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lunedì, 6 Maggio 2024

La Trieste del Caffè. Curiosità sul caffè del Brasile

06.05.2024 – 07.37 – Il Brasile è stato il più grande produttore mondiale di caffè negli ultimi 150 anni e attualmente produce circa 1/3 di tutto il caffè mondiale consumato. Un caffè perfetto, avvolgente con toni dolci e morbidi che vanno dal caramello al cioccolato e bassa acidità. Ecco alcune curiosità.
Le piantagioni di caffè in Brasile
Il Brasile è il maggiore produttore globale di caffè. Sono 14 le principali regioni produttrici di caffè in Brasile divise in sette stati. Le piantagioni si trovano principalmente negli Stati federati del Brasile inclusi nella Regione Sud del Brasile e nella Regione Sud-est; Minas Gerais, San Paolo e Paraná. La produzione mondiale toccò il suo vertice negli anni 1920 ma è solo nel 2011 che il Paese si è classificato come leader mondiale nella coltivazione di “caffè verde”.

Un po’ di storia
In Brasile il caffè è stato importato a seguito del colonialismo europeo. La leggenda narra che i portoghesi stessero cercando un fusto della pianta nel tentativo di entrare a far parte del nascente mercato, ma non poterono ottenere i semi dalla confinante Guyana francese a causa della ferrea volontà del governatore di non esportarli. Il brasiliano Palheta fu inviato in missione diplomatica per cercare di risolvere una controversia sorta sulla questione dei confini; al ritorno portò illegalmente con sé alcuni chicchi dopo aver sedotto la moglie del governatore francese che gliene consegnò segretamente un sacchetto.
Il caffè si diffuse raggiungendo il territorio di Rio de Janeiro nel 1770, ma rimase un prodotto rivolto esclusivamente al consumo interno; questo fino all’inizio del XIX secolo quando la domanda statunitense ed europea crebbe a dismisura, creando in tal modo il primo “boom del caffè”.

Varietà, coltivazione e valutazione
In Brasile, la varietà di caffè è vastissima, offrendo agli amanti del caffè un’ampia gamma di opzioni da esplorare e gustare. Una delle caratteristiche più affascinanti è il periodo di raccolta, che si svolge in un’unica stagione, dalla fine di maggio a settembre, durante la quale le piantagioni di caffè brulicano di attività. Questo periodo di raccolta rappresenta un momento cruciale per i coltivatori di caffè, durante il quale devono essere attentamente gestiti i tempi e le tecniche di raccolta per garantire la massima qualità dei chicchi.

Tra le numerose varietà coltivate in Brasile, spiccano il Bourbon, il Mundo Novo e il Catuaí, ognuno dei quali porta con sé caratteristiche uniche che si riflettono nei profumi e nei sapori dei caffè prodotti. La maggior parte del caffè brasiliano è lavorata utilizzando il metodo naturale o semilavato, due tecniche che contribuiscono a creare profili di gusto distintivi e complessi. Nel metodo naturale, i chicchi di caffè vengono essiccati con la polpa ancora attaccata, permettendo loro di assorbire i sapori dolci e fruttati dalla polpa stessa. Nel metodo semilavato, invece, i chicchi subiscono una breve fermentazione prima dell’essiccazione, aggiungendo ulteriori strati di complessità al profilo di gusto del caffè.

Riconosciuto come principale, in Brasile esiste inoltre un sistema di classificazione del caffè verde complesso, il cosiddetto “COB” o Classificação Oficial Brasileira. Frutto di una lunga tradizione di cupping e valutazioni, va dal “voto” più alto (morbido, dolce, bilanciato) al più basso (chicchi sbilanciati senza complessità e con gusti spiacevoli).

di Marco Bazzara

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