Jesi

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Cosa sapere su Jesi

Jesi la famosa città delle Marche cara a Federico di Svevia, oggi è un importante centro a pochi chilometri sia dalla splendida Spiaggia di Velluto di Senigallia  sia dall’ affascinante Riviera del Conero.

Jesi è una meta molto apprezzata durante il periodo estivo dai turisti, attratti sia dal suo valore storico che dagli eventi che questa fertile ed attiva cittadina della provincia di Ancona continua a proporre.

Jesi presenta una splendida cinta muraria edificata nel 1300. Le possenti e robuste mura testimoniamo l’importanza e la partecipazione ai vari conflitti interni che coinvolsero le Marche durante il Medioevo.

Jesi in antichità era chiamata Aesis, essa fu uno degli ultimi avamposti Umbri in terra Picena. Il fiume che le scorre accanto è l’Esino, così chiamato perchè secondo una leggenda fu fondato da un sovrano di nome Esio. Secondo antiche fonti questo Re portò con se un vessillo con il simbolo del Leone, che tutt’oggi rappresenta il simbolo di questa importante cittadina delle Marche.
La regalità e la nobiltà affidata da sempre a Jesi è dovuta soprattutto alla nascita, in questo luogo, del celebre Federico di Svevia, nella’anno 1194.

Jesi è legata anche ad una altro personaggio illustre, il musicista Giovanni Battista Pergolesi, al quale è dedicato l’omonimo teatro ancora attivo.

L’arte e l’architettura antica sono i punti di forza e di orgoglio della cittadina di Jesi, tra le tante testimonianze tutt’oggi visibili sono da ricordare il Palazzo Colocci, dove è possibile ammirare un originale museo di famiglia, che conserva un particolare presepe. Interessante e suggestivo il Santuario delle Grazie nel centro storico di Jesi, dove è possibile ammirare un famoso dipinto: La Madonna delle Grazie dove l’immagine del bambin Gesù è raffigurata all’interno del sole.

Ricordiamo poi che Jesi è famosa anche per la produzione del suo vino, conosciuto e bevuto in tutta Italia, e stimato dagli intenditori di tutto il mondo: il Verdicchio.

Passeggiare per le vie di questa storica e famosa cittadina delle Marche, e gustare un aperitivo nei bar o ristoranti del corso principale di Jesi, è un esperienza unica soprattutto se accompagnati dal pregiato nettare proveniente dalla Vallesina.

Consigli di viaggio

Arco Clementino

Venne costruito nel 1734 in onore del papa Clemente XII. Il papa durante il suo governo dello Stato della Chiesa fece realizzare numerose opere pubbliche tra le quali quella che collegava Ancona con l’interno del suo territorio (e che passava proprio per Jesi Fabriano e che riuscì ad arrivare fino a Nocera umbra). Questa è conosciuta ad oggi come la strada statale 76 della Val d’Esino ma che nel 1733, quando fu costruita, si chiamava Strada Clementina. Ad oggi l’arco è uno dei punti più importanti del Corso Matteotti (di origine settecentesca) della città di Jesi.

Piazza Federico II 

La piazza principale della città di Jesi che fu costruita sulle basi del Foro Romano. Nel corso degli anni venne modificata e ristrutturata ma ha una valenza storica molto importante, infatti il suo nome si deve al fatto che il 26 dicembre del 1194 vi nacque Federico II di Svevia ovvero colui che diventò il futuro imperatore del Sacro Romano Impero.

Federico II nacque nella città marchigiana perché suo padre, Enrico VI, venne incoronato a Palermo, re di Sicilia. Così che sua madre, Costanza d’Altavilla, in viaggio anche lei per seguire la celebrazione di suo marito, nel viaggio di ritorno dovette dar vita al figlio proprio nel centro della cittadina marchigiana. Venne allestito un baldacchino dove l’imperatrice partorì pubblicamente.

Palazzo della Signoria 

Sicuramente ne avrete già sentito parlare di questo palazzo è uno dei più importanti delle Marche. Si trova all’interno della Piazza Colocci ed era la sede della Magistratura della città, del Gonfaloniere e dei Priori per l’esattezza. Dal 1586 diventò sede del Governatore del Magistrato Pontificio fino a che lo Stato pontificio perse questo territorio con l’Unità d’Italia. La sua costruzione risale al 1486 sulle fondamenta di un teatro romano. L’architetto che si occupò della sua costruzione fu lo stesso che si incaricò di parti delle Mura della città ovvero Francesco di Giorgio Martini da Siena. Con l’Unità d’Italia l’edificio divenne sede della Pretura, dell’Archivio notarile e delle Carceri mandamentali.

