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Tre Fratelli
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Formato | Colore, Schermo panoramico, PAL, DVD |
Collaboratore | Tonino Guerra, Piero Piccioni, Francesco Rosi, Charles Vanel, Maddalena Crippa, Andréa Ferréol, Philippe Noiret, Michele Placido, Vittorio Mezzogiorno Mostra altro |
Lingua | Italiano |
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Descrizione prodotto
Tre Fratelli--dvd-Michele Placido^Philippe Noiret^Vittorio Mezzogiorno^Andréa Ferréol^Charles Vanel^Maddalena Crippa^Tonino Guerra^Francesco Rosi^Piero Piccioni^Francesco Rosi^Michele Placido^Philippe Noiret
Dettagli prodotto
- Aspect Ratio : 16:9
- Fuori produzione : No
- Età consigliata : Non controllato
- Lingua : Italiano
- Dimensioni del collo : 18,03 x 13,76 x 1,48 cm; 83,16 grammi
- Regista : Francesco Rosi
- Formato supporto : Colore, Schermo panoramico, PAL, DVD
- Data d'uscita : 20 ottobre 2008
- Attori : Michele Placido, Philippe Noiret, Vittorio Mezzogiorno, Andréa Ferréol, Charles Vanel
- Sottotitoli: : Italiano
- Lingua : Italiano (Dolby Digital 1.0)
- Studio : Surf
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- ASIN : B001IL5UAK
- Paese di origine : Italia
- Numero di dischi : 1
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 24,029 in Film e TV (Visualizza i Top 100 nella categoria Film e TV)
- n. 5,784 in Drammatici
- Recensioni dei clienti:
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Nella profonda e meravigliosa campagna pugliese l’anziano Donato Giuranna (Charles Vanel) lascia la sua masseria per raggiungere il paese più vicino dove, dall’ufficio postale, manda tre telegrammi ai suoi tre figli per avvisarli che la loro madre è appena morta.
Il primo arriva a Napoli dove, in un carcere minorile, come maestro lavora Rocco Giuranna (Vittorio Mezzogiorno). Il secondo viene recapitato a Roma, nella quale vive e svolge la sua attività di magistrato Raffaele Giuranna (un bravissimo Philippe Noiret doppiato in maniera sublime da Paolo Bonacelli). Il terzo raggiunge Torino dove Nicola Giuranna (Michele Placido) è un attivista sindacale nonché operaio in una grande fabbrica di automobili.
I tre, ricevuta la notizia, partono subito per la loro casa d’origine lasciando, chi i propri ragazzi come Rocco, chi moglie (Andréa Ferréol) e figlio adolescente come Raffaele, e chi un matrimonio naufragato come Nicola, che ha rotto con la moglie (Maddalena Crippa) e porta con sé la piccola figlia Marta.
Il triste ritorno nella grande masseria, dove sono nati e cresciuti, diventa l’occasione per un nuovo e profondo confronto fra i tre fratelli che hanno preso strade molto diverse. Se Rocco ha dedicato la sua vita agli altri, Raffaele e Nicola rappresentano invece i due lati che si scontrano più violentemente in quegli anni nella nostra società. Se il primo è un giudice che, sapendo di poter essere ammazzato in qualsiasi momento, accetta di presiedere un processo contro alcuni terroristi, il secondo da operaio e attivista, ne appoggia non i mezzi ma certo gli ideali.
Sullo sfondo la piccola Marta osserva sia la vita contadina, che per lei nata e cresciuta in città è un “gioco” da fare nella vecchia casa paterna, sia l’inconsolabile dolore del nonno Donato a cui rimangono solo gli umili ma al tempo stesso splendidi ricordi del suo lungo matrimonio.
L’incontro-scontro fra i tre fratelli rappresenta in maniera efficace e tagliente tutta la nostra società che proprio in quegli anni stava cambiando pelle, anche con drammatiche conseguenze, abbandonando definitivamente la sua anima contadina per quella industriale e cittadina.
Se alla fine Nicola è quello che si preoccupa meno delle nuove generazioni, Raffaele invece, nonostante le armi dei terroristi ancora falcino i suoi colleghi, si preoccupa per l’avvenire proprio delle giovani generazioni, come profetizzando che la fine delle ideologie porterà inesorabilmente a una generazione “televisiva”.
Rocco, che ha rinunciato ad avere una propria famiglia per dedicarsi totalmente ai ragazzi più sbandati, compie un sogno che ancora oggi commuove dove i ragazzi del riformatorio dove lavora ripuliscono la loro città spazzando prima e bruciando poi tutte le armi e le siringhe che la insozzano, il tutto sulle note della splendida “Je’ so pazzo” di Pino Daniele.
