Fantasia - Film (1940) - MYmovies.it

Fantasia

Film 1940 | Animazione, Film per tutti 125 min.

Anno1940
GenereAnimazione,
ProduzioneUSA
Durata125 minuti
Regia diJames Algar, Samuel Armstrong, Ford Beebe, Norman Ferguson, Jim Handley, Wilfred Jackson, T. Hee, Hamilton Luske, Bill Roberts, Paul Satterfield (II), Ben Sharpsteen, Walt Disney
TagDa vedere 1940
DistribuzioneWalt Disney
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti
MYmonetro 4,65 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di James Algar, Samuel Armstrong, Ford Beebe, Norman Ferguson, Jim Handley, Wilfred Jackson, T. Hee, Hamilton Luske, Bill Roberts, Paul Satterfield (II), Ben Sharpsteen, Walt Disney. Un film Da vedere 1940 Genere Animazione, - USA, 1940, durata 125 minuti. distribuito da Walt Disney. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti - MYmonetro 4,65 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 2 luglio 2019

Un incontro tra due grandissimi artisti, Leopold Stokowsky e Walt Disney, dette vita a un film originale e innovativo, un musical davvero sui generis.... Ha vinto un premio ai Premi Oscar,

Fantasia è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato assolutamente sì!
4,65/5
MYMOVIES 5,00
CRITICA
PUBBLICO 4,31
ASSOLUTAMENTE SÌ

Un incontro tra due grandissimi artisti, Leopold Stokowsky e Walt Disney, dette vita a un film originale e innovativo, un musical davvero sui generis. Il protagonista avrebbe dovuto essere Topolino, la trama quella de L'Apprendista Stregone di Paul Dukas e la colonna sonora le splendide interpretazioni dell'orchestra sinfonica di Philadelphia diretta dal maestro Stokowsky. Inizialmente nato come short, il progetto si allargò fino a divenire un vero e proprio lungometraggio. Il 13 novembre 1940 Fantasia debuttò nelle sale, in verità solo in quelle poche che avevano installato un impianto stereofonico. Disney volle fermamente il film in stereofonia e lo Studio fece il miracolo: Fantasia è il primo film stereofonico della storia. Ma chi poteva godere di tale meraviglia se nelle sale l'impianto era monofonico? La Disney stessa si occupò di attrezzare le sale di volta in volta seguendo la programmazione di Fantasia, facendo lievitare non di poco i costi finali. La gente andò a vedere il film, ma in proporzione alle cifre investite i guadagni furono esigui. Le critiche piovvero implacabili. Secondo molti, Walt aveva fatto il passo più lungo della gamba. Allora nessuno sapeva che il film sarebbe diventato uno dei suoi capolavori riconosciuti. Sono sette gli episodi del film. Otto i brani musicali (la chiusura del film unisce due opere). L'apertura spetta alla celeberrima Toccata e fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach. Segue la suite dallo Schiaccianoci di Pëter Il'ic Cajkovskij. Arrivano quindi sei momenti diversi, in alcuni casi davvero sublimi. Il terzo momento è un simbolo dell'univeso disneyano: L'Apprendista Stregone di Paul Dukas con Topolino alle prese con la magia. Il concerto prosegue con musiche di Igor Stravinskij da La Sagra della Primavera: la musica viene associata agli spazi dell'universo della notte dei tempi, prima che la Terra nascesse. Piano piano il pianeta prende forma, poi arriva la vita. La musica diventa imperiosa quando due dinosauri si affrontano. Grandiosa la sequenza del duello tra un Tirannosauro e uno Stegosauro (sono i primi dinosauri a colori della storia del cinema). Con la Sinfonia Pastorale di Ludwig Van Beethoven, siamo alle pendici del monte Olimpo, dove gli dei greci e le creature della mitologia vivono in tutta la loro poesia e il loro incanto. La Danza delle Ore di Amilcare Ponchielli offre l'occasione per dar vita a un esilarante balletto di ippopotami, coccodrilli, struzzi ed elefanti. Per chiudere il concerto, Disney volle riprendere uno dei suoi temi più classici: lo scontro tra il bene e il male. Lo celebrò nel contrasto tra notte e giorno, dove la notte è dominata da un gigantesco demone che si circonda di creature diaboliche e anime di defunti. La musica è Una Notte sul Monte Calvo di Modest Musorgskij. Il bene arriva all'alba, quando le campane costringono le creature a tornare nell'ombra e l'orchestra esegue l' Ave Maria di Franz Schubert. Sullo schermo un lunghissimo piano sequenza mostra in lontananza una processione di fedeli, poi ci porta nel bosco, dove gli altissimi alberi diventano spettacolari archi gotici. Capolavoro.

