The Forest? Non è la solita passeggiata nel parco

Avete mai avuto la sensazione di essere spiati?

The Forest? Non è la solita passeggiata nel parco

Quando il sole comincia a tramontare, accendo un piccolo fuoco, impugno la mia ascia e mi concentro per sentire ogni eventuale rumore di foglia calpestata, di rametto spezzato o quei leggerissimi sospiri che preannunciano l'arrivo dei mutanti notturni.

Uno compare appena nel mio campo visivo, lo intercetto con la coda dell'occhio e faccio calare la mia arma. Affondo il colpo e la uccido, obbligando gli altri a fuggire, urlando. Torno a sedermi di fianco al fuoco, pregando di riuscire a sopravvivere fino alla mattina.

In sviluppo presso lo studio indipendente di Endnight Games e distribuito finora sotto forma di alpha accessibile a chiunque, The Forest è un'esclusiva per PC, un survival horror in un mondo aperto che prende ispirazione da successi quali DayZ, Minecraft e Far Cry, tentando al contempo di crearsi una propria personalità. Un obiettivo che risulta evidente fin dai primi momenti di gioco, quando l'aereo di linea su cui viaggia il protagonista è vittima di un incidente. Riaperti per un attimo gli occhi, il giocatore ha il tempo di assistere al rapimento del proprio figlio da parte di un umanoide mezzo nudo, che lo trascina nella foresta.

Quando ci si riesce a risvegliare una seconda volta, si è soli, circondati dai resti dell'aereo, nel mezzo di un affascinante "paradiso" naturale, popolato da mutanti che, però, assomigliano un po' troppo agli umani.

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Da questo punto le cose andranno decisamente peggio, fidatevi...


Creato da un team di sole tre persone (aiutate da alcuni collaboratori occasionali), non sorprende scoprire che Endnight ha un passato nel mondo degli effetti speciali, essendo annoverata nei riconoscimenti finali di film come TRON: Legacy e 300. Un curriculum che ha di sicuro influenzato la splendida resa del mondo di The Forest.

Il gioco sfrutta Unity 4 ed è una gioia per gli occhi. Raggi di sole bucano il tappeto di rami durante il giorno, mentre conigli, lucertole e uccelli rendono vivo il mondo, che offre strepitosi panorami e splendidi laghi.

Di notte, con la sola luce della luna e il proprio fuoco da campo, c'è poco di cui stare allegri. Le altre fonti d'illuminazione sono fornite dalle torce dei mutanti che pattugliano la zona. Semplicemente terrificante.

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Scappa. Scappa subito!
I mutanti sono il cuore pulsante di The Forest: la loro IA è sofisticata e affascinante.


Come è facile immaginare, anche il gameplay riflette le modifiche che avvengono nel passaggio tra giorno e notte. Con la luce del sole, armati solo di un'ascia, un accendino e una guida per la sopravvivenza, occorre procacciarsi il cibo e raccogliere elementi di prima necessità o legno per costruire trappole, armi e ripari, questi ultimi utilizzati come punti di salvataggio.

I puristi del genere potrebbero trovare fastidiosi i piccoli consigli offerti dalla guida, che propone anche dei template per costruire velocemente qualche riparo, per accendere il fuoco e per allestire dei terrificanti "manichini" realizzati con i resti dei nemici... ma è uno strumento fondamentale per riuscire a rimanere vivi.

Ma è di notte che The Forest tira fuori il meglio di sé: di colpo il senso d'isolamento e di abbandono è totale e il terrore di incappare nelle "pattuglie" di mutanti si fa quasi tangibile. Dipinte come creature tribali e in qualche modo umanoide, le forze nemiche sono vere figlie della notte, lasciandovi praticamente in pace durante il giorno (a meno che non siate voi ad andare alla loro ricerca). Ma di notte metteranno a dura prova le vostre trappole e proveranno ad avvicinarsi al vostro campo o addirittura ad attaccarvi.

I mutanti costituiscono il cuore pulsante di The Forest: la loro intelligenza artificiale è tanto sofisticata, quanto interessante da studiare, qualcosa che può dirsi di ben pochi giochi. Li si può osservare mentre cercano cibo, trasportano i loro compagni feriti fino al campo base o addirittura mentre pregano rivolti al sole che nasce.

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I mutanti hanno una loro società ben strutturata e le loro credenze.


I mutanti vanno da quelli semplicemente curiosi a quelli più spiccatamente aggressivi e sono organizzati e capaci di comunicare tra di loro, il che conferisce al gioco un tono di realismo quasi inedito in un genere che, solitamente, si basa su orde di stupide creature decise solo a masticare i vostri cervelli o qualcosa di simile.

