Mattarella alla Sapienza: "Libertà, pace e diritti umani passano dal dialogo"
Roma

Mattarella alla Sapienza: "Libertà, pace e diritti umani passano dal dialogo"

Gli studenti in presidio leggono una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica che risponde citando il discorso tenuto all'Onu e ribadendo il ripudio verso "ogni violazione dei diritti umani"

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto alla  ’XI edizione della Giornata del Laureato e alla premiazione dei Laureati Eccellenti all'Università la Sapienza di Roma.

"Una lettera pubbblicata da alcune agenzie di stampa mi ha sollecitato a non includermi in quella che è stata definita la 'Torre d'avorio del rettorato' - ha detto -. Venendo ho visto un cartello che mi chiedeva cosa pensassi di che cosa avviene a Gaza. Non voglio lasciarla senza risposta. La condizione e la questione della pace in Medio Oriente, del diritto all'esistenza di Israele, è una questione che la comunità internazionale avverte con molta preoccupazione e non soltanto da oggi".

Su quanto avviene a Gaza, il presidente rispondendo indirettamente agli studenti, ha citato il discorso tenuto all'Onu e ha ribadito il ripudio verso "ogni violazione dei diritti umani": "Ho reiterato la richiesta a un immediato cessate il fuoco". Poi ha auspicato "il dialogo" in ogni ambito, anche accademico. 

"Per la nostra Repubblica tutte le violazioni dei diritti umani vanno denunciate e contrastate. Tutte. Ovunque, sempre. Perché la dignità umana, la rivendicazione della libertà, la condanna della sopraffazione, il rifiuto della brutale violenza non cambiano valore a seconda dei territori, a seconda dei confini degli Stati o delle relazioni internazionali tra parti politiche. Questa consapevolezza viene avvertite fortemente nelle universita' e in chi le frequenta perche' le universita' sono la sede del libero dibattito, della libertà di critica, talvolta anche del dissenso dal potere, sempre in collegamento al di sopra dei confini degli Stati. La libertà, la pace, i diritti umani passano attraverso il dialogo, il confronto, la libera circolazione del lavoro, contro la violenza e contro l'odio che diffondendosi producono esiti raccapriccianti, come ieri avvenuto in Slovacchia", ha detto il presidente.

"Tutto quel che riguarda la dignità delle persone, di ogni persona, la loro libertà, l'esigenza di rispettare il loro diritto umanitario è indicata nella nostra Costituzione ed è doveroso per la Repubblica italiana. Questo vale per tutte le popolazioni civili, bambini e anziani, per il popolo palestinese, per i ragazzi e le ragazze uccisi e stuprate mentre ascoltavano musica in un rave il 7 ottobre in Israele, vale pensando ai bambini sgozzati quel giorno, vale per il rapper condannato all'impiccagione in Iran, vale per Masha Amini e per tante ragazze iraniane incarcerate torturate e spesso uccise per il rifiuto di indossare il velo o perché non lo indossavano bene, vale per le ragazze a cui è proibito frequentare scuole e università in Afghanistan", ha spiegato.

Il potere, quello peggiore, desidera che le università del proprio Paese siano isolate, senza rapporti ne' collaborazioni con gli atenei degli altri Paesi perché questa condizione consente al peggiore dei poteri di controllare le università, di comprimere la cultura e di impedire la sua spinta di libertà", ha detto ancora il presidente della Repubblica  ribadendo l'auspicio del dialogo nel reciproco rispetto, con un'attenzione particolare a tutto cio' che attiene all'effettività del diritto allo studio, senza che che alcuno ritenga di poter esigere di imporre valutazioni o decisioni, ma nel rispetto delle altrui opinioni perché in questo rispetto risiede la libertà", ha aggiunto.

 

Gli studenti protestano contro la polizia

Dopo l'intervento di Mattarella, al grido "di via via la polizia e vergogna", gli studenti hanno iniziato a seguire la polizia nei viali della città universitaria, intonando cori e seguendo di corsa le camionette della celere mentre lasciavano i viali della città universitaria. All'ingresso di viale Regina Elena i ragazzi hanno incontrato gli agenti in tenuta antisommossa; gli agenti li stanno respingendo con gli scudi all'interno della città universitaria.

Dopo aver protestato contro le forze dell'ordine all'uscita del presidente Sergio Mattarella, sono tornati alle tende sul pratone gli studenti in mobilitazione all'università La Sapienza. Simbolicamente hanno chiuso i cancelli del varco 3 dell'ateneo e si sono incamminati verso l'accampamento dopo una mediazione con la polizia.

Gli studenti in presidio leggono messaggio per il Presidente della Repubblica

Questa mattina era cominciato con la lettura del messaggio indirizzato al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il presidio delle studentesse e degli studenti in mobilitazione per la Palestina all'università La Sapienza di Roma. I ragazzi hanno chiesto al Capo dello Stato di raggiungere l'accampamento sul pratone e poi si sono spostati verso le transenne vicino al rettorato "per farci vedere meglio", dicono. "Italia e Sapienza complici del genocidio" si legge su uno striscione esposto sul pratone mentre un ragazzo legge la lettera. "A Gaza tutte le università sono macerie. A Gaza ci si laurea sotto le bombe" c'è scritto su un altro.  Gli studenti espongono un cartone con il volto della rettrice Antonella Polimeni.