Gravina, Gian Vincenzo nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Gravina, Gian Vincenzo

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Giureconsulto e letterato (Roggiano, Cosenza, 1664 - Roma 1718). Convinto assertore dei principi del cartesianesimo, nella sua opera è attestato quel gusto della chiarezza e della ragionevolezza che caratterizza la nascente Arcadia, di cui fu tra i fondatori (1690) e da cui si staccò (1711) per formare l'Accademia dei Quirini. Giurista e tragediografo, nella Ragion poetica (1708) tentò di costituire una nuova estetica, basata sul concetto del verosimile come fondamento della creazione artistica; le sue Origines iuris civilis (3 libri; ed. definitiva 1713) sono ritenute un modello di storiografia e bibliografia giuridica.

Vita

A Roma (dal 1689) quale agente del card. Francesco Pignatelli, fu (1690) uno dei fondatori dell'Arcadia, di cui scrisse le leggi in latino, sul modello delle XII tavole; se ne staccò (1711) specie per dissidi con G.M. Crescimbeni, formando l'Accademia dei Quirini, che però, alla sua morte, si rifuse con l'Arcadia. Nel 1699 ebbe alla Sapienza la cattedra di diritto civile, poi quella di diritto canonico. Nel 1710 sentì per caso improvvisare il dodicenne Pietro Trapassi, il futuro Metastasio; lo adottò, gli diede una solida educazione letteraria, e lo lasciò erede dei suoi beni romani e della sua ricca biblioteca. Difese il cartesianesimo, combatté la morale gesuitica e la casistica, propugnò la necessità per il poeta di obbedire alle regole in quanto "ragionevoli", non perché imposte dalla tradizione. Tutto questo gli procurò avversione di letterati e uomini di Chiesa, di cui sono espressioni le satire latine di Quinto Settano (L. Sergardi).

Opere

Tra le sue numerose opere: cinque tragedie di stile classico (Palamede, Andromeda, Appio Claudio, Papiniano, Servio Tullio), pubblicate nel 1712; le summenzionateOrigines iuris civilis, alle quali fa seguito, quasi quarto libro, il De romano imperio, in cui, sulla scorta di Dante, di cui era studiosissimo e di cui postillò la Commedia, vagheggiò il sogno dell'impero universale. Alla già ricordata Ragion poetica si riallaccia il trattatello Della tragedia, che ebbe influsso sulla poetica del Metastasio.

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