Desperado è un film del 1995, scritto e diretto da Robert Rodriguez, sequel di El Mariachi (1992) e secondo capitolo della Trilogia del Mariachi.
Siamo in Messico, in una squallida cittadina di confine, governata da Bucho (Joaquim De Almedia), boss della droga molto ricco e crudele, che per i suoi sporchi interessi esercita pressioni sugli abitanti del luogo.
Sulle sue tracce si è messo da tempo El Mariachi (Antonio Banderas), che avrebbe voluto solo suonare la sua chitarra e cantare, ma dopo una sparatoria si è ritrovato con una mano fuori uso. È diventato quindi un giustiziere leggendario vestito di nero e nella custodia del suo amato strumento è riposto un vero e proprio arsenale.
Il suo amico Buscemi (Steve Buscemi) lo aiuta a scovare il boss, ma intanto si sparge la voce del suo arrivo in città e Bucho sguinzaglia i suoi uomini per sistemarlo. Un vortice di sparatorie spettacolari, uccisioni e la comparsa di un altro uomo in nero, Navajas (Danny Trejo), che lo tormenta seguendolo ovunque, portano El Mariachi ad incontrare la bellissima Carolina (Salma Hayek), proprietaria di un bar libreria.
Durante una sparatoria in strada la salva da un proiettile, destinato a lui, facendosi colpire al braccio. È subito amore: lei lo accudisce, curandolo con tenerezza, sebbene trovi armi di ogni genere aprendo casualmente la custodia dello strumento. La bella barista lo seguirà ovunque, anche a costo di perdere il suo locale, fino all'inevitabile resa dei conti che El Mariachi cercava da molto tempo.
"Cavalcando un budget infinitamente superiore a quello dell'opera prima "El Mariachi" che l'ha lanciato, il regista texano-messicano conferma il proprio talento per le coreografie degli scontri a fuoco e le stragi iperboliche, schiudendo alle partecipazioni di amici come Steve Buscemi e Quentin Tarantino qualche spazio di facile umorismo. E si deve soprattutto alla qualità di un montaggio ellittico e forsennato (firmato dallo stesso Rodriguez) in puro stile comic, se Desperado riesce a non concederti un attimo per riflettere sul vuoto che ha dentro." (La Stampa, Alessandra Levantesi, 9/2/96)."Divertente, pur nel suo esageratoisterismo, commedia western dell'ex carneade Robert Rodriguez, pronto a rifare pari pari,ma con overdose di mezzi, il proprio precedente, irresistibile 'El mariachi'. Se è impossibile tener conto dei morti, mon può sfuggire l'avvenenza della sodissima bassotta e, a dispetto del macabro neome di battesimo, tutt'altro che cadaverica Salma Hayek". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 12 febbraio 2001)Poiché "El Mariachi" vuol dire press'apoco "il trovatore" non c'è da stupirsi di come vanno a finire le cose nel film Desperado. Se avete cultura melodrammatica, pensate al tragico nodo che nell'opera verdiana lega i destini di Manrico e del Conte di Luna... basta, non aggiungo altro per non smontare l'unica sorpresa di un film sotto altri aspetti godibile, proprio perché tutto prevedibile e manieristico. " la parabola del giovane regista "Tex-Mex" (secondo la definizione di - "Variety") Robert Rodriguez che un paio di anni fa realizza un filmetto amatoriale con settemila dollari (avete letto bene, non sette milioni che ai costi americani sarebbero già pochi), vince a sorpresa il premio del pubblico al Sundance Film Festival e viene subito invitato dalla Columbia a dargli un seguito più ricco, con al centro una "star" emergente. (Corriere della Sera, Tullio Kezich, 10/2/96).Desperado, titolo che richiama il vecchio brano degli Eagles, è un western contemporaneo e un pulp-western. O meglio: un Western-spaghetti&burritos. O meglio ancora: un metawestern - sulla scia dell'assai più sardonico film di Sam Raimi, "Pronti a morire" - dove sparatorie, duelli al sole, morti ammazzati, sangue che sprizza, pistoleri che muoiono piroettando come nel kung-fu, sono rappresentati con stile ipercinetico, ridondante, citazionista, situazionista, astratto. Violenza sublimata "creativa", aspetto visuale curatissimo, dosatio da ralenti, pause, sospensioni e accelerazioni. Sporco cinema junk food smaltito in una lavorata nouvelle cuisine. (Il Messaggero, Fabio Bo, 13/2/96)
Il film è stato presentato fuori concorso al 48° Festival di Cannes.
Dopo la scena piccante con Banderas, Salma Hayek si ritrovò a piangere perché preoccupata di quello che avrebbero pensato di lei i genitori.
Rodriguez fu ispirato dalla presenza scenica di Danny Trejo per Machete: sebbene avesse una piccola parte, era considerato dai paesani la star del film.
Attore | Ruolo |
---|---|
Antonio Banderas | El Mariachi |
Salma Hayek | Carolina |
Joaquim de Almeida | Bucho |
Cheech Marin | Barista |
Steve Buscemi | Buscemi |
Mark Dalton | Malvivente |
Cristos | Cristos |
Jaime de Hoyos | Bigoton |
David Alvarado | Buddy |
Robert Arevalo | Avversario |
Angel Aviles | Zamira |
Richie Gaona | Uomo Che Apre La Scatola |
Carlos Gallardo | Campa |
Consuelo Gomez | Domino |
Carlos Gómez | Braccio Destro |
Angela Lanza | Turista |
Tito Larriva | Tavo |
Peter Marquardt | Moco |
Albert Michel Jr. | Quino |
Tommy Nix | Malvivente |
Mike Moroff | Shrug |
Gerardo Moscoso | Prete |
Elizabeth Rodriguez | Ammiratrice Mariachi |
Danny Trejo | Navajas |
Quentin Tarantino | Corriere |
Patricia Vonne | Ragazza Al Bar |
Abraham Verduzco | Bambino |