Questa bellissima pellicola vince 5 David di Donatello, tra cui miglior regista e la miglior sceneggiatura (ad oggi lo stesso Rosi è il cineasta che ha vinto più David nella categoria miglior regista con ben 5 statuette) e riceve la candidatura come miglior film straniero agli Oscar del 1982.
Per la chicca: nei panni di un giovane terrorista che tormenta in un incubo Raffaele c’è un giovane e allora sconosciuto Sergio Castellitto.
La sezione degli extra del dvd contiene, tra le altre cose, il trailer originale del film e le brevi biografie di Rosi e Noiret.
Nella profonda e meravigliosa campagna pugliese l’anziano Donato Giuranna (Charles Vanel) lascia la sua masseria per raggiungere il paese più vicino dove, dall’ufficio postale, manda tre telegrammi ai suoi tre figli per avvisarli che la loro madre è appena morta.
Il primo arriva a Napoli dove, in un carcere minorile, come maestro lavora Rocco Giuranna (Vittorio Mezzogiorno). Il secondo viene recapitato a Roma, nella quale vive e svolge la sua attività di magistrato Raffaele Giuranna (un bravissimo Philippe Noiret doppiato in maniera sublime da Paolo Bonacelli). Il terzo raggiunge Torino dove Nicola Giuranna (Michele Placido) è un attivista sindacale nonché operaio in una grande fabbrica di automobili.
I tre, ricevuta la notizia, partono subito per la loro casa d’origine lasciando, chi i propri ragazzi come Rocco, chi moglie (Andréa Ferréol) e figlio adolescente come Raffaele, e chi un matrimonio naufragato come Nicola, che ha rotto con la moglie (Maddalena Crippa) e porta con sé la piccola figlia Marta.
Il triste ritorno nella grande masseria, dove sono nati e cresciuti, diventa l’occasione per un nuovo e profondo confronto fra i tre fratelli che hanno preso strade molto diverse. Se Rocco ha dedicato la sua vita agli altri, Raffaele e Nicola rappresentano invece i due lati che si scontrano più violentemente in quegli anni nella nostra società. Se il primo è un giudice che, sapendo di poter essere ammazzato in qualsiasi momento, accetta di presiedere un processo contro alcuni terroristi, il secondo da operaio e attivista, ne appoggia non i mezzi ma certo gli ideali.
Sullo sfondo la piccola Marta osserva sia la vita contadina, che per lei nata e cresciuta in città è un “gioco” da fare nella vecchia casa paterna, sia l’inconsolabile dolore del nonno Donato a cui rimangono solo gli umili ma al tempo stesso splendidi ricordi del suo lungo matrimonio.
L’incontro-scontro fra i tre fratelli rappresenta in maniera efficace e tagliente tutta la nostra società che proprio in quegli anni stava cambiando pelle, anche con drammatiche conseguenze, abbandonando definitivamente la sua anima contadina per quella industriale e cittadina.
Se alla fine Nicola è quello che si preoccupa meno delle nuove generazioni, Raffaele invece, nonostante le armi dei terroristi ancora falcino i suoi colleghi, si preoccupa per l’avvenire proprio delle giovani generazioni, come profetizzando che la fine delle ideologie porterà inesorabilmente a una generazione “televisiva”.
Rocco, che ha rinunciato ad avere una propria famiglia per dedicarsi totalmente ai ragazzi più sbandati, compie un sogno che ancora oggi commuove dove i ragazzi del riformatorio dove lavora ripuliscono la loro città spazzando prima e bruciando poi tutte le armi e le siringhe che la insozzano, il tutto sulle note della splendida “Je’ so pazzo” di Pino Daniele.
Questa bellissima pellicola vince 5 David di Donatello, tra cui miglior regista e la miglior sceneggiatura (ad oggi lo stesso Rosi è il cineasta che ha vinto più David nella categoria miglior regista con ben 5 statuette) e riceve la candidatura come miglior film straniero agli Oscar del 1982.
Per la chicca: nei panni di un giovane terrorista che tormenta in un incubo Raffaele c’è un giovane e allora sconosciuto Sergio Castellitto.
La sezione degli extra del dvd contiene, tra le altre cose, il trailer originale del film e le brevi biografie di Rosi e Noiret.
Film drammatico, un altro bel pezzo aggiunto alla mia collezione di film.
Film drammatico, un altro bel pezzo aggiunto alla mia collezione di film.
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Es hat alles ganz prima geklappt. "Tre fratelli" ist ein sehr sensibel gemachter Film über den Zustand der italienischen Gesellschaft in den 70er Jahren
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