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Osserviamo le stelle doppie

In questa guida andremo a spiegarvi come poter osservare e studiare i sistemi doppi o multipli. Buon studio!

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Prima di procedere con la guida ricordiamo brevemente che le stelle doppie (o sistemi multipli) possono essere di due tipi: stelle binare (o multiple) che sono fisicamente legate (Per quel fisicamente si intende a livello gravitazionale) e stelle prospettiche, che come ci suggerisce il nome, ci appaiono vicine ma in realtà sono molto distanti fra loro e non vi è nessun legame fisico.

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La domanda che subito uno può farsi è, quante stelle doppie esistono? La risposta è molto semplice. Un numero incredibilmente alto, la loro catalogazione è in continuo aggiornamento. Esistono vari cataloghi di stelle doppie, quello più conosciuto è il WDS (Washington Double Star Catalog). Lo studio di un sistema binario è molto importante perché permette di calcolare le masse dei sistemi presi come riferimento. Ma lo studio deve essere sempre costante, in quanto l'orbita della stella compagna attorno a quella principale si completa in un lasso di tempo non breve. Vi sono sistemi binari dove l'orbita della "secondaria" può avvenire in qualche anno oppure qualche centinaia di anni. Questo ci fa capire l'importanza di un tracciamento costante dei sistemi.

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Quindi chiunque, anche un astrofilo amatoriale, può essere in grado di dare il proprio contributo su questo campo. Esistono 4 fattori molto importanti nella visualizzazione delle stelle doppie:

  • Magnitudine - La luminosità delle due componenti

  • Separazione angolare - Indica la distanzia fra le due componenti. Viene espressa in secondi d'arco ("). Possiamo fare una annotazione: non si riusciranno a separare tutte le stelle doppie/multiple con il nostro strumento. Vi è un limite tecnico. Nel tutorial dei telescopi vi è un paragrafo riguardante il suo potere risolutivo espresso in secondi d'arco (Clicca qui per andare nella pagina della guida sui telescopi). Ebbene si, quel potere risolutivo dello strumento è la distanza minima di due corpi che riusciamo a risolvere. Riprendendo un esempio: telescopio da 114mm di apertura ha un potere risolutivo di 1,05" mentre un telescopio da 300mm: 0,4". Questo significa che il telescopio da 300mm è in grado di risolvere stelle doppie con una distanza minima di 0,4".

  • Angolo di posizione - Indica l'angolo che viene formato tra la principale e la sua compagna. Questa misura effettuata in diversi periodi ci permette di capire la rotazione della stella attorno alla principale. Attenzione: bisogna stare attenti al nostro strumento ottico se ribalta l'immagine N/S ed E/O (Esempio i Newton) o se vengano utilizzati prismi/diagonali. Noterete questo dato con l'abbreviazione AP ed è presto in senso Anti-Orario!

  • Seeing - La qualità del cielo gioca un ruolo importante in queste visioni.

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Lo studio della stella doppia, consiste proprio nel determinare lo schema sopra riportato. Dove al centro possiamo notare la stella principale, mentre la compagna si trova nel 4° quadrante. Qui possiamo notare l'angolo di posizione e la propria separazione angolare. A livello amatoriale è molto utile eseguire questo schema ogni qualvolta di osservi una stella doppia (o multipla) una modo da avere un proprio archivio e verificare in maniera periodica eventuali variazioni.

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Sotto possiamo vedere un paio di esempi, partendo dalla famosa Albireo (B cigni), a sinistra possiamo vedere una foto della doppia, mentre a destra dei dati rilevati da un catalogo:

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Possiamo vedere nella tabella a destra dove viene indicato l'angolo (theta) di 54° (Con un suo storico) e la sua separazione 34,6". Da questo dato è chiaro che che Albireo è una doppia molto larga.

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Un secondo esempio può essere Castore nella costellazione dei gemelli.

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Qui possiamo notare come l'AP sia simile ad Albireo, mentre la separazione angolare è di 5,44", decisamente più stretta rispetto a quella sopra.

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Sperando che vi sia stata utile la seguente guida, iniziate la caccia alle vostre stelle doppie e annotate l'AP, ricordando di tener conto dell'eventuale ribaltamento immagine del vostro telescopio e poi verificate grazie ai vari cataloghi se è corretto o meno.

Cieli sereni

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