"Napoleon", dal film alla realtà: la verità dietro la storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina | National Geographic

"Napoleon", dal film alla realtà: la verità dietro la storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina

La relazione tra l'imperatore e la moglie – raccontata in Napoleon di Ridley Scott, disponibile nelle sale italiane – traspare dalle lettere che lui le scrisse durante la guerra e dalla reciproca infedeltà.

DI INDI BAINS

pubblicato 23-11-2023

La verità dietro la turbolenta storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina

Questo dipinto di Jacques Louis David raffigura l'imperatore francese Napoleone mentre incorona la moglie Giuseppina nella cattedrale di Notre Dame nel dicembre 1804. La burrascosa relazione della coppia terminò quando lui divorziò da lei nel 1809, dopo gli insuccessi nel cercare di generare un erede.

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Venerato in egual misura come eroe buono o cattivo, l'imperatore Napoleone I condusse la Francia dalle macerie della Rivoluzione alla pace e alla stabilità politica. Allo stesso tempo, intraprese un'azione di espansione militare che, al suo apice, lo vide al controllo della maggior parte dell'Europa tra il 1809 e il 1811. Per quattordici anni, dall'ascesa all’interno dei ranghi dell'esercito alla nomina a Primo Console e infine a Imperatore, Giuseppina rimase al suo fianco. Dando vita a una leggenda, la loro relazione è stata considerata l'epitome del romanticismo, in gran parte sulla base delle lettere dell'imperatore alla moglie.

Il rapporto tra i due è stato trasposto anche sul grande schermo attraverso l’interpretazione di Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby che in Napoleon di Ridley Scott - disponibile nelle sale italiane dal 23 novembre - mostrano il burrascoso legame che ha unito Napoleone e Giuseppina. Alcuni storici recenti hanno sfatato il mito della loro storia d'amore, ma il regista invece definisce la donna “l'unico vero amore” dell'imperatore. “Napoleone apparve dal nulla e arrivò a governare tutto, ma nel frattempo conduceva una guerra romantica con la moglie adultera Giuseppina. Conquistò il mondo per cercare di conquistare il suo amore e, quando non ci riuscì, lo conquistò per distruggerla, distruggendo anche se stesso”, racconta ancora Scott al sito web Deadline.

Quanta verità si cela dietro l’idea che Giuseppina fu l'unico vero amore di Napoleone, che solo lei commise adulterio o che le ambizioni militariste dell’imperatore furono guidate dalla loro relazione? La verità è complessa tanto quanto i due personaggi coinvolti.

Dalle isole a Parigi

La donna che sarebbe diventata Giuseppina Bonaparte nacque Marie-Josèphe-Rose Tascher de la Pagerie nel 1763. Conosciuta con il nome di Rose, la futura imperatrice proveniva da una famiglia di proprietari di piantagioni nella Martinica controllata dai francesi, la cui fortuna era in declino. Un matrimonio motivato da ragioni economiche la portò a Parigi e, dopo l'abbandono del marito, Rose affinò il suo atteggiamento provinciale e sviluppò le capacità diplomatiche per le quali sarebbe stata in seguito lodata. Si fece strada nella capricciosa periferia della corte francese e, quando incontrò Napoleone nel 1795, Rose era la cortigiana più costosa di Francia.

A 32 anni, aveva 6 anni in più di Napoleone, era una nobildonna e madre vedova di due figli che era stata imprigionata durante il Regno del Terrore e per poco sfuggita alla ghigliottina. La futura imperatrice fu liberata dopo la fine del periodo del Terrore, ma non senza conseguenze: gli storici hanno scritto dello stato di forte angoscia mentale di cui soffrì durante la prigionia, e di come tali trascorsi si sono manifestati nel suo comportamento successivo attraverso spese frivole, relazioni sentimentali e bisogno di sicurezza.