Francesco Rufo

Si arriva alla Terra, irta di vulcani in attività. La crosta terrestre si raffredda. Compaiono le prime forme di vita: dagli organismi unicellulari si passa agli insetti, ai pesci, agli anfibi, fino ai dinosauri. Si giunge alla selezione naturale: un tirannosauro si batte contro uno stegosauro che soccombe. Segue la siccità: i dinosauri si estinguono. La Terra è infine scossa da terremoti che ne rinnovano la forma. Intermezzo: in assenza di Stokowski, gli orchestrali accennano motivi jazz. Viene presentata la colonna sonora, una linea che traduce i suoni in immagini mutando forma e colore. Stokowski torna sul podio. La Pastorale di Beethoven. Monte Olimpo, mattina. Pegaso e la sua famiglia di cavalli alati volteggiano in aria. Le centaurine, aiutate dagli amorini, si fanno belle per i centauri. Alla festa della vendemmia tutti bevono vino e danzano guidati da Bacco. Scoppia un temporale: dalle nubi Giove, disturbato dalla confusione, scaglia sulla terra fulmini forgiati da Vulcano, finché si addormenta. Torna il sereno. Iride distende l’arcobaleno. È l’ora del tramonto: Apollo, alla guida del suo carro, porta via il sole. Diana, scoccando una freccia, riempie il cielo di stelle. La danza delle ore di Ponchielli. Nel corso di una giornata, struzzi, ippopotami, elefantesse e alligatori si dedicano alla danza classica in un grande colonnato. Una notte sul monte Calvo di Musorgskij. Notte: il monte Calvo si trasforma in un demone che chiama a sé spiriti maligni per celebrare un sabba. I rintocchi delle campane annunciano il mattino. Gli spiriti tornano alle loro tombe e il demone si ritrasforma nel monte Calvo. Ave Maria di Schubert. Una processione di fedeli oranti incede attraverso la bruma del mattino. Fantasia è il 3° classico Disney. La base del film è la possibilità di vedere la musica e ascoltare le immagini, l’unione di visioni e suoni, la combinazione tra vista e udito, la sinestesia, ossia un interscambio sensoriale, il fenomeno per cui due sensi, e di rado più di due, sono messi in attività da uno stimolo che riguarda direttamente uno solo di essi. Sul tema della sinestesia si sono alternate principalmente due ipotesi. La prima considera la capacità percettiva di ogni essere umano non come una somma di diversi dati sensoriali, ma come una percezione indivisa coinvolgente la totalità dell’essere, e afferma che la facoltà sinestetica coincide con un centro sensorio comune. La seconda ipotesi sostiene invece che la sinestesia sia il segno della persistenza di un tratto primitivo della specie umana. Secondo legge biogenetica, il bambino attraversa sul piano fisico e psicologico fasi corrispondenti agli stadi più antichi dell’evoluzione della specie umana. Secondo lo psicologo D. Stern, nel bambino esiste la percezione amodale, ovvero una forma unitaria di percezione e di esperienza, un’innata capacità di integrare stimoli sensoriali diversi, di stabilire equivalenze tra differenti aree percettive. Le sinestesie, effetto di tali equivalenze, si manifestano soprattutto nell’infanzia e nei popoli primitivi, e qui, per lo psicologo L.E. Marks, sta la prova di un’attività sensoria primordiale indifferenziata: nei bambini, come nei popoli primitivi, non ci sono distinzioni nette tra sensi diversi: i sensi si evolvono a partire da un singolo senso primitivo, da un’originaria unità. Nell’opera disneyana, la sinestesia è una delle principali manifestazioni dello stadio del pensiero primitivo, infantile, sensibile. Le ricerche scientifiche sulle sinestesie nascono nel ’700, con l’analisi comparata di suoni e colori affrontata da I. Newton, le cui equazioni cromatico-musicali diventano punto di riferimento per scienziati e artisti. Dal ’700 al ’900, la sinestesia naviga tra scienza e arte (i simbolisti, le Corrispondenze di Baudelaire). Tra ’700 e ’800 si tentarono fusioni tra musica e colore, specialmente attraverso l’invenzione di strumenti che permettessero la formazione di colori tramite l’emissione di note (nel 1725 il clavicembalo oculare di L.B. Castel; nel 1877 l’organo a colori di B. Bishop, e nel 1911 quello di A.W. Rimington per il poema sinfonico Prometeo di A. Skrjabin). Nel 1909, A. Schönberg compose La mano felice, in cui riportò indicazioni riguardanti colori da proiettare su uno schermo in rapporto all’esecuzione della musica. W. Kandinsky teorizzò una forma d’arte in cui la compresenza dinamica di mezzi diversi (colore, suono, movimento) suscitasse vibrazioni interiori capaci di far risuonare in vario modo l’anima del fruitore. L’idea era quella di trascendere i confini tra i sensi e tra le arti. Si voleva dare alla pittura la dimensione temporale propria della musica, e questo obiettivo si poteva raggiungere attraverso il cinema. Tra gli anni ’10 e i ’30, la pratica e la teoria cinematografiche posero la loro