Cucina Francese: Storia, Origini e Curiosità - Parigi Viaggi

Cucina Francese: Storia, Origini e Curiosità

Cucina Francese: Storia, Origini e Curiosità

La cucina francese, spesso descritta come l’epitome dell’eleganza culinaria, è una fusione di tradizioni, sapori e tecniche che rispecchiano la ricca tapezzeria storica e culturale della Francia. Dal sontuoso banchetto dell’Alto Medioevo alla raffinata “nouvelle cuisine” del XX secolo, la gastronomia francese ha sempre rappresentato un punto di riferimento nell’arte culinaria mondiale.

Questo articolo vi porterà in un affascinante viaggio attraverso la storia e le origini della cucina francese, svelando le curiosità che la rendono così unica e inimitabile. Che siate appassionati di storia del cibo o semplici amanti delle delizie francesi, immergetevi in questa esplorazione gustativa e lasciatevi incantare dalla magia della Francia a tavola.

Ricordiamo sicuramente la cucina Francese per aver dato i Natali ai tagli più famosi che ancora oggi dominano la cucina mondiale, Julienne, concassé, brunoise e molti altri che rimangono una base fondamentale del mondo Alberghiero e non, basti pensare alle carote Julienne, contorno iconico in tutto il mondo.

Oggi vi accompagneremo in un viaggio attraverso la storia della gastronomia francese, dalle sue radici fino ai tempi moderni, svelandovi numerosi aneddoti affascinanti, dai piatti tipici Francesi, alla storia delle Brasserie, uno sguardo approfondito al mondo della Cucina Francese.

Se desiderate approfondire, continuate a leggere.

Le radici della gastronomia francese

Prima di approdare a Georges Auguste Escoffier e alla sua concezione della cucina francese contemporanea, dobbiamo tornare alle sue radici, nell’era medievale. Durante l’Alto Medioevo, era comune per la nobiltà francese organizzare opulenti banchetti, ma si mangiava con le mani, senza l’uso di posate e senza seguire alcun codice di comportamento a tavola.

Le portate, dal primo al dolce, venivano presentate simultaneamente e gli invitati le consumavano secondo le proprie preferenze, senza un ordine prestabilito.

Questi banchetti medievali spesso si concludevano con l’issue de table, durante il quale venivano offerti formaggi maturati abbinati a vino aromatizzato o piccoli dessert a base di zucchero decorato, arricchiti con miele, spezie ed erbe profumate.

Durante il periodo medievale, il pane non era solo un semplice contorno, ma veniva utilizzato come contenitore per le varie pietanze. Fu in questo periodo storico che la rinomata pasta brisè vide la luce in Francia.

È interessante notare che la Francia vanta il primato del più antico ricettario conosciuto, datato 1380.

La gastronomia francese durante l’Ancien Règime

Durante l’ancien règime, i mercati emersero come fulcro della vita francese. Tra i più celebri, spiccano Les Halles e La Mègisserie. Nel XV secolo, la cucina francese iniziò a incorporare elementi di altre tradizioni culinarie, in particolare grazie all’arrivo di ingredienti dal Nuovo Mondo.

Una figura chiave di questo periodo fu Caterina de’ Medici, che divenne regina consorte sposando il Re di Francia Enrico II. Appassionata di cucina, Caterina introdusse nei sontuosi banchetti di corte alcune specialità toscane. Fu lei a stabilire la chiara distinzione tra portate dolci e salate, e a dare un ordine preciso alla sequenza delle pietanze, che non venivano più servite tutte insieme.

Caterina era conosciuta per il suo amore per la cucina e per le sue frequenti visite ai mercati, dove era riconoscibile dalla fascia blu che indossava, guadagnandosi l’appellativo di “le dame de Cordon Bleu”. Questa passione la portò anche a fondare una prestigiosa scuola di cucina, la scuola di Cordon Bleu.

La cucina Francese durante la rivoluzione

Durante il periodo della Rivoluzione Francese, in Francia erano già presenti i primi esempi di ristoranti, gestiti da chef rinomati che avevano precedentemente prestato servizio nelle corti reali o presso famiglie dell’aristocrazia.

Fu in questo contesto storico che emerse la figura del “monsù“, un adattamento dialettale napoletano del termine francese “Monsieur le Chef“. Questo titolo veniva attribuito al capocuoco al servizio delle famiglie nobili.

Esistevano tre categorie di “monzù” sia in Francia che nel Regno delle Due Sicilie: quelli con uno stipendio fisso, quelli retribuiti a forfait in base ai piatti creati e quelli “a partito”, chef che cucinavano per altri e spesso erano retribuiti in modo non adeguato, venendo poco riconosciuti per il loro talento.

