strategici, ma anche residenziali, provocando morte e distruzione.

Furono colpiti, tra i punti più significativi, il Big Ben, la Basilica di San Paolo, il Parlamento e il Palazzo Reale. Si stima che vennero danneggiati almeno un milione di edifici e che provocò la morte di circa 20 mila persone soltanto in città (40 mila in tutto lo stato). Qui le persone trovavano rifugio dai bombardamenti nei tunnel della metropolitana. Inoltre, un milione e mezzo di inglesi rimase senza una casa.

La resistenza inglese e la fine dei bombardamenti

Nonostante gli ingenti danni inflitti a Londra e all'Inghilterra in generale durante i bombardamenti, il popolo britannico dimostrò una profonda capacità di resilienza. Complice anche la leadership carismatica di Winston Churchill, gli inglesi (nonostante la paura) furono determinati a resistere e a non cedere al nemico. Inoltre, la capacità produttiva aumentò in quel periodo e questo mise in forte difficoltà la Germania, che era inizialmente convinta di poter piegare l'economia inglese.

Il bombardamento di Londra terminò ufficialmente l'11 maggio 1941, nella notte finale del Blitz che viene chiamata la "notte più lunga". Quello che terminò fu un periodo di bombardamenti che non riuscì a piegare la resistenza britannica, che portò anche al fallimento dell'operazione Leone marino.

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L'operazione Leone Marino

L'operazione Leone marino (Seelöwe) era il nome in codice tedesco utilizzato per indicare il piano d'invasione dell'Inghilterra. La Germania di Hitler programmò infatti, durante la seconda guerra mondiale, una strategia su più fronti che mirava a conquistare il territorio inglese. Ma tale operazione non ebbe mai inizio.

Dopo la resa della Francia, l'Alto Comando dell'esercito tedesco era sicuro che l'Inghilterra si sarebbe piegata e avrebbe firmato l'armistizio, ma questo non accadde e così Hitler ordinò la pianificazione dell'operazione Leone marino, che avrebbe permesso di invadere il Regno Unito via mare, soprattutto grazie al precedente indebolimento per via aerea.

Cosa prevedeva l'operazione Leone marino: obiettivi e risultati

L'operazione Leone marino architettata dalla Germania nazista prevedeva l'impiego di 20 divisioni delle forze armate tedesche (facenti parte della Wehrmacht) che sarebbero dovute sbarcare sulle coste inglesi grazie al supporto dell'aviazione e della marina tedesca (che però disponeva di poche unità).

Il piano voleva infatti puntare sugli attacchi aerei cercando di annientare la Royal Air Force (RAF) e distrarre la Royal Navy nella Manica. Le forze armate tedesche guidate da Göring, una volta raggiunto tale risultato avrebbero potuto sbarcare in Inghilterra e sconfiggere le truppe inglesi, che avevano 25 divisioni non provviste di armi moderne e mezzi corazzati e sparse in una vasta aera.

Per riuscire a raggiungere l'obiettivo dell'invasione, quindi, era fondamentale per i tedeschi ottenere la superiorità aerea sopra l'Inghilterra.

Nonostante i numerosi sforzi messi in atto per indebolire la Royal Air Force con quella che viene chiamata la Battaglia d'Inghilterra, però, Hitler non riuscì a ottenere tale superiorità aerea: non era quindi possibile completare l'operazione Leone marino.

La Battaglia d'Inghilterra: la difesa aerea contro l'assalto tedesco

Tra luglio e ottobre del 1940, in un periodo già complicato per l'Inghilterra che era attaccata dai numerosi bombardamenti tedeschi, ebbe luogo la cosiddetta Battaglia d'Inghilterra ("Battle of Britain"). Fu una fase cruciale della seconda guerra mondiale: la Royal Air Force britannica si difese e affrontò l'aviazione tedesca (la Luftwaffe) in una serie di scontri aerei che che si svolsero sopra il cielo inglese.

L'obiettivo della Germania nazista era appunto quello di indebolire l'Inghilterra guadagnando la superiorità aerea, per poi attuare l'operazione Leone marino, con l'invasione tedesca dei territori britannici.

Nonostante gli aerei di Hitler avessero cercato di annientare tutti i punti strategici inglesi con numerosi bombardamenti che distrussero fabbriche aeronautiche, infrastrutture e aeroporti, la Battaglia d'Inghilterra (la prima guerra a essere combattuta interamente da forze aeree) rappresentò una disfatta per la Germania.

La superiorità aerea britannica, infatti, fu la chiave per respingere il nemico ed evitare che venisse portata a termine l'operazione Leone marino. Come fu possibile? Principalmente grazie alle abilità dei piloti britannici (chiamati "The Few", ossia "I Pochi") e all'uso efficace dei radar, che permise di intercettare i bombardieri tedeschi prima che riuscissero a raggiungere gli obiettivi su suolo inglese. La RAF riuscì così ad infliggere importanti perdite per le forze aeree tedesche.

Il fallimento degli attacchi tedeschi: la prima sconfitta della Germania

Nonostante il bombardamento di Londra, che produsse morte e distruzione per molti mesi, e la Battaglia d'Inghilterra tra i cieli britannici, il morale della popolazione britannica rimase forte e convinto a difendersi dall'invasione tedesca, dimostrando resilienza e molta fiducia nella guida di Churchill.

La Germania nazista aveva fallito nei suoi piani: non era riuscita a raggiungere la superiorità aerea e ad annientare quindi la RAF. Non riuscì quindi a invadere l'Inghilterra, né a costringerla a firmare un armistizio o una resa.

Hitler rinunciò così all'operazione Leone marino, spostando l'interesse sull'operazione Barbarossa, ovvero l'invasione dell'Unione Sovietica.

Questa fu una sconfitta significativa per la Germania di Hitler, la prima durante la Seconda Guerra Mondiale. Grazie a quanto successo in Inghilterra, il conflitto mondiale prese così un corso diverso, contribuendo alla vittoria degli Alleati.

Altri bombardamenti a Londra: gli attacchi V-1 e V-2

Più tardi, verso il termine della Seconda Guerra Mondiale, Londra venne nuovamente attaccata dai missili della Germania. Nel periodo tra il 1944 e il 1945 la città subì violenti bombardamenti causati da due tipi di missili senza pilota: i V-1 e i V-2.

  • I primi (V-1), erano noti anche come "bombe volanti". Si trattava di missili a propulsione a razzo, lanciati da catapulte o da aerei. Il loro primo utilizzo avvenne il 13 giugno 1944, dieci giorni dopo lo sbarco in Normandia.
  • I V-2, invece, erano missili balistici a propulsione a razzo, sparati da rampe di lancio, che vennero usati per la prima volta l'8 settembre 1944 su Londra.

Entrambi i tipi di missili causarono ingenti danni e perdite di vite umane (circa 18 mila persone morirono), principalmente a Londra, ma anche in altre città britanniche. Si stima che ne siano stati lanciati circa 10 mila, dei quali più di 2 mila raggiunsero Londra. Gli attacchi missilistici finirono quando vennero catturate le basi dalle quali venivano lanciati.

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