attenzione sul rapporto tra musica e cinema. Nella pratica si ebbe la rivoluzione delle avanguardie. Nella teoria si ebbe la corrente musicalista, costituita da due linee di tendenza: quella che considerava l’analogia tra musica e cinema in senso letterale e si interessava principalmente a un cinema d’animazione astratto; e quella che considerava l’analogia tra musica e cinema in senso metaforico e applicava al film a soggetto nozioni e termini presi in prestito dal linguaggio musicale. Nel 1919, il teorico del cinema E. Vuillermoz scrisse: «La composizione cinematografica obbedisce senza dubbio alle leggi segrete della composizione musicale. Un film si scrive e si orchestra come una sinfonia. Le frasi luminose hanno il loro ritmo». Su questa strada si arrivò alle sperimentazioni compiute con il cinema assoluto di V. Eggeling, H. Richter, W. Ruttmann e O. Fischinger, il quale preparò per Fantasia alcuni disegni dell’episodio bachiano. Negli anni ’30, anche S.M. Ejzenštejn studiò la questione del rapporto tra musica e cinema, e scrisse: «Disney è uno straordinario maestro, un genio impareggiabile nel creare equivalenti audiovisivi della musica attraverso il movimento indipendente delle linee e nell’interpretare graficamente l’andamento interno della musica (e della melodia addirittura più spesso che del ritmo!)». Secondo Ejzenštejn, il cinema ha la capacità di coordinare il sistema visivo e quello sonoro, e di raggiungere la radice comune di questi sistemi. La zona al di qua della coppia io vedo-io ascolto, è la zona più originaria in cui domina l’io sento, chiamata da Ejzenštejn quarta dimensione, quella che si afferma in Fantasia. Nell’opera di Disney, Fantasia è il coronamento di un percorso che parte dal corto Steamboat Willie (1928) – il primo film Disney sonoro – e passa attraverso le Silly Symphonies (1929-39), una serie di corti a disegni animati fondati sulla fusione tra musica e animazione. Fantasia nasce dall’utopia di un tipo di fruizione artistica mirante alla sintesi dei sensi, delle arti, della cultura alta e di quella popolare, e costituisce una summa dei temi e degli stili dell’opera disneyana. Nell’episodio della Toccata e fuga in Re minore di Bach, abbiamo un’astrazione debitrice del cinema assoluto che scivola verso elementi visivi riconoscibili. Lo Schiaccianoci di ajkovskij è un balletto di oggetti ispirato al racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E.T.A. Hoffmann: Disney ne fa un balletto della natura incentrato sul tema dell’animismo. L’Apprendista Stregone di Dukas è tratto da una ballata di Goethe, a sua volta ispirata a un episodio del Filopseude di Luciano di Samosata. Uno dei cardini dell’episodio è il rimodellamento del personaggio di Topolino. Il Topolino delle origini era un personaggio turbolento e dispettoso, ma presto si trasformò in un simbolo nazionale e ripulì il suo comportamento. La personalità si ammorbidì e l’aspetto esteriore divenne sempre più infantile. L’Apprendista Stregone segnò un punto fondamentale in questa trasformazione: le dimensioni della testa aumentarono, gli occhi a bottoni del primo Topolino divennero occhi più grandi dotati di pupille. Nel saggio Omaggio di un biologo a Topolino, S.J. Gould analizza questo cambiamento dal punto di vista biologico e cita K. Lorenz, il quale sostiene che le forme infantili provochino negli adulti “meccanismi innati di rilascio” di affezione e cura: quando osserviamo una creatura vivente con forme e caratteristiche infantili, sentiamo un automatico rilascio di disarmante tenerezza. Lorenz elenca tra gli stimoli del rilascio molte caratteristiche dell’infanzia che vediamo fissate nel personaggio di Topolino: «Testa relativamente larga, predominanza della scatola encefalica, occhi grandi e bassi, zona delle guance di forma bulbosa, estremità corte e grosse, consistenza elastica, movimenti maldestri». Per Gould, il cambiamento dell’aspetto esteriore di Topolino si lega ai meccanismi innati di rilascio di Lorenz. L’episodio della Sagra della Primavera di Stravinskij rappresenta in chiave scientifica l’eterno ciclo nascita-morte. L’episodio della Pastorale di Beethoven è fondato stilisticamente sull’uso antinaturalistico del colore, e tematicamente sul totemismo, la sintesi tra uomo e animale: le centaurine e i centauri sono degli ibridi, al contempo umani e animali, proprio come Topolino è insieme umano e topo. L’episodio della Danza delle ore di Ponchielli è un balletto ritoccato in senso zoomorfico, satira e celebrazione della danza classica: in questo segmento si afferma il tipico comico disneyano, fisico e ludico. L’episodio composto da Una notte sul monte Calvo di Musorgskij e dall’Ave Maria di Schubert, è imperniato sul classico tema della lotta tra Male e Bene.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 18 agosto 2012
burton99

