Claudia Gerini: "Nei prossimi trent'anni le donne conquisteranno il mondo, anche in politica" - HuffPost Italia

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Claudia Gerini: "Nei prossimi trent'anni le donne conquisteranno il mondo, anche in politica"

Più di 77mila filmati e oltre 5 milioni di fotografie dagli inizi del Novecento a oggi. È il patrimonio conservato dall'Archivio Luce, raccogliendo l'eredità dell'Istituto Luce che, fondato nel 1924, festeggia cent’anni. "L'Archivio Luce è la biografia visiva del nostro Paese, uno strumento unico per tutti quelli che desiderano comprendere il passato per orientarsi nel presente”, ha detto Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà. Il centenario verrà festeggiato con eventi, mostre, iniziative e un film a episodi firmato con contributi di artisti come Susanna Nicchiarelli, Edoardo Leo, Michela Andreozzi, Sydney Sibilia e Claudia Gerini, l'attrice e regista che si è raccontata a Huffpost.                                  

Gerini, come si è approcciata al compito di girare un cortometraggio per i cent’anni dell’Istituto Luce, un pilastro della memoria storica italiana?

Mi sono avvicinata a questo compito con grande rispetto e entusiasmo, specialmente perché ho iniziato la mia carriera nel 1986, quando l'Istituto Luce era ancora in piena attività, produceva e distribuiva film. Questa esperienza rappresenta un ritorno alle mie radici, e trovarmi qui oggi, come regista, nel centenario dell'istituzione, mi sembra un passo avanti significativo nella mia carriera. Sono anche felice di essere circondata da talentuosi registi e registe in questo progetto: è come se fosse un piccolo diploma nel mio percorso artistico e professionale. Inoltre, sto per festeggiare i miei quarant'anni nel mondo del cinema, e questa opportunità mi offre una riflessione su chi sono diventata e su chi desidero essere in futuro, accanto a un'istituzione così prestigiosa. L'Istituto Luce, cento anni fa, ha svolto un ruolo simile a quello dei social media di oggi, promuovendo l'alfabetizzazione sociale e la condivisione di storie importanti.

                  
Qual è il fulcro del suo cortometraggio?

Il tema centrale del mio cortometraggio è la figura della donna ideale. Anch'io ho iniziato la mia carriera partecipando a un concorso chiamato Miss Teenager. In passato, esistevano concorsi che cercavano di incoronare la "moglie ideale" o la "fata della casa", dunque ho cercato di riflettere sugli usi e i costumi di un'epoca ormai lontana con un tono ironico e spiritoso, con uno sguardo da commedia. 


L'Istituto Luce significa Cinecittà. Cinecittà significa Roma, che è la sua città. Che rapporto avete?

Sono nata a Cinecittà. La frequento sin da quando avevo 12-13 anni, ed è stato qui che ho imparato a sognare. Per me, Cinecittà è stata una sorta di seconda madre, una presenza costante che mi ha accompagnato nel mio percorso. Roma, poi, è la nostra culla, il nostro amore, il mio grande amore.

                               
Le narrazioni al femminile, sia cinematografiche che sul piccolo schermo, sono sempre più protagoniste. Da attrice e regista, cosa pensa? Il punto di vista delle donne è destinato ad assumere sempre maggiore centralità?

Assolutamente sì, credo che stiamo assistendo a un processo irreversibile. Nei prossimi trent'anni, speriamo che siano sufficienti, le donne e il femminile avranno un ruolo sempre più centrale, determinando un capovolgimento dei rapporti di forza. Le donne guadagneranno sempre maggiore potere, soprattutto in politica, poiché siamo particolarmente adatte a ricoprire ruoli di mediazione e a promuovere la pace. Nella mia visione di futuro, dunque, la leadership femminile è destinata a farsi spazio su questo pianeta e in questo sistema solare, in maniera inarrestabile.

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