Incidente di corso Francia, Pietro Genovese a processo per evasione: ai domiciliari, non era in casa - la Repubblica

Roma

Incidente di corso Francia, Pietro Genovese a processo per evasione: ai domiciliari, non era in casa

Incidente di corso Francia, Pietro Genovese a processo per evasione: ai domiciliari, non era in casa

Il figlio del regista Paolo nel 2019 ha travolto e ucciso Gaia e Camilla lungo Corso Francia. Nel 2021 non ha risposto ai carabinieri per un’ora, segnalazioni dei vicini anche per un party in casa con gli amici

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In appello aveva concordato una pena di 5 anni e 4 mesi. Ma ora Pietro Genovese, figlio del regista Paolo, rischia di finire di nuovo nei guai per evasione. Il ragazzo, oggi 24enne, che il 22 dicembre 2019 ha travolto e ucciso Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli lungo corso Francia sfrecciando con il semaforo rosso adesso è sotto processo per evasione.

Come riporta il Corriere della Sera, il fatto risale al 16 gennaio 2021. I carabinieri della compagnia Parioli arrivano sotto casa della famiglia Genovese nell’elegante quartiere Coppedè. Citofonano e citofonano ancora, ma nessuno risponde. I tentativi vanno avanti per un’ora e vengono messi nero su bianco nella relazione inviata in procura.

Così, anche se i militari dell’Arma non hanno provato a chiamare il ragazzo al cellulare e le telecamere del palazzo non lo mostrano mai uscire di casa, scatta la citazione in giudizio.

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Tutto accade a pochi giorni dalla fissazione dell’udienza davanti ai giudici dell’esecuzione, che potrebbero concedere l’affidamento in prova a Pietro Genovese. Al 24enne mancano meno di 4 anni di reclusione da scontare. Resta da capire come il nuovo processo possa incidere sulla decisione delle toghe.

I giudici dovranno tenere anche conto di altri due episodi. Il 22 maggio del 2020 i carabinieri sono stati allertati dai vicini di Genovese per schiamazzi e musica alta. Insomma, una festa in casa. Permessa, ma comunque rumorosa.

Il 28 luglio del 2021, poi, un altro caso simile a quello per cui è scattata la citazione in giudizio per evasione: i carabinieri arrivano all’una di notte. Anche in quel caso al citofono non risponde nessuno.

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