Il “regalo” di Totò Cuffaro a Maurizio Lupi: i suoi 140mila voti a Noi Moderati - la Repubblica

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Il “regalo” di Totò Cuffaro a Maurizio Lupi: i suoi 140mila voti a Noi Moderati

Totò Cuffaro
Totò Cuffaro 

Lo annuncerà l’ex governatore condannato per mafia – ma tornato già da qualche anno alla politica attiva – in un incontro elettorale nella sua Agrigento. In Sicilia FI ha come capolista Caterina Chinnici, figlia del giudice ucciso da Cosa nostra

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Totò alla fine ha trovato dimora. E Cuffaro, ex governatore della Sicilia condannato per mafia ma tornato già da qualche anno alla politica attiva, lo farà sapere urbi et orbi domenica, in un incontro elettorale nella sua Agrigento. Al suo fianco avrà uno degli esponenti politici finiti sulla ribalta, nelle ore del terremoto politico-giudiziario che ha investito la Liguria: il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi.

Proprio ora, proprio mentre vede esplodere molto da vicino la questione morale (perché Giovanni Toti è presidente del consiglio nazionale del suo movimento) Lupi vola in Sicilia a sancire un patto destinato a far discutere. Quello, appunto, con il segretario della Democrazia cristiana che, fra le polemiche sul diritto o meno a una piena riabilitazione politica, non era riuscito a chiudere un’intesa ufficiale con Matteo Renzi, con la Lega, con l’Udc. Chissà se davvero Cuffaro vale 140 mila voti, come lasciato intendere dall’ex governatore in un’intervista. Di certo, i suoi consensi – ora lo sappiamo - andranno a Noi Moderati, grazie all’intercessione dell’ex ministro Saverio Romano. Saranno dirottati, segnatamente, al candidato alle Europee Massimo Dell’Utri (omonimia in questo caso davvero beffarda con l’ex senatore anche lui condannato per mafia).

La locandina della kermesse di Agrigento dice tutto: ci sono, uno accanto all’altro, i simboli della Dc, di Noi Moderati e di Forza Italia: il partito di Tajani presenta liste comuni con quello di Lupi e dunque sarà il beneficiario finale dei voti di Cuffaro. Anche se in Sicilia FI ha come capolista Caterina Chinnici, figlia del giudice barbaramente ucciso da Cosa nostra. Paradossi e ambiguità di un centrodestra che tutto mischia, in nome anche della sfida interna ad accaparrarsi più preferenze (al Sud potrebbe decidersi la gara fra Tajani e Salvini), in questa campagna elettorale già infuocata dalle vicende giudiziarie.

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