Chi conosce Anna Wintour?

Chi conosce Anna Wintour?

Sto leggendo due libri di saggistica contemporaneamente. Una è una cosa strana e abbastanza patetica, con un protagonista spagnolo. Non dirò nient’altro. L’altro lo è AnnaIL biografia altamente documentata di Anna Wintour che Amy Odell ha scritto e che non è stato ancora tradotto in spagnolo. È anche un testo strano e, come tutti i tentativi di ritrarre il potente Wintour, promette molto più di quanto mantiene.

Ci sono Anna (e in Amy, quindi) a ammirazione malcelata verso le conquiste di una donna con una determinazione tanto lodevole quanto inquietante. Troppa ammirazione e troppo poche domande. Nella biografia di Odell, Anna Wintour è una persona che Raggiunge tutto ciò che si propone di fare. Una donna in cui anche i passi falsi fanno parte di un piano. Una zia con visione a breve, medio e lungo termine.

Le pagine della vita di Wintour si sfogliano veloci come il libro che le recensisce. Di essere un adolescente impazzito a Londra vale a dire, prima dei 30, considerato a enigma e minaccia In New York. Il suo è uno degli esempi più eclatanti di una storia ormai diventata luogo comune: quella del capo che, alla domanda in un colloquio di lavoro “che lavoro ti piacerebbe fare?” al candidato, riceve “tuo” come risposta. Quello Anna Wintour ha risposto a Grace Mirabella, direttore dell’edizione americana di Voga.

Anni dopo, poiché anche quello faceva parte di un piano, la Wintour ebbe il compito di Mirabella. E lì continua. È considerato una delle donne più potenti del mondo e quando il suo nome è stato diffuso come possibile Ambasciatore americano Nel Regno Unito nessuno pensava che fosse una proposta folle. Ma Hillary Clinton, la cui presidenza dipendeva dal fatto che Wintour fosse ambasciatore, ha perso le elezioni a favore di Trump. Quel giorno i dipendenti di VogaHanno visto il loro capo crollare. Sarebbe la prima e l’ultima volta. Nemmeno i suoi eterni occhiali da sole riuscivano a nasconderlo delusione che Wintour ha vissuto nel 2016.

Forse Il diavolo veste Prada (il libro e il film) essere la migliore approssimazione alla figura di Anna Wintour, al suo concept, alla sua leggenda. Lauren Weisberger (lo scrittore del romanzo) e David Frankel e Alice Brosh McKenna (regista e sceneggiatore del film) sono partiti da materiale reale come quello di Amy Odell (Weisberger è stato assistente di Anna Wintour) ma si sono allontanati dalla mera rassegna di fatti e date per costruire una storia, quella di l’assistente di un redattore dispotico che finisce per capire perché il suo capo è così tosto.

In AnnaAmy Odell non lo fa e, anche se di tanto in tanto brilla (quella descrizione di Anna Wintour molto incinta e con un bicchiere di vino rosso in mano), il libro rimane quasi sempre finito a metà. Odell accelera attraverso episodi come quello in Vivereil pazzo magazine femminile lanciato da Bob Guccione, ideatore di Attico. Vivere era famoso per aver incluso nelle sue pagine nudi maschili Perché se gli uomini avessero donne nude nelle loro riviste, perché ci sarebbero meno donne nelle loro?

Ma quella scommessa era troppo avanzata e Vivere termine nella sezione pornografica dei negozi dalla stampa, dove molte persone non hanno osato prenderlo. Le sue vendite sono crollate e il talento di Anna Wintour, la sua fashion editor, è stato messo in ombra dai signori in balli che in realtà contavano solo per i lettori gay della rivista. La copertina di Vivere è venuto ad avere Brian Eno (torso nudo) sulla copertina. C’è un intero podcast dedicato a questo post suicida (Stiffed), ma Anna si sofferma a malapena sulla sua storia. Perché, in fondo, la storia di Anna Wintour è la storia di una donna che non si guarda mai indietro. E mai senza occhiali da sole.

Quando nessuno poteva vederla, indossò occhiali da vista non colorati per funzionare, ma li ho subito cambiati con quelli scuri non appena si è presentato qualcuno. Questa immagine appare anche nel libro di Amy Odell e fornisce più ricchezza letteraria di migliaia di dati ricontrollati centinaia di volte. Le migliori biografie lo sono chi sa selezionare i momenti che ritraggono davvero qualcuno. E quelli che non baciano la terra, la camminano. Anche se bisogna essere un idiota per non ammirare Anna Wintour. Al suo fianco, ci siamo tutti sfortunati indecisi. E squallido.

 
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