Con una certa simmetria, anche Napoleone proveniva da una famiglia la cui fortuna era in declino, che viveva in un'isola sotto il controllo francese, anche se molto più vicina alla Francia rispetto alla Martinica. Nato nel 1769 da genitori appartenenti alla piccola nobiltà corsa, Napoleone era intelligente e determinato a migliorare il proprio destino. Fin da giovane lottò con le innate insicurezze legate alla classe, al denaro, all'intelligenza e, più tardi, al sesso. L'interazione di queste caratteristiche, insieme alla sua immancabile suscettibilità alle critiche, mosse le sue ambizioni.

Il padre decise per la formazione militare di Napoleone, che si fece strada attraverso la scuola militare e l'esercito. Quando conobbe Giuseppina, era un promettente generale dell'esercito, anche se fisicamente poco attraente, ancora afflitto da una miriade di complessi di inferiorità e ben diverso dall'imperatore che sarebbe diventato meno di dieci anni dopo.

Un'unione motivata da interessi reciproci

Napoleone incontrò Rose a una cena di società alla fine del 1795. Per l’insicuro Napoleone, la non più giovane età di Rose era compensata dall’esperienza sessuale, la raffinatezza sociale e i legami aristocratici; le lodi di lei lusingavano la sua vanità maschile. Inizialmente Rose non era interessata al matrimonio, ma man mano che la posizione militare di Napoleone cresceva, la sua resistenza diminuiva. Per Rose, Napoleone rappresentava sicurezza e stabilità finanziaria dopo gli orrori della prigionia. Lui cambiò il secondo nome di lei, e da allora la chiamò Giuseppina.

Si sposarono con una cerimonia civile nel marzo 1796. Due giorni dopo, Napoleone partì per guidare l'esercito francese in Italia: era l'inizio di una campagna decisiva che avrebbe riconfigurato il panorama politico europeo, catapultandolo alla ribalta. Fu la prima di molte separazioni dovute a motivi militari.

L'ardore di Napoleone per Giuseppina è evidente nelle numerose lettere (a volte più di una al giorno) che lui le scrisse mentre era via. Le sue parole oscillano tra desiderio, lussuria, possessività, insulti e accuse. Lo storico Adam Zamoyski descrive le lettere di Napoleone dall'Italia come l’espressione di una “frenesia adolescenziale” che Giuseppina trovava “ridicola e imbarazzante”.

La verità dietro la turbolenta storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina

La camera da letto dell'imperatrice Giuseppina, riccamente arredata, riflette il suo gusto e il suo stile grandioso, apprezzato da un Napoleone socialmente insicuro.

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La verità dietro la turbolenta storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina

Una lettera d'amore di Napoleone a Giuseppina, scritta nel 1795-6. Secondo alcuni storici le sue lettere esprimono una “frenesia adolescenziale” che Giuseppina trovava “ridicola e imbarazzante”.

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Amanti da sogno e divorzio

È lecito chiedersi se la donna di cui si innamorò Napoleone sia mai esistita. La storica Kate Williams descrive come Giuseppina, sfruttando il limitato potere a sua disposizione in un mondo paternalistico, si sia trasformata nell'amante dei suoi sogni esaltando i propri attributi femminili e sopprimendo il proprio intelletto e la propria ambizione.

La scarsa frequenza delle risposte di Giuseppina irritava Napoleone; lei in effetti era impegnata, avendo trovato un amante subito dopo la sua partenza. Anche il generale intraprese numerose relazioni, spingendo Giuseppina a ricambiare finalmente il desiderio che lui le aveva dimostrato. Alla reazione non troppo entusiasta di Napoleone, lei rispose con spese ingenti e ricatti emotivi; lui si allontanò gradualmente, meditando il divorzio.

Napoleone decise poi di non divorziare e perdonò Giuseppina, anche se non senza un interesse personale: avere una famiglia rafforzava il suo potere politico e le capacità diplomatiche della moglie erano preziose. Era popolare e sfoggiava la grazia e l'etichetta che a lui mancavano. Incarnava il suo potere con il suo modo di vestire, il suo comportamento, la sua collezione d'arte e i suoi gioielli, che non avevano nulla da invidiare a quelli di Maria Antonietta. Come dichiarò Napoleone, “Io vinco le battaglie, ma Giuseppina conquista i cuori”.