Walt Disney aveva un motto: "Se potete sognarlo, potete farlo". E "Fantasia", fatica del 1940 (due Oscar speciali e uno dei maggiori incassi della storia tenendo conto dell'inflazione), è forse un grande sogno di musica e immagini, una meravigliosa opera d'arte che, senza una parola, coinvolge e diventa unica e assoluta più di chi di parole ne usa tante per dire un bel niente.

sabato 27 settembre 2014
Luigi Chierico

Mentre sul mondo si addensavano le nubi più nere ad annunciare un conflitto mondiale, che avrebbe portato alla morte milioni di persone,non solo in azioni di guerra ma anche di sterminio,Walt Disney regalava all’intera Umanità questo autentico capolavoro. Non è geniale soltanto per la sua realizzazione,la grandiosa messa in scena,la scelta dei brani musicali tra i più famosi e più belli di tutti i [...] Vai alla recensione »

sabato 29 gennaio 2011
ilmago99

bellissimo non so come dilungarmi troppo voglio dire soltanto che e semplicemente un capolavoro

lunedì 12 ottobre 2009
Tony71

Bellissima ed emozionante commistione di musica ed immagini

sabato 29 gennaio 2011
ilmago99

bellissimo me l hanno regalato il 2010 per la befana il dvd mi e piaciuto quel episodio dell come dire l apprendista stregone che ha trasformato quella scopa in umano per portare acqua e stato il piu bello walt disney ha coniugato immagini e musica il film era bello mi e piaciuto il finale quello delle ave marie e poi e uscito il sole con una bellissima musica insomma questo per dirla tutta meritava [...] Vai alla recensione »

martedì 25 ottobre 2011
Laurelin

Non ci sono parole per esprimere la genialità dell'interazione tra musica e immagini che riesce a raggiungere Fantasia! Un vero capolavoro.

mercoledì 29 giugno 2011
Dragonia

Sono cresciuto con questo cartone, grazie ad esso mi sono avvicinato alla musica classica, Fantasia mi ha segnato come mai nessun film ha fatto. Musica e immagini si sposano perfettamente, creando un quadro variopinto, brioso e talmente emozionante da lasciarti con un senso di tristezza una volta finita la visione. C'è poco da dire, Disney e i suoi si sono gettati anima e corpo in questo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 29 giugno 2011
Dragonia

Dopo aver visto Fantasia, vi prego di non guardare il sequel! Io l'ho fatto e 2000 mi ha dato una sensazione di schifo come pochi film sono riusciti a fare. Questo capolavoro non solo dell'animazione, ma del cinema in generale è e resterà sempre imbattuto!!!!!

martedì 3 maggio 2011
Renato C.

Ho già scritto due recensioni su questo film, una il 6.09.2005 ed una il 22.02.2006 in cui considero questo film non solo il miglior film a disegni animati mai prodotto ma anche uno dei quattro migliori films che abbia mai visto in vita mia!  Purtroppo, non capisco cosa sta accadendo nel mondo, ho visto un video su You Tube che gridava allo scandalo perchè nella sequenza che animava [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 ottobre 2022
Maddalena

Rivedendo il film, ieri, ho notato collegamenti evidenti con altri film d'autore, a mio parere, tipo Ivan il terribile per l'Episodio dell'Apprendista stregone/Topolino, soprattutto per l'uso delle ombre e degli archi che ambientano le immagini dei protagonisti... E per l'episodio su musica di Mussorskij, con il demone del Monte calvo, quali sono, a vostro parere le fonti iconografiche [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 settembre 2011
tiamaster

sei stelle sono il minimo in questo film d'animazione,il migliore mai realizzato,visionario,geniale,magnifico,superiore,un film che ha fatto la storia del cinema.una colonna sonora assolutamente superiore,per scene magnifiche e originalissime come quella famosissima delle scope.walt disney,genio visionario del cinema crea l'animazione per eccellenza:i colori,i disegni,la fantasia,normalmente [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Mario Gromo
La Stampa

Dai primi brevi «disegni» nascevano Topolino, Pluto e compagni, tutto un mondo fiabesco che l'estroso artigiano, scoprendo se stesso, andava creando; e con le prime tricromie nascevano Papà Natale e La tempesta, L'arca di Noè e La lepre e la tartaruga, I tre porcellini, il meglio di Disney. Esopo e La Fontaineammiccavano fra quelle rapide sequenze; il bimbo adulto, che è in ogni spettatore, se ne deliziava; [...] Vai alla recensione »

winner
premio speciale
Premio Oscar
1942
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