Gallant: "No all'istituzione di un governo militare israeliano a Gaza"
La guerra di Gaza, giorno 222

Gallant: "No all'istituzione di un governo militare israeliano a Gaza"

Ben Gvir e Shlomo Karhi chiedono le dimissioni del collega della Difesa contrario a un controllo israeliano sulla Striscia dopo la guerra. I palestinesi ricordano la Nabka, l'esodo forzato del 1948.
Gallant: "No all'istituzione di un governo militare israeliano a Gaza"
Afp
un carro armato dell’esercito israeliano nel sud di Israele, confine con la Striscia di Gaza
Gaza AP Photo/Abdel Kareem Hana, File
Gaza

Dati ONU: dal 6 maggio via da Rafah 600 mila rifugiati

Dal 6 maggio a oggi sono 600 mila i rifugiati palestinesi che hanno lasciato o sono stati spostati da Rafah, a sud di Gaza, in vista dell'attacco di terra che Israele ha annunciato da tempo. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite, nel corso del briefing con i media. Secondo l'ufficio Onu di coordinamento degli affari umanitari, incursioni delle forze militari israeliane sono segnalate a Deir al Balah, nella zona centrale di Gaza, e a Jabaliya, a nord.

Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, secondo i media arabi, ha sottolineato che: "Hamas respingerà qualsiasi soluzione per il post-guerra a Gaza che la veda esclusa"

Hamas respingerà qualsiasi soluzione per  il post-guerra a Gaza che la veda esclusa. Lo ha sottolineato il capo  dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, secondo quanto riportano le tv satellitari arabe. Haniyeh ha anche incolpato Israele  per lo stallo attuale nei negoziati che dovrebbero portare a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi. Le richieste  israeliane di modificare la proposta di cessate il fuoco "hanno  portato i negoziati ad un vicolo cieco", ha detto Haniyeh, ribadendo  che qualsiasi proposta deve avere come obiettivo finale la fine della  guerra a Gaza.

Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid Ansa
Il ministro degli Esteri israeliano Yair Lapid

Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha accusato il governo di Benjamin Netanyahu di aver perso il controllo

Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha accusato il governo di Benjamin Netanyahu di aver perso il controllo, sottolineando che finché quest'esecutivo sarà al potere  Israele non sarà in grado di vincere la guerra contro Hamas. "Il  governo ha perso il controllo - ha scritto Lapid sul social X - Ogni giorno a Gaza vengono uccisi soldati e loro litigano in televisione.  Il gabinetto non funziona".  Le sue parole seguono lo scontro scoppiato all'interno dell'esecutivo  sul post-guerra a Gaza nato dalle dichiarazioni del ministro della  Difesa, Yoav Gallant, il quale ha sottolineato che "non permetterà"  che si imponga "un governo civile o militare a Gaza  dopo Hamas".

Hezbollah rivendica un attacco con droni nell'area di Tiberiade nel nord di Israele

Hezbollah ha rivendicato un attacco con droni su una base militare nel nord di Israele,vicino a Tiberiade.

La portavoce della Casa Bianca:"Vogliamo essere sicuri che cisia un piano per la tutela dei civili a Rafah"

"Vogliamo essere sicuri che ci sia un piano per la tutela dei civili a Rafah". Lo ribadisce laportavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. "Il nostro sostegno è incrollabile e crediamo che Israele abbia il diritto di perseguire Hamas. Ma allo stesso tempo abbiamo detto a Israele i nostri timori su Rafah. Riteniamo che quello che stiamo vedendo ora a Rafah sono operazioni mirate", ha detto Jean-Pierre sottolineando che gli Stati Uniti "monitorano" l'evoluzione della situazione.