Conseguenze dei tradimenti

Tuttavia, nel 1800, Giuseppina si rese conto che l’equilibrio di potere nella loro relazione era cambiato, indipendentemente dalle vittorie o sconfitte di Napoleone sul campo di battaglia. La sua impopolarità presso la famiglia di Napoleone e il matrimonio civile (invece che religioso) rendevano la sua posizione ulteriormente precaria. Lei cambiò le sue abitudini, lavorando per promuovere la sua causa, ma l'atteggiamento di lui era mutato. Napoleone sottopose Giuseppina a un controllo asfissiante, limitando la sua libertà sociale, rimbrottandola platealmente in pubblico e tormentandola con i dettagli delle sue relazioni.

Ma nonostante il rapporto burrascoso e manipolatorio della coppia, non furono né questo né la frustrazione per Giuseppina e i suoi tradimenti a guidare la politica estera espansionistica di Napoleone. Come racconta Zamoyski a National Geographic, “Le ambizioni di Napoleone non erano principalmente militaristiche. Egli era più interessato al buon governo che a vincere le battaglie: amava fare bene quello che faceva e trovandosi in un mondo in guerra era determinato a vincere, ma mai solo per il puro gusto di vincere”.

La verità dietro la turbolenta storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina

L'imperatore Napoleone su un campo di battaglia tedesco nel 1808, raffigurato dall'artista Claude Gautherot. Ciò che spingeva Napoleone alla conquista non derivava dal suo burrascoso matrimonio con Giuseppina, ma dal suo personale desiderio di vittoria.

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Incoronazione e separazione

Al fine di poter essere incoronati imperatore e imperatrice nel 1804, i due si prestarono a un'ulteriore cerimonia religiosa di matrimonio, ma la sensazione di sicurezza che Giuseppina provava era solo temporanea: nel 1809 i due divorziarono a causa dell'incapacità di lei di dare alla luce un erede. Napoleone dichiarò stoicamente che era “nell'interesse della Francia”. Come afferma Zamoyski, “È evidente l'autenticità del suo dolore nel doverla lasciare”. Anche Giuseppina ne fu sconvolta.

In seguito, Napoleone si assicurò che Giuseppina mantenesse il suo titolo, il suo alloggio e il suo mantenimento. Nonostante il successivo matrimonio con l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria e la nascita di un erede, Napoleone mantenne una dedizione e una cordiale corrispondenza con l'ex moglie. Lei lo sostenne fino all'esilio all'Elba nell'aprile del 1814, la cui notizia le spezzò il cuore. Quando Giuseppina morì, appena poche settimane dopo (probabilmente di polmonite, ma molti hanno ipotizzato che la causa sia stata la sua afflizione), le sue ultime parole furono “Bonaparte... Elba... Re di Roma”. Parole che hanno una commovente somiglianza con le ultime pronunciate da Napoleone 7 anni dopo, in esilio a Sant'Elena: “La Francia... l'esercito... capo dell'esercito... Giuseppina”.

La storia di Napoleone e Giuseppina è quella di due individui emotivamente disfunzionali, nati in un clima rivoluzionario e trascinati dall'oscurità alla ribalta mondiale. Sebbene la spinta alla conquista di Napoleone non derivasse dal loro burrascoso matrimonio ma dal suo personale desiderio di vittoria, è certo che la presenza di Giuseppina rafforzò notevolmente la sua attrattiva politica. E se la loro relazione fu indubbiamente turbata dagli adulteri commessi da entrambe le parti, trovarono l'uno nell'altra ciò che mancava a loro stessi, e che li portò a sviluppare un sentimento di rispetto reciproco. “Napoleone non perse mai la sua ammirazione per lo stile e l'intelligenza di Giuseppina né la fiducia nel giudizio”, osserva Zamoyski, “e quando Giuseppina avvertì che lui si era veramente impegnato con lei e che poteva darle la sicurezza che desiderava, lei divenne una compagna devotamente fedele e una fonte di forza”.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese su nationalgeographic.com.