Randy Rhoads, la tragica fine del leggendario chitarrista
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Randy Rhoads, la tragica fine del leggendario chitarrista

Randy Rhoads e Ozzy Osbourne - Photo Credits: stonemusic.it

Uno dei più promettenti chitarristi della sua generazione e un fatale incidente aereo. Sono questi gli ingredienti di uno dei più tragici avvenimenti che abbiano mai coinvolto il mondo dell’hard rock.

Il protagonista della vicenda è Randy Rhoads. Il chitarrista, lungo la sua breve ma memorabile carriera, suona prima per i Quiet Riot e poi del progetto solista del Principe delle tenebre, Ozzy Osbourne. Il musicista ha solo 25 anni quando, nella notte del 19 marzo 1982, l’aereo in cui sta volando si schianta. Assieme a lui ci sono Andrew Aycock e Rachel Youngblood. Il primo ha 36 anni ed è l’autista del pullman che sta portando in tour la band di Osbourne. La seconda, invece, lavora come cuoca e costumista del gruppo e ha 58 anni. Nessuno di loro sopravvive.

Il fatale incidente avviene a Leesburg, in Florida (Stati Uniti). La band fa uno stop lì durante il tour del suo secondo album, Diary of a Madman (1981). Nella serata dell’incidente tutti si stanno riposando. Aycock convince, però, alcuni di loro a volare con l’aeroplano di un suo amico e vicino di casa, il musicista country Jerry Calhoun. Il gruppo, infatti, si trova proprio nei pressi della sua abitazione. Inizialmente, salgono sul velivolo, un Beechcraft Bonanza F35 del 1955, Don Airey, il tastierista della band, e Aycock alla guida.

Dopo un primo giro, decidono di provare pure Randy Rhoads e Youngblood. Ad un certo punto, tuttavia, durante questo secondo volo Aycock comincia a mantenere il mezzo ad una quota davvero molto bassa. Probabilmente, vuole dimostrare le sue abilità da pilota. Qualcosa, però, va storto. L’ala sinistra del velivolo va a urtare l’autobus della band. Lo scontro causa il capovolgimento dell’aeroplano e lo porta pure a centrare un pino. Dopodiché, il Beechcraft Bonanza termina la sua corsa addosso ad un edificio in stile georgiano che si trova poco distante dal pullman. La violenza dello schianto fa prendere fuoco ai serbatoi delle due macchine parcheggiate all’interno della struttura. Le fiamme presto arrivano anche allo stesso aeroplano.

Il batterista Tommy Aldridge e Airey tentano di porre rimedio a tutto ciò utilizzando un estintore ma non ottengono alcun risultato. La situazione risulta ancora più complicata per il fatto che non ci siano telefoni. I pompieri, quindi, giungono sul posto solo due ore dopo, quando ormai è tutto distrutto. Più tardi, lo stesso Osbourne racconta così la vicenda: “Sono stato svegliato da una rumorosa esplosione. Ho immediatamente pensato che avessimo colpito un veicolo lungo la strada. Sono sceso dal letto urlando alla mia fidanzata Sharon ‘Esci dall’autobus!’. Una volta uscito dal pullman, ho visto che l’aereo si era schiantato. Non sapevo chi era nell’aereo in quel momento”.

L’organo investigativo National Transportation Safety Board (NTSB) si è occupato della vicenda. Nel suo rapporto si legge che è stata l’avventatezza di Aycock ad aver portato al fatale incidente. Più precisamente viene affermato: “Il pilota, che era un autista di un gruppo rock, ha preso un aeroplano dal hangar senza il permesso di far fare un giro ai membri del gruppo”. Anche la Federal Aviation Administration (FAA) ha investigato sulla vicenda. Ha sottoposto i corpi dei tre deceduti agli esami tossicologici. Quest’ultimi hanno rivelato in Randy Rhoads unicamente tracce di nicotina. Invece, Aycock aveva in corpo della cocaina.

Questo tragico incidente ha spezzato la vita di uno dei più talentuosi chitarristi in circolazione. Un giovane che, proprio in quel periodo aveva deciso di cambiare vita. Randy Rhoads, voleva, infatti, allontanarsi dagli eccessi del mondo del rock e concentrarsi sulla chitarra classica. Un ritorno alle origini, si può dire, visto che il ragazzo aveva iniziato a suonare proprio come musicista classico. Randy Rhoads era estremamente interessato alla musica barocca. Aveva una predilezione per Antonio Vivaldi e Johann Pachelbel. Il suo desiderio più recente era quello di frequentare il corso chitarra classica della UCLA Herb Alpert School of Music di Los Angeles. L’obbiettivo era quello di solidificare la sua preparazione nella parte d’armonia e di teoria musicale.

A decenni di distanza, questa tragedia continua a rimanere indelebile nella mente dei sopravvissuti. Nel 2018, lo stesso Osbourne ha dichiarato alla versione statunitense della rivista Rolling Stone: “(Fino ad oggi) torno in quel campo vedendo questi fottuti resti dell’aereo e una casa in fiamme”. E poi: “Non ti riprendi più da qualcosa del genere. Sei sotto shock”.

— Onda Musicale

Tags: Ozzy Osbourne, Randy Rhoads, Quiet Riot
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