Il che non voglia dire che i mutanti non vogliano farlo, certo. Se decidono di attaccarvi, molto probabilmente vi uccideranno... e pure velocemente. Per questo giocare a The Forest equivale a mettere in conto di morire un gran numero di volte. Il livello di difficoltà è tutt'altro che malleabile e la morte inevitabile. L'unico vero obiettivo, almeno inizialmente, consiste nel sopravvivere il più a lugno possibile.

Se capita di essere messi alle corde dai nativi, non tutto è comunque perduto. A volte capita di ritrovarsi in una caverna, circondati da corpi umani, facilmente identificabili come quelli dei passeggeri del proprio volo, e viene data una seconda chance, la possibilità di tornare al campo base... sempre che si riesca a uscire indenni da quella situazione.

La durata media della sopravvivenza in The Forest dipende da un certo numero di fattori. Le mie partite sono tutte durate, mediamente, tra i tre e i quattro giorni, prima di essere trascinato nella caverna di cui sopra.

All'inizio piazzavo il campo base vicino al luogo dell'incidente aereo, dato che era pieno di valigie con svariati rifornimenti al loro interno, ma il fumo dell'aereo attirava continuamente mutanti. Ho provato ad affrontarli con la forza, difendendo il mio campo. Pessima idea.

Potete accendere tutti i fuoci, erigere tutte le effigi e i muri per bloccarli che volete, ma se vorranno uccidervi, be'... lo faranno.

Vista la frustrazione, ho deciso di spostarmi più lontano, dato che più mi allontanavo e meno mutanti incontravo. Il che, però, è coinciso con un declino significativo delle risorse di cibo a disposizione. Una situazione che equivaleva a dovermi allontanare molto di più dal mio campo base per cacciare, esponendomi a incontri non proprio amichevoli con i mutanti.

È questo il congegno che sta alla base della difficoltà di The Forest: con il suo alto tasso di morte e di "rinascita" spinge a studiare e a scovare degli schemi nei modelli comportamentali dei mutanti e a esplorare nuove zone. Il segreto sta tutto nel trovare il punto di equilibrio tra la quantità di risorse a disposizione e la possibilità di mantenere i nemici alla maggior distanza possibile.

Allo stato attuale il gioco è in fase alpha, da qui anche la sensazione che sia un po' sbilòanciato. Per i fan del genere, un'ascia come arma di partenza potrà sembrare un dono generoso, ma considerando che serve colpire i mutanti qualcosa tra le otto e le quindici volte prima di ucciderli e per far fuori il protagonista ne sono sufficienti tre... è facile capire che qualsiasi confronto non prevede la sopravvivenza del giocatore.

Potete accendere tutti i fuochi, erigere tutte le effigi e i muri per bloccarli che volete, ma se vorranno uccidervi, be'... lo faranno.

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Urgh, carino vero?


In una porzione più avanzata del gioco, nel caso riusciste ad arrivarci, potrete assemblare lance, bombe, armature e molotov e se cercherete abbastanza meticolosamente, potrente anche trovare una pistola per razzi segnalatori, che potrebbe aiutarvi un bel po'.

Sarà davvero interessante scoprire come Endnight Games prevede di rimettere a posto la difficoltà, con il procedere dello sviluppo. Dopo tutto i giochi davvero difficilissimi stanno conoscenzo una sorta di seconda giovinezza in questo periodo. Ma nonostante tutto, con un maggior numero di armi, è già stata annunciata l'accoppiata arco e frecce, i giocatori avranno almeno più mezzi per difendersi.

Per chi volesse un'esperienza più tranqulla, esiste una modalità free roaming che elimina del tutti i nemici, dando la possibilità di godersi i panorami e di ipotizzare metodi di attacchi o di esplorazione in tutta calma.

The Forest è un gioco che ti obbliga a giocare in maniera cosnervativa e intelligente, spingendo a gestire ogni giorno come se potesse essere l'ultimo. Le meccaniche di gioco, e anche i contenuti in generale, non sono ancora del tutto definite, ma il potenziale non manca di certo. Aggiungete al tutto il supporto a Oculus Rift e una modalità multiplayer co-op già annunciata e potreste avere tra le mani un'esperienza survival horror terrificante e al tempo stesso sofisticata ed esaltante.


Adattamento a cura di Mattia Ravanelli, che a The Forest, per ora, preferisce ancora A Forest.

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