Salpata una prima tranche di aiuti britannici via mare per Gaza

E' salpato da Cipro il primo caricomarittimo di aiuti britannici destinati alla popolazione palestinese della Striscia, esposta ormai in massa anche secondo il governo di Londra alla minaccia di una carestia e di un disastro umanitario crescente. Lo ha reso noto il Foreign Office, precisando che le forniture, del valore totale di 2,5milioni di sterline, comprendono 100 tonnellate di tende e kit di sopravvivenza "temporanea" per gli sfollati costretti avivere accampati: sullo sfondo della fuga ulteriore in questi giorni di circa mezzo milione di civili seguita all'escalation dell'operazione militare israeliana nell'estremo rifugio meridionale di Rafah. Londra ha fatto sapere di voler distribuire questi aiuti "appena possibile", dopo che il Pentagono ha confermato nelle ultime ore l'intenzione di rendere operativo a giorni un molo flottante annunciato dagli Usa al largo della Striscia chedovrebbe consentire il transito di 150 camion al giorno senza passare per i varchi israeliani. In totale il Regno Unito s'è impegnato a spedire quasi altri 10 milioni di aiuti a breve verso la popolazione di Gaza, a corto di cibo, acqua, carburante e medicine dopo oltre 7 mesi di guerra. Il premier Rishi Sunak, commentando questo invio, ha assicurato che il suo governo "continua nello sforzo per sbloccare il transito di aiuti vitali". Mentre il ministro degli Esteri, David Cameron, è tornato a sollecitare Israele a garantire una maggiore apertura di valichi via terra e la piena accessibilità del porto di Ashdod ai carichi umanitari; dopo aver condannato ieri e chiesto la punizione dei dimostranti israeliani ripresi negli ultimi giorni in un nuovo scioccante video a bloccare e vandalizzare scatoloni di aiuti

Netanyahu: "Finché Hamas resta a Gaza,nessun altro governerà la Strscia: certamente non l'Autoritànazionale palestinese"

"Finché Hamas resta a Gaza,nessun altro governerà la Strscia: certamente non l'Autorità nazionale palestinese". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in risposta alle dichiarazioni del ministro della difesa Yoav Gallant. "Non sono disposto a passare da Hamastan a Fatahstan", ha detto riferendosi alla parte politicadominante dell'Anp, Fatah.

Una delegazione di Israele al Cairo per discutere della riapertura del valico di Rafah

Una delegazione israeliana si è recata oggi al Cairo nel tentativo di appianare la situazione nel contesto dell'offensiva in corso a Rafah. E' quanto riferiscono i media ebraici. La delegazione era guidata dal capo del Cogat, generale Ghassan Alian, e da alti funzionari dello Shin Bet.I colloqui si sono concentrati sull'urgente necessità di riaprire il valico di Rafah e consentire l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza dopo che Israele ne ha preso il controllo all'inizio del mese. L'Egitto ha rifiutato di riaprire il valico per protestare contro l'offensiva a Rafah. Domenica un alto responsabile egiziano ha avvertito che il trattato di pace con Israele - pietra angolare della stabilità regionale - è ad alto rischio. Il Cairo ha successivamente annunciato che avrebbe sostenuto la causa del Sudafrica presso la Corte internazionale di giustizia che accusa Israele di genocidio a Gaza.La delegazione israeliana è tornata dal Cairo dopo i colloqui.

Il ministro Ben Gvir e il collega Shlomo Karhi hanno chiesto le dimnissione di Yoav Gallant per aver chiesto di "dichiarare che Israele non governerà la Striscia di Gaza"

Il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi hanno chiesto di destituire il ministro della Difesa Yoav Gallant dopo che ha chiesto al premier Netanyahu di "dichiarareche Israele non governerà la Striscia di Gaza".   

"Un simile ministro della Difesa deve essere sostituito per raggiungere gli obiettivi della guerra", ha detto Ben Gvircitato da Haaretz. "Dal suo punto di vista, non c'è differenza se Gaza sarà controllata dai soldati israeliani o dagli assassini di Hamas".

Il ministro Gallant ordina lo stop di al Jazeera anche in Cisgiordania

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dato istruzioni al capo dell'Idf di prepararsi achiudere le trasmissioni di Al Jazeera in Cisgiordania. Loriferisce la radio militare israeliana.

