L’armistizio ”lungo”del 1943: gli articoli da rileggere ogni 25 aprile. - ENERGIE MEOLESI
Foto da Vera De - Unsplash

Da David Furlan

Qualche anno fa, cercando spunti sul 25 aprile ho scoperto, alcuni passaggi del testo firmato nelle acque di Malta il 29 settembre del ’43, quasi un mese dopo l’armistizio e che viene chiamato “armistizio lungo”. Lo riprendo qui per rifarci alla storia vera e non a quella che sembra andare di moda, partendo con due domande:

È vero o non è vero che la scelta delle leggi raziali, di entrare in guerra con la Germania è stata fatta dal supremo artefice del fascismo in Italia? …che nemmeno voglio nominare perché non merita alcun riconoscimento.

È vero o non vero che dopo 20 anni di dittatura grazie anche alla resistenza interna e con l’aiuto degli alleati ci siamo ripresi la Democrazia? Resistenza  fatta di uomini, donne ragazzi e ragazze di qualsiasi ceto sociale, cattolici e atei, terroni e polentoni, analfabeti e dottori poi chiamati partigiani, termine che è stato distorto in semplici parigiani comunisti.

Per rispondere cito qualche passaggio del testo dell’armistizio “lungo” che molti non conoscono, firmato Il 29 settembre 1943 sul quadrato della nave britannica “Nelson ”.

Chi erano i protagonisti?

– per gli “alleati”, il gen. Eisenhower, l’ammiraglio Cunningham, il gen. MacFarlane, il gen. Gorth, coiloro ufficiali;

– per l’Italia; il Maresciallo Badoglio, il gen. Ambrosio, il gen. Roatta, il gen. Sandalli, l’ammiraglio DeCourten, coi loro ufficiali.

Cosa concordano?

Nella riunione fu discussa la dichiarazione di guerra del R. Governo italiano alla Germania, richiesta dagli anglo-americani attraverso il gen. Eisenhower. Il Capo del R. Governo italiano Badoglio concordò circa l’opportunità della dichiarazione di guerra al Reich, solo riservando al Sovrano la definitiva decisione.

Perché si chiama Armistizio “lungo”?

In quella stessa riunione fu firmato l’atto definitivo dell’armistizio italiano. L’atto era intitolato “Condizioni aggiuntive di armistizio con l’Italia”, e integrava il primo schema di armistizio, o “ corto armistizio”, firmato ventisei giorni prima,  il 3 settembre 1943.

Gli articoli da sottolineare.

Art. 29) Benito Mussolini, i suoi principali associati fascisti e tutte le persone sospette di aver commesso delitti di guerra o reati analoghi, i cui nomi si trovino sugli elenchi che verranno comunicati dalle Nazioni Unite e che ora o in avvenire si trovino in territorio controllato dal Comando militare alleato o dal Governo italiano, saranno immediatamente arrestati e consegnati alle Forze delle Nazioni Unite. Tutti gli ordini impartiti dalle Nazioni Unite a questo riguardo verranno osservati

Art. 30) Tutte le organizzazioni fasciste, compresi tutti i rami della milizia fascista (MVSN), la polizia segreta (OVRA) e le organizzazioni della Gioventù Fascista saranno, se questo non sia già stato fatto, sciolte in conformità alle disposizioni del Comandante Supremo delle Forze Alleate. Il Governo italiano si conformerà a tutte le ulteriori direttive che le Nazioni Unite potranno dare per l’abolizione delle istituzioni fasciste, il licenziamento ed internamento del personale fascista, il controllo dei fondi fascisti, la soppressione della ideologia e dell’insegnamento fascista.

Art. 31) Tutte le leggi italiane che implicano discriminazioni di razza, colore, fede od opinione politica saranno, se questo non sia già stato fatto, abrogate, e le persone detenute per tali ragioni saranno, secondo gli ordini delle Nazioni Unite, liberate e sciolte da qualsiasi impedimento legale a cui siano state sottomesse. Il Governo italiano adempirà a tutte le ulteriori direttive che il Comandante Supremo delle Forze Alleate potrà dare per l’abrogazione della legislazione fascista e l’eliminazione di qualsiasi impedimento o proibizione risultante da essa.

Queste parole non devono essere dimenticate. Non sono di certo state scritte dai comunisti, ma dai generali americani,  inglesi … e sottoscritte dai nostri italiani, che si rifacevano ad una idea di democrazia forse oggi dimenticata o distorta. Un’idea di democrazia dimenticata anche dagli attuali governi dei paesi che l’hanno sottoscritte allora. Forse in nome del potere economico?

A me piace rileggerli ogni volta perché sembrano il prologo della nostra Costituzione antifascista.  Per me hanno anche un altro valore, quello di invitarci a rendere conto delle nostre azioni alle Nazioni Unite tutte e non alle forze armate Anglo-Americane; che poi purtroppo diverrano NATO.

Riprendiamoci il 25 Aprile come Festa della Liberazione

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