Dovreste notare l’orologio della sua torre ricostruito dall’orologiaio Edoardo Marconi di Montecarotto, le facciate in laterizio, i cornicioni-marcapiano con le finestre crociate di stile guelfo e le decorazioni architettoniche. Il cortile dove trovate il pozzo di Giovanni Gabriele da Como, gli interni, le logge. All’interno trova invece la Biblioteca comunale Planettiana che fu fondata nel 1859 grazie ad una cospicua donazione del marchese Angelo Ghisleri. Troverete una lettera dell’imperatore Federico II agli jesini e gli scritti dell’immenso musicista Gaspare Spontini.

Teatro Pergolesi

La sua costruzione risale al 1790 e venne realizzata sulla base del vecchio Teatro del Leone (del 1731) che dopo pochi anni già non era adeguato data la vita culturale molto attiva. Alla ricostruzione e all’ampliamento parteciparono 54 nobili jesini con il sostegno del Governatore Pontificio mon. Don Pietro Gravina dei Grandi di Spagna. Il progetto iniziale, ad opera dell’architetto Francesco Maria Ciaraffoni, venne rifatto dall’architetto Cosimo Morelli famosissimo artista che curò, tra le altre cose, il rifacimento della Cattedrale di San Cassiano ad Imola.

Le decorazioni interne sono opere di Giovanni Antonio Antolini e del pittore Felice Giani, entrambi artisti neoclassici molto famosi nell’epoca. La volta della sala venne affidata a Gaetano Bertolani. Al’interno trovate l’opera pittorica del 1856 di Luigi Mancini, il famoso sipario storico, che raffigura l’ingresso di Federico II a Jesi. Nel 1883, il Teatro cambiò il suo nome in Teatro Giovanni Battista Pergolesi in omaggio al compositore nato a Jesi nel 1710.

Dal 1929 il teatro è proprietà del Comune. Nel 1968 ha ottenuto l’ambito riconoscimento di Teatro di Tradizione grazie al direttore artistico Carlo Petrucci. Numerosissimi sono stati gli artisti che hanno portato in scena le loro rappresentazioni nel teatro della città di Jesi. Possiamo ricordare Il barbiere di Siviglia con Mercedes Capsir e Giovanni Manurita o La bohème con Mafalda Favero ed Aldo Protti nel 1949. Ma anche Carla FracciFranco Zeffirelli.

Palazzo Pianetti

La sede della Pinacoteca civica di Jesi si trova all’interno di questo antico palazzo. In passato era la residenza dei Marchesi Pianetti, una delle famiglie nobiliari più importanti di Jesi. Famoso per essere l’unico esempio di rococò di stile mitteleuropeo in Italia. Venne costruito dal 1748 al 1786 con numerose opere strutturali nel XIX secolo. Il disegno del progetto fu affidato a Cardolo Maria Pianetti, architetto di Carlo VI d’Asburgo. La facciata che presenta le cento finestre che si affacciano alla via XV Settembre fu realizzata dal Viaggia, allievo dell’architetto Alfonso Torregiani.

All’interno trovate la bellissima Galleria degli Stucchi, un tripudio di stucchi e affreschi di stile rococò di declinazione miteleuropea. Vengono raffigurati il Tempo che scorre, i Mesi, i Segni Zodiacali, le Quattro Stagioni; il ciclo degli elementi primari della natura, Terra, Acqua, Aria, Fuoco; i Quattro continenti allora conosciuti.

Bellissime e da visitare sono anche le Stanze di Enea e l’appartamento privato dei Marchesi. Ricchi anch’essi di opere artistiche di enorme importanza. All’interno della Pinacoteca potete trovare alcuni dipinti eseguiti da Lorenzo Lotto che in quegli anni soggiornò nelle Marche, le opere più importanti conservate sono la Deposizione del 1512Pala di San Francesco al Monte e Santa Lucia davanti al giudice del 1532.

Palazzo Balleani

Realizzato nella prima metà del 700 è di stile barocco. Curiosa è la storia che narra di come, durante le lotte tra guelfi e ghibellini, venne decapitato di fronte all’attuale palazzo uno dei più importanti signori di allora Tano Baligani di Filipuccio da parte dei ghibellini.

Palazzo Ripanti

Lo trovate in piazza Federico II è un complesso residenziale che è stato costruito attorno al XV secolo. Ristrutturato su progetto di Andrea Vici è di stile tardo-barocco. Famosissimi sono i suoi balconi, le colonne che sorreggono l’edificio. All’interno si trovano le statue dello scultore Giocchino Varlé.

