Gli aneddoti di Meryl Streep: "Quella volta che Robert Redford mi lavò i capelli al fiume..."
Festival di Cannes

Gli aneddoti di Meryl Streep: "Quella volta che Robert Redford mi lavò i capelli al fiume..."

La grande attrice incanta ancora il pubblico di Cannes, questa volta con i racconti legati ai film che ha interpretato

Gli aneddoti di Meryl Streep: "Quella volta che Robert Redford mi lavò i capelli al fiume..."
Ap
Meryl Streep sulla Croisette

Dopo la standing ovation e le lacrime durante la cerimonia di apertura del Festival di Cannes con la consegna a Meryl Streep della Palma d'oro d'onore, c'è spazio per un'altra standing ovation questa volta alla Sala Debussy. 

La protagonista però è sempre lei, la diva de Il Cacciatore, di Kramer contro Kramer, de Il diavolo veste Prada e Mamma mia, per citarne solo alcuni, tornata a Cannes per la prima volta dopo 35 anni "con nove guardie del corpo", precisa ironica. 

L'occasione è un “Rendez Vous col pubblico, voluto dal direttore del festival Thierry Fremaux, in cui Meryl Streep ha raccontato la sua carriera, i suoi film iconici, tanti aneddoti. Come quello straordinario su Robert Redford e la scena storica dello shampoo ne La mia Africa di Sidney Pollack.

"Mi massaggiò i capelli bagnandoli nel fiume in un modo così sensuale che posso definirla una scena di sesso tanto fu intima, emozionante. Non c'era del sesso ovviamente, ma toccò la mia testa in un modo che mi fece innamorare. E pensare che il primo shampoo era stato un disastro, quasi aveva paura di mettere i suoi polpastrelli sulla mia testa", ha ricordato Streep tra gli applausi mentre mimava il tutto sulla testa del moderatore del Rendez Vous.

Meryl Streep e Robert Redford, La mia Africa Contrasto
Meryl Streep e Robert Redford, La mia Africa

Ricorda ironica il set de I Ponti di Madison County, "adoro Clint Eastwood, riprese in cinque settimane, si girava alle cinque di mattina così poi andava al golf".

Meryl Streep e Clint Eastwood, I ponti di Madison County Contrasto
Meryl Streep e Clint Eastwood, I ponti di Madison County

Passa a Kramer contro Kramer film girato nell'epoca del divorzio, "nato da un romanzo di vendetta, riuscì a parlare per la prima volta di paternità in un modo non scontato". Per quel film prese il premio Oscar, ma lo scordò al ristorante sotto il tavolo, "però qualcuno lo ha ritrovato e me lo ha riconsegnato”, dice.

Oscar a Meryl Streep, Kramer contro Kramer Contrasto
Oscar a Meryl Streep, Kramer contro Kramer

Racconta anche della sua dimestichezza con gli accenti: “Quando ancora esistevano gli operatori telefonici e chiamava qualcuno dall’India, i miei figli mi dicevano che avevo un accento indiano. Ho tanti amici che si affidano totalmente ai propri coach di dialogo ma io li ho utilizzati molto raramente. Vedere una persona con le cuffie in testa che scuote la testa mentre mi sente parlare in un accento australiano o nord irlandese per me è terribile, sento la disapprovazione. Ho un buon orecchio, io”.

Tra i registi, cita Steven Spielberg, "un genio che ha già chiaro tutto il movimento, il complesso dell'opera", ma in generale "un buon regista - dice dall'alto dei suoi quasi 100 film - è quello che ti dà fiducia, che è lì con te e ti rende felice per quello che stai facendo".

Meryl Streep - una carriera ineguagliabile con 21 nomination all'Oscar, tre statuette - ha parlato anche di attualità, non svicolando dalla domanda sul MeToo, spiegando la parità di genere, facendo nomi e cognomi: “Don't give up”, ”Non arrendiamoci", ha detto. "I tempi sono un po' cambiati, una strada per l'uguaglianza è tratta e non certo solo nel cinema. Le lavoratrici, dirigenti o operaie, hanno più rispetto, hanno più solidarietà sulla piaga degli abusi e le paghe non sono uguali ancora, ma rispetto ad anni fa ci sono obiettivamente dei passi avanti. Anche nel cinema: Tom Cruise, credo sia lui, ha il salario più alto, ma tante donne ormai sono star e nell'industria le dirigenti donne stanno facendo la differenza, incidono sui progetti da realizzare, come produttrici oltre che registe". 

E ancora: "Il cinema, i film sono una proiezione dei sogni delle persone, prima della nuova era di donne negli studios era difficile per gli uomini immaginare un film al femminile. Non ne faccio una questione solo di soldi, di salario, ma una cosa personale". Un'altra osservazione è sul punto di vista: "Noi donne riusciamo a vedere un film, ad esempio Il Cacciatore, immedesimandoci in un uomo, esempio John Savage, ma il contrario non accade mai, difficile che un uomo si identifichi".

Quindi dichiara la sua stima per Natalie Portman, Reese Whiterspoon, Nicole Kidman, attrici diventate produttrici: “Le ammiro. Anche io ho una società, ho ”prodotto" bambini", ha detto sottolineando di essere madre di quattro figli e nonna di cinque nipoti.