Nella metà del XVIII secolo, la gastronomia francese conobbe una svolta significativa. Si passò da una predominanza di piatti a base di carne a una crescente attenzione verso ingredienti freschi, salse, glasse e erbe aromatiche. François Pierre de La Varenne fu il pioniere di questa evoluzione culinaria, essendo anche l’ideatore della famosa salsa besciamella.

La cucina francese nel XX secolo

Col progredire del XX secolo, la Francia ha consolidato la sua reputazione come cuore pulsante della gastronomia mondiale. I ristoranti francesi, in particolare quelli di Parigi, sono diventati il punto di riferimento per la haute cuisine, con molti chef che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali. Alcuni di essi, come Paul Bocuse e Joël Robuchon, sono diventati veri e propri simboli della cucina francese.

Il XX secolo ha anche visto la nascita e la diffusione della “nouvelle cuisine“, una corrente culinaria che promuoveva piatti leggeri, esteticamente raffinati e con ingredienti freschi e di alta qualità. Questo movimento ha cercato di allontanarsi dalle preparazioni pesanti e complesse tipiche della tradizione, puntando su una maggiore semplicità e genuinità.

Parallelamente, la cucina regionale francese ha continuato a prosperare, con ogni regione che vanta le proprie specialità. Ad esempio:

  • La Provenza è famosa per la sua ratatouille, un piatto a base di verdure stufate.
  • L’Alsazia è conosciuta per la choucroute, una preparazione a base di crauti e carni varie.
  • La Bretagna è celebre per le sue crêpes, sottili frittelle ripiene.

Nel corso del secolo, la Francia ha anche assistito a una crescente globalizzazione dei sapori, con influenze da altre culture culinarie che si sono fuse con la tradizione francese, dando vita a piatti innovativi e unici.

Le Tradizioni Alimentari in Francia

Sia che si tratti di un piatto accuratamente preparato in famiglia o condiviso con gli amici, il pranzo è per i francesi un momento sacro e di unione.

La colazione tipica francese vede protagonista caffè, tè, cioccolata calda o un succo di frutta, spesso accompagnati da pane e burro, croissant o brioche con marmellata.

A pranzo, il menu tradizionale comprende un antipasto (come insalate o affettati), un piatto principale, formaggio (ad esempio camembert, brie o chèvre) e/o un dessert (magari una frutta o un dolcetto). Quando sono al lavoro, molti francesi optano per il servizio mensa o scelgono soluzioni rapide come insalate, panini o piatti caldi da portare via.

Per la merenda, i più piccoli preferiscono un pain au chocolat, fettine di pane con burro e marmellata o biscotti, insieme a un succo di frutta.

La cena, solitamente consumata intorno alle 20:00 davanti alle notizie, può consistere in una zuppa invernale o un fresco antipasto estivo, seguita da un secondo, un tocco di formaggio e, se c’è ancora appetito, frutta o yogurt.

Le Delizie Regionali della Francia

Presentare tutte le delizie culinarie regionali della Francia sarebbe un’impresa titanica. Che siano a base di carne bovina, suina, vitellina, coniglio o pollame, le opzioni sono pressoché infinite! La cucina francese non può essere ridotta a un singolo piatto: ogni regione vanta le proprie specialità, tradizioni e prodotti tipici.

Dalle galettes, dolci o salate, proposte in oltre 200 varianti in Bretagna, alla cicoria con prosciutto del Nord, dal petto d’anatra e foie gras del sud-ovest alle raclette e tartiflette delle Alpi. E ancora, crauti e flammekueche in Alsazia, bouillabaisse e zuppa pistou in Provenza, lumache e coq au vin in Borgogna: l’elemento unificante è il pane, in particolare la celebre “baguette tradizionale”, insostituibile.

Che sia tradizionale o aromatizzata con semi vari, pochi piatti possono fare a meno del pane. Questo, come il formaggio, il vino e la carne, ha un posto speciale nella cucina e nei cuori dei francesi. Nonostante l’adozione di alcune abitudini alimentari globali, come il fast food, i francesi rimangono saldamente attaccati alle loro tradizioni culinarie.

Infine, la Francia è riconosciuta in tutto il mondo per la sua eccellenza nella produzione di vini e formaggi. Le diverse regioni vinicole, come Bordeaux, Borgogna e Champagne, producono vini pregiati apprezzati a livello globale. Allo stesso modo, la varietà di formaggi francesi, da quelli morbidi come il Camembert a quelli stagionati come il Roquefort, rappresenta una vera e propria arte culinaria.

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