Un carro armato dell’esercito israeliano nel sud di Israele, confine con la Striscia di Gaza Afp
Un carro armato dell’esercito israeliano nel sud di Israele, confine con la Striscia di Gaza

Il ministro Yoav Gallant: "Non concorderò con l'istituzione di un governo militare israeliano a Gaza"

"La fine della campagna militare- ha spiegato il ministro Gallant - deve essere accompagnata da un'azione politica. Il giorno dopo Hamas può essere raggiunto solo con entità palestinesi che prendono il controllo di Gaza, con attori internazionali e l'istituzione di un governo alternativo al posto di Hamas". "Questo, soprattutto - ha detto ancora - è l'interesse dello Stato di Israele". Gallant ha poi criticato l'indecisione del governo sostenendo che "in sostanza, è una decisione e questo porta ad un percorso pericoloso, che promuove l'idea di un governo militare e civile israeliano a Gaza". "Questa - ha concluso - è un'opzione negativa e pericolosa per lo Stato di Israele strategicamente,militarmente e dal punto di vista della sicurezza. Lo ribadisco: non concorderò con l'istituzione di un governo militare israeliano a Gaza".

Ankara pressa gli Usa, "Israele abbandoni Rafah subito"

Il governo turco chiede agli Stati Uniti di intensificare la pressione su Israele per porre fine alle operazioni militari a Rafah. La richiesta è stata ribadita in una telefonata tra il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e il Segretario di Stato americano Anthony Blinken. A renderlo noto fonti diplomatiche citate dai principali media turchi. Il capo della diplomazia di Ankara, fedelissimo del presidente Recep Tayyip Erdogan, ha detto al collega americano che la Turchia ritiene l'occupazione del valico di Rafah da parte di Israele "un crimine di guerra", ha chiesto il ‘ritiro immediato’ delle truppe israeliane, la cui presenza nell'area è "inaccettabile". Fidan ha anche ribadito la necessità di giungere a un cessate il fuoco "il prima possibile" e garantire il flusso di aiuti umanitari diretti alla popolazione civile "attraverso l'eliminazione di tutti gli ostacoli" al passaggio dei convogli.  

Netanyahu, "offensiva Rafah assicura nostra sopravvivenza"

Israele andrà avanti con la sua offensiva a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, perché "dobbiamo fare quello che dobbiamo fare". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, rispondendo a una domanda della Cnbc sulla contrarietà americana sull'attacco a Rafah. Lo riporta The Times of Israel. "A volte devi semplicemente fare ciò che è necessario per garantire la tua sopravvivenza e il tuo futuro", ha spiegato Netanyahu, aggiungendo che, in ogni caso, continua il dialogo con Washington. "Ma alla fine dobbiamo fare quello che dobbiamo fare per proteggere la vita della nostra nazione", ha concluso. 

Libano, escalation di violenza tra Hezbollah e Israele nel sud del paese e in alta Galilea

Si è innalzato il grado di violenza armata tra Israele e gli Hezbollah libanesi nel sud del libano e in alta Galilea: Hezbollah ha rivendicato almeno tre attacchi, due dei quali effettuati "in risposta" al raid con drone che ha ucciso un combattente del partito libanese durante la notte vicino a Tiro. Hezbollah ha detto di aver colpito con missili burkan "il quartier generale della 91a divisione nella caserma di Biranit, di fronte a Rmeish, nel distretto di Bint Jbeil. Successivamente, il movimento armato libanese ha detto di aver lanciato "decine di razzi katiusha e missili" verso la base di controllo aereo di Meron, mettendo fuori servizio, secondo il comunicato, alcuni equipaggiamenti. 

Un terzo attacco di Hezbollah ha colpito "equipaggiamenti e materiale di spionaggio sul sito del radar", nelle contese fattorie di Shebaa. L'artiglieria israeliana ha dal canto suo compiuto attacchi aerei e di artiglieria nei pressi di Naqora e Alma Shaab, nel distretto di Tiro, come riportato da media libanesi. L'aviazione israeliana ha poi bombardato il villaggio di Aitarun, nel distretto di Bint Jbeil. In questo contesto, Hamas ha annunciato di aver bombardato dal sud del Libano la caserma israeliana di Liman "con una salva di razzi, in risposta alla continuazione dell'aggressione e dei massacri sionisti contro i civili a Gaza". 

