L'inchiesta Toti coinvolge Forza Italia: indagati i fratelli Testa - la Repubblica

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L’inchiesta Toti coinvolge Forza Italia: indagati per mafia due dirigenti, fedelissimi del coordinatore lombardo

Alessandro Sorte, coordinatore di Forza Italia in Lombardia, tra i due fratelli Testa
Alessandro Sorte, coordinatore di Forza Italia in Lombardia, tra i due fratelli Testa 

I fratelli Testa sono accusati di aver promesso posti di lavoro e alloggi popolari in cambio di voti per agevolare il clan Cammarata. Entrambi hanno incarichi di vertice in provincia di Bergamo. Il partito li sospende. I legami con Alessandro Sorte, leader della corrente Fascina

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Roma — Un filo dell’inchiesta di Genova che ha travolto Giovanni Toti porta al cuore, almeno geografico, di Forza Italia. E conduce in particolare a una delle figure emergenti del partito, il coordinatore regionale della Lombardia Alessandro Sorte. Un collegamento che sta sullo sfondo dell’aspetto più delicato del provvedimento, ovvero il legame fra le elezioni liguri e Cosa nostra. Tutto ruota attorno alle figure di Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, rappresentanti della comunità di Riesi a Genova e ora sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, nella Bergamasca. In occasione delle elezioni regionali del 20 e 21 settembre 2020, i due fratelli avrebbero promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti della comunità riesina (almeno 400 preferenze) e dei siciliani verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente”. A Maurizio e Arturo Testa è contestata l’aggravante del 416 bis «per aver commesso il reato di corruzione elettorale al fine di agevolare Cosa Nostra, e in particolare il clan Cammarata del mandamento di Riesi».

I Testa non sono personaggi estranei alla storia di Forza Italia. Anzi, sono due dirigenti, fedelissimi di Sorte: uno dei due fratelli, Arturo, è stato nominato nel marzo del 2023 responsabile di FI a Boltiere. E inserito nel comitato provinciale di Bergamo costituito dallo stesso deputato. Lavora tuttora al Consiglio regionale della Lombardia come collaboratore del gruppo di Forza Italia al servizio del presidente della commissione Territorio Jonathan Lobati. Il fratello Maurizio, ex consigliere provinciale di FI, è stato scelto da Sorte come referente della circoscrizione di Dalmine. Sorte è un uomo che, a partire dal 2023, è comparso spesso nelle cronache di Forza Italia, come uno dei componenti della cosiddetta “corrente Fascina”, uno dei parlamentari più vicini all’ex compagna di Silvio Berlusconi. I fratelli Testa, peraltro, figurano in diverse foto sui social (alcune delle quali prontamente rimosse) al fianco del coordinatore regionale della Lombardia. «Ho massima fiducia nella magistratura e sono convinto che i fratelli Testa, che a Bergamo conoscono tutti, sapranno dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati», dice Sorte. Ma a inguaiarlo sono pure le intercettazioni nelle quali il parlamentare chiede al capo di gabinetto di Toti, Matteo Cozzani, di candidare direttamente Arturo Testa alle Regionali: «Loro — afferma Sorte al telefono — mi dicono: senti, noi quattro, cinquecento voti li potremmo anche mettere insieme perché andiamo a chiamarci uno per uno tutti i riesini residenti a Genova». Al punto che lo stesso Cozzani, oggi finito agli arresti, si preoccupa: «Me ne frega soltanto che un bel giorno... una mattina non vorrei trovarmi la Dia in ufficio». I fratelli Testa sono stati sospesi dal partito, che si dichiara estraneo alla vicenda. Ma vive con imbarazzo il caso. Imbarazzo pari al nervosismo di Sorte, il cui ruolo è macchiato da rapporti pericolosi che anche nel partito non esitano a rinfacciargli.

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