Napoli gli eventi del 25 Aprile per la festa della Liberazione - la Repubblica

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Napoli, la piazza del 25 Aprile: “Meloni si dichiari antifascista”

Ciro Raia, presidente dell’Anpi, invita la premier ad esprimersi. A largo Berlinguer presidio di Cgil. Manfredi: “Il governo deve essere antifascista”. Le due iniziative si chiudono con “Bella Ciao”

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Le piazze a Napoli cantano “Bella ciao” e urlano: “Viva l’Italia antifascista”. Al presidio promosso da Cgil e Anpi in largo Enrico Berlinguer si leggono gli articoli della Costituzione. A celebrare il 25 Aprile ci sono anche i tre candidati alle europee del Pd, Lucia Annunziata, Lello Topo e Sandro Ruotolo.

Vittorio De Asmundis, 82 anni, ricorda le Quattro Giornate di Napoli e il coraggio della madre: “Io ero un bambino quando i tedeschi entrarono nel nostro palazzo del rione Materdei per rastrellare gli uomini. Mia madre aveva coperto di fasce bianche mio padre disteso sul letto e disse ai nazisti che aveva la lebbra. Ci cascarono e fuggirono”.

Nicola Ricci, segretario Cgil Napoli e Campania, in avvio di manifestazione legge il monologo di Antonio Scurati censurato dalla Rai.In piazza anche l’ordine dei giornalisti, il sindacato Sugc, Libera, Arcigay.

A leggere l'articolo 2 della Costituzione Anna Motta, mamma di Mario Paciolla, il cooperante morto in Colombia in condizioni non chiare. Tra i lettori degli articoli della Carta Costituzionale anche l'ex governatore della Campania ed ex sindaco Antonio Bassolino , il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, Lucia Annunziata, Sandro Ruotolo, Marco Sarracino, Enza Amato, Giuseppe Annunziata e Valeria Ciarambino.

In largo Berlinguer da Ciro Raia, presidente, Anpi, una richiesta precisa alla premier Giorgia Meloni: "Si dichiari antifascista". Premier che è “presente” in qualche modo nella piazza dove si celebra la Liberazione con un manifesto elettorale per le prossime europee: “Con Giorgia l’Italia cambia “ c’è scritto.

A leggere l'articolo quinto della Costituzione,Roberto Fico del M5S. "Festeggiamo il 25 aprile, qui a Napoli, in largo Berlinguer - dice il deputato del Pd Marco Sarracino - Ricordiamo per non dimenticare mai chi ha combattuto dalla parte giusta della storia per la nostra liberazione. Lo facciamo leggendo ad alta voce gli articoli della nostra bellissima Costituzione. Lo facciamo oggi anche per difendere la coesione e l’unità nazionale da chi vorrebbe metterla in discussione con un disegno di autonomia differenziata egoista e antistorico. Siamo qui dichiarandoci con orgoglio fieramente antifascisti, ora e sempre".

Durante la manifestazione un gruppo di persone ha urlato: "Palestina Libera".C'è anche chi intona "Bandiera rossa".E in occasione del 79° anniversario della Liberazione, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi depone corone d’alloro alle ore 10,15 al Mausoleo di Posillipo e, alle ore 11,15, alla Stele a Salvo D’Acquisto in piazza Carità. La manifestazione in largo Berlinguer si chiude sulle note di Bella Ciao cantata da tutti i presenti sotto la pioggia che inizia scendere.

In piazza Carità la banda dei carabinieri ha suonato "la leggenda del Piave", "il Silenzio" e l’inno d'Italia", mentre il pubblico presente ha intonato " Bandiera Rossa" e gridato "Viva l'Italia antifascista " e anche "Palestina libera ". Presenti alla cerimonia il prefetto, Michele di Bari, e i vertici delle forze dell'ordine.

Dopo la deposizione della corona d’alloro davanti alla stele dedicata a Salvo D’Acquisto, il sindaco Manfredi ha detto: "Oggi è un momento importante, è la giornata che ricorda i valori fondanti della nostra democrazia e della nostra Costituzione: l'antifascismo, la difesa della libertà e del valore delle persone. Napoli è città che ha fatto la Resistenza ed è Medaglia d'oro per le Quattro Giornate e dunque non può non ricordare ed essere fortemente presente nel ricordo e nella testimonianza dei valori fondanti della nostra democrazia".

Manfredi ha sottolineato che "viviamo un momento difficile a livello mondiale con tante guerre, scontri e conflitti. Il principio della pace e della tolleranza fra i popoli è un altro principio costituzionale che noi dobbiamo difendere sempre rispettando il diritto all'autodeterminazione".

Rispondendo a una domanda sull’assenza dei rappresentanti della destra e sul fatto che la premier Meloni non si dichiari antifascista, Manfredi risponde così: “Viviamo in uno Stato democratico e antifascista. Quindi il governo deve essere, come è, democratico e antifascista. Oggi ho letto le dichiarazioni della premier Meloni che afferma che la nostra Repubblica è partita dall'abbattimento del fascismo ed è quello in cui tutti crediamo e di cui tutti noi siamo convinti. Credo che il governo debba essere presente a tutte queste manifestazioni e non credo che l'assenza di un rappresentante oggi a Napoli abbia un valore politico".

Manfredi ha condanno l'imbrattamento dei manifesti elettorali della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del vicepremier, Antonio Tajani. “Condanno tutte le forme di intolleranza e di violenza. L'unità delle istituzioni è fondamentale soprattutto nei momenti di difficoltà. E' chiaro - ha aggiunto - che bisogna garantire il rispetto dei diritti e dei valori. Il nostro Paese ha attraversato momenti molto difficili, come quelli del terrorismo, e li ha affrontati sempre con l'unità. Auspico che intorno a questi valori ci sia un'unità della politica, pur nel conflitto della politica, ma nel rispetto delle istituzioni".

Il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci ricorda che “79 anni fa il nostro Paese è stato liberato dal nazifascismo e oggi lo abbiamo ricordato perché non è un solo esercizio di memoria ma va difeso da un esercizio di buonismo verso il fascismo. Noi difendiamo la Costituzione e la democrazia perché il Paese si sta avviando verso una deriva fatta di censure e che mina alcune funzioni del Parlamento. Noi come organizzazione che difende le lavoratrici e i lavoratori, insieme all’Anpi, oggi abbiamo diffuso le copie della Costituzione e – ha concluso - avviato la raccolta firme a sostegno dei referendum per cambiare alcune leggi sbagliate come l’articolo 18, abbattere la precarietà e contrastare la giungla degli appalti”.

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