Tajani: "Astensione all'Onu non contraddice obiettivo dei 2 Stati"

"Il governo sostiene fermamente il principio due popoli, due Stati. La nostra astensione all'ultima risoluzione in Assemblea generale non contraddice questo obiettivo politico, che rimane per noi l'unica soluzione possibile, e sostenibile, per la questione palestinese. Ed è anche la vera garanzia per la sicurezza di Israele, a tutela del suo diritto ad esistere in pace e prosperità". Ma "una soluzione territoriale definitiva per lo Stato palestinese dovrebbe essere raggiunta attraverso negoziati diretti tra le parti". 

Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani in Question Time alla Camera, spiegando che "l'astensione dell' Italia" durante il voto all' Onu "non è una presa di distanza dalla necessità di creare uno Stato palestinese. è piuttosto il segnale dell'urgente necessità di un reale e credibile orizzonte politico-negoziale. Non bastano percorsi indiretti, come quello intrapreso in Assemblea generale, per ottenere uno stato palestinese riconosciuto da Israele". Tajani ha poi aggiunto di aver invitato a Roma la prossima settimana il ministro degli esteri palestinese. Ricordando che l'Italia sostiene "il nuovo governo dell'autorità palestinese e lavora per il suo rafforzamento". Inoltre, "insieme ai partner europei, lavoriamo perchè non venga ulteriormente compromessa la situazione sul terreno con l'espansione di insediamenti illegali".  

Antonio Tajani rainews
Antonio Tajani

A Gaza entrati 52 camion commerciali, ancora fermi invece gli aiuti al valico di Kerem Shalom

Cinquantadue camion commerciali privati sono entrati ieri sera dal valico di Kerem Shalom, mentre sia quel passaggio che quelli di Rafah e Al Awja restano chiusi per il nono giorno consecutivo agli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza e all'ingresso in Egitto di feriti e stranieri. Lo riferisce il capo della Mezzaluna rossa egiziana del nord Sinai Khaled Zayed, mentre fonti dell'aeronautica hanno fatto sapere che Israele continua anche a non autorizzare il lancio di aiuti dagli aerei, e questo per il sesto giorno consecutivo. "Nonostante la presenza di numerosi aerei dei paesi della coalizione internazionale in una delle basi militari giordane, tra cui un aereo cargo militare airbus c295m appartenente all'aeronautica egiziana - precisa la fonte - le autorità israeliane continuano a rifiutare il permesso di sorvolare la Striscia". L'ultimo lancio è stato effettuato il 9 maggio scorso. Davanti al valico di Rafah restano in coda migliaia di camion di alimentari e medicine, con i carichi sempre più deperiti, e di carburante.  

Netanyahu: "Non c'è e non ci sarà crisi umanitaria a Rafah"

"Le nostre forze stanno combattendo in tutta la striscia di Gaza, a Jabalya, Zaitun e Rafah. Lo facciamo evacuando la popolazione civile e adempiendo al nostro impegno nei confronti dei loro bisogni umanitari. I nostri sforzi responsabili stanno dando i loro frutti". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu secondo cui "finora a Rafah è stato evacuato dalle zone di combattimento quasi mezzo milione di persone. La catastrofe umanitaria di cui hanno parlato non si è materializzata, nè si materializzerà".  

Wafa: "Giovane palestinese ucciso in scontri con Israele durante la marcia per la Nakba vicino Ramallah"

Un giovane palestinese è stato ucciso oggi in scontri con l'esercito israeliano ad al Bireh, presso Ramallah, in Cisgiordania, durante una marcia per la 'Nakba'. Lo ha riferito la Wafa che ha identificato l'ucciso in Ayser Muhammad Safi (20 anni), del campo profughi di Jalