Richie Rich - Il più ricco del mondo, film diretto da Donald Petrie, racconta la storia di Richie Rich (Macaulay Culkin), un bambino di 12 anni molto speciale, che vale miliardi di dollari, perché unico erede di una famiglia ricchissima. Cresciuto in un'enorme villa tra le coccole dei genitori e i noiosi insegnamenti del precettore Cadbury (Jonathan Hyde), Richie è destinato a diventare un magnate. Crescendo, però, il giovane si rende conto che manca di qualcosa, infatti non ha alcun amico, ma ne vorrebbe. È così che Cadbury organizza per lui una festicciola con alcuni suoi coetanei, di modo che Richie possa legare con persone della sua età. In quello stesso giorno, però, il ragazzo viene informato che l'aereo su cui volano i suoi genitori è precipitato e i due sono dispersi. L'incidente non è affatto casuale, perché è opera di Lawrence Van Dough (John Larroquette), un dirigente dell'azienda dei Rich che cerca di mettere le mani nel caveau di famiglia. L'uomo ha sabotato l'aereo grazie all'aiuto del capo della sicurezza e, convinto di aver tolto di mezzo anche Richie, spera di poter assumere il pieno potere dell'azienda.
Mentre le ricerche si portano avanti, toccherà a Richie difendere l'impero familiare dalle minacce di Lawrece Van Dough e ad aiutarlo nell'impresa ci saranno i suoi nuovi amici, che lo sosteranno nel suo nuovo ruolo di presidente della società, migliorando con i loro consigli i prodotti per ragazzi offerti dall'azienda.
"La favoletta, basata sugli Harvey Comics, è ben agitata prima dell'uso e dopo un inizio socialmente melenso, dove il ragazzino vive l'emarginazione del miliardario, più avanti il racconto si fa thriller, con ripetute citazioni hitchcockiane, perché malvagi manager organizzano una loro strategia della tensione per uccidere il papà capitalista illuminato disperso in mare con la moglie e una bottiglia di Dom Perignon. Richie Rich fa venire in mente Topolino con la Banda Bassotti e ha un coro di bravi caratteristi (ineffabile il maggiordomo deus ex machina di Jonathan Hyde, mentre Michael McShane fa il solito inventore picchiatello) intorno al non simpaticissimo Culkin che ha già perso la dolce ala dell'adolescenza e guarda in platea con una certa arroganza." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 21 Aprile 1995)"Quasi un'autobiografia per l'enfant prodige del cinema americano condannato a non crescere mai (ma ormai quindicenne), forse uno degli ultimi film in cui avremo modo di vederlo 'truccato' da bambino-androide. Poi, sarà interessante verificare quali ruoli Hollywood ha in mente per il Macaulay Culkin più grandicello, quando al ragazzo crescerà la barba o se il suo destino sarà quello di morire (cinematograficamente) alle soglie dell'adolescenza. (...) Tra Frank Capra e Walt Disney con un pizzico di Alfred Hitchcock citato nella famosa scena delle montagne Rushmore di 'Intrigo internazionale', il film è abbastanza divertente, grottesco, surreale pieno di piccole trovate ma, certo, non s'innalza dalla media dei prodotti americani tipici. A dirigerlo è Donald Petrie, a suo agio nei territori della commedia, già autore di 'Mystic Pizza' e di 'Due irresistibili imbroglioni'." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 22 Aprile 1995)"Tutto festoso e, allo stesso tempo, avventuroso, qua con il gusto sempre sopra le righe tipico appunto dei fumetti, là con felici accenti di cronaca abilmente pervasi da fiotti di comicità spensierata in grado di farsi avanti anche nei momenti più tesi. Si aggiunga la cornice, quella Bilmore House, dimora dall'Ottocento dei Vanderbilt che, pur dichiarata monumento nazionale e riprodotta su tutti i libri americani d'arte, è diventata qui la casa con 255 stanze dove, coccolato e festeggiato prima delle sue disavventure abita il piccolo Richie, conscio che tanti tesori gli appartengono. In mezzo, come Richie, c'è Macaulay Culkin che, attore-bambino strapagato, mostra di essere del tutto abituato sia al fasto sia ai dollari: con una carica di simpatia, però, come sempre irresistibile. Il cattivo che tenta di ridurlo in povertà è John Larroquette, che una volta faceva parte dei plotoni di Star Trek." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 23 Aprile 1995)
Durante le riprese del film Macaulay Culkin era alto già un metro e mezzo, così è stato scelto un cast di adulti molto alti per creare l'illusione che il giovane attore fosse più basso di quanto non fosse in realtà.
Il film è stato girato quasi interamente nella tenuta Biltmore Estate ad Asheville, nella Carolina del Nord.
Al momento delle riprese, Macaulay Culkin era in realtà il ragazzo più ricco del mondo.
È l'ultima apparizione cinematografica di Macaulay Culkin prima della sua pausa di nove anni dai film.
Attore | Ruolo |
---|---|
Macaulay Culkin | Richie Rich |
Edward Herrmann | Padre di Richie |
Christine Ebersolf | Madre di Richie |
Jonathan Hyde | Cadbury |
Michael McShane | Professr Keenbean |
Chelcie Ross | Ferguson |
John Larroquette | Lawrence Van Dough |