Palazzo Ricci

Anche questo palazzo è stata una dimora nobiliare e la trovate in piazza Gaspare Spontini. La facciata a bugnato a punte di diamante, il portico a sei archi intercalati da lesene, il suo incantevole fascino rendono Palazzo Ricci uno dei più famosi esempi di architettura Rinascimentale in Italia. L’edificio è stato costruito sotto la guida dell’architetto Guido di Giovanni da Bellinzona e successivamente da Pierantonio di Baldassarre da Carena, Guido di Giovanni e Giovanpietro di Beltrani a partire dal 1544.

Palazzo Colocci

Antico palazzo nobiliare di proprietà dei Colocci già nel 1435, lo trovate nell’omonima piazza. Ancora ad oggi trovate il portale a bugnatoun salone bellissimo ed uno stile barocco ad opera di un architetto romano di nome Pier Paolo Alfieri. La curiosità che dovete sapere prima di visitare questo palazzo è che qui vissero gli ultimi discendenti dei Colocci e di Amerigo Vespucci. L’ultima discendente fu Marchesa Cristina Colocci Vespucci che lasciato al Comune di Jesi una notevole eredità fatta di oggetti dell’epoca, dipinti, sculture, armi raccolte nel museo interno.

Palazzo Honorati-Carotti 

Il bellissimo palazzo è un gioiello unico della città di Jesi. L’acquisto da parte di Bernardino Honorati (cardinale ed arcivescovo titolare di Side nato a Jesi) risale al 1703 e da questa data, il palazzo del Marchese Silvestri, fu oggetto di numerose opere di ristrutturazione ed ampliamento. Completato attorno alla fine del 700, il palazzo ha visto la mano di vari architetti tra i quali Virginio Bracci e Mattia Capponi. Ha una facciata in stile neoclassico, all’interno trovate una collezione di dipinti ed una biblioteca di famiglia. I soffitti affrescati, lo scalone d’onore, le colonne, le pitture e la Galleria sono assolutamente da visitare.

Le mura 

Attorno all’antica città vennero erette le mura sono conservate perfettamente dal periodo rinascimentale. Sono state costruite attorno al XIII ed il XIV secolo su di un tracciato di mura romane. Le mura vennero erette a difesa della Rocca urbana che si situava nella parte più alta della città e che fu demolita nel XIX secolo. Vi era un ponte levatoio, un punto di osservazione, la torre della Guardia, che fu eretta nel 1350 dalla quale si poteva controllare un territorio che dagli Appennini arrivava fino al mare.

Durante il Rinascimento vennero rinforzate e ristrutturate, pensate che durante queste opere vennero coinvolti famosissimi architetti del calibro di Francesco di Giorgio Martini e Baccio Pontelli. In particolare vi consigliamo di vedere il torrione di Mezzogiorno, che fa parte della parte sud delle mura e che fu costruito nel 1454. Porta Valle, sempre nella parte meridionale, Porta Bersaglieri, dalla parte opposta, porta Garibaldi ad ovest e ad est l’arco del Magistrato.

Come arrivare a Jesi

Autostrada A14 Bologna-Taranto: uscita Ancona Nord (casello a 16 km da Jesi). Superstrada SS 76 Ancona-Roma: uscite Jesi Est, Jesi Centro e Jesi Ovest.

Linea ferroviaria Ancona-Roma o Milano-Lecce (snodo: stazione ferroviaria di Ancona o di Falconara Marittima).

Crognaletti Autolinee collega quotidianamente Jesi con Chiaravalle, Falconara e Ancona.

Aeroporto Raffaello Sanzio di Ancona-Falconara Marittima (a 15 km da Jesi).

Attività

Spa Tenuta Belvedere

L’accogliente spa della Tenuta Belvedere, circondata da un paesaggio meraviglioso, vi regalerà un’esperienza all’insegna del relax e del benessere

Tipicità

Frantoio Chiodi

Il Frantoio Chiodi rappresenta da settant’anni una vera e propria eccellenza del territorio nel campo della produzione dell’olio extravergine di oliva

Verdicchio dei Castelli di Jesi

Uno dei vini di eccellenza delle Marche, prodotto tra la provincia di Ancona e quella di Macerata. Connubio perfetto tra gusto e tradizione

Vino di visciole

Una produzione limitata e curata da piccoli produttori, garanzia di un prodotto di eccellenza che da tempo è un simbolo del territorio

Dove dormire

Gustare

Accadia Vini

La cantina di Angelo Accadia si trova nel cuore delle Marche, in una delle zone maggiormente vocate alla produzione vitivinicola. 

Da sempre Angelo concentra il proprio lavoro sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni per vini che siano, prima di tutto, espressione della terra. I suoi vini sono caratterizzati da una grande personalità. La selezione delle uve, la scelta dei tempi di raccolta, le basse rese, uniti alla mano unica e inconfondibile di Angelo, regalano vini unici di assoluta qualità.

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