SEDUZIONE PERICOLOSA - Spietati - Recensioni e Novità sui Film
Recensione, Thriller

SEDUZIONE PERICOLOSA

TRAMA

Un detective della polizia indaga su tre omicidi: uomini freddati alla nuca, probabilmente da una donna incontrata attraverso un annuncio per cuori solitari.

RECENSIONI

Mentre scorrono i titoli di testa, Harold Becker mostra una metropoli sporca e caotica. La sua macchina da presa, poi, si chiude negli interni, luoghi dove la solitudine annaspa nel buio alla ricerca dell’anima gemella, del conforto della bottiglia e della vendetta nel sangue. Lo scheletro thriller, con relative indagini poliziesche e colpi di scena, è il travestimento di una dolorosa fotostatica dell’impossibilità di amare, della depressione che cova sotto l’asfalto metropolitano e inquina l’alchimia nelle relazioni interpersonali. Il Pacino poliziotto, costretto (è un suo collega) a convivere con il nuovo compagno dell’ex-moglie, è in uno stato depressivo perenne, vive per il lavoro, ossessionato dal nuovo caso in cui dà la caccia alla Vedova Nera, simbolo del suo odio/amore per il genere opposto. Il destino lo mette sulla strada di un’altra anima solitaria in cerca d’affetto, ma la città che pretende i nervi a fior di pelle e le maschere sul viso uccide i cuori raminghi. La diffidenza, l’impazienza e la menzogna allentano la fiducia, esplode la passione su fondamenta che vacillano (lei non concede seconde occasioni, lui è diviso fra cuore e mestiere). La suadente idea dello sceneggiatore Richard Price è pescare questa coppia archetipica nel mare d’amore dell’umanità (“Sea of love” è un brano musicale omicida da Brivido nella Notte): la sospettata d’omicidio ed il poliziotto che simula per raccogliere informazioni. Recitando un ruolo, aumentano le distanze che li separano e non sono più in grado di intuire dove finisca la finzione e dove inizi il sentimento. Si toccano, arretrano, si riavvicinano. Recitano benissimo anche i due attori principali, spalleggiati dalla stazza di John Goodman, un soggetto ilare che sottolinea, per contrasto, l’amarezza dei cuori spezzati (di cui fa parte, anche, la magnifica figura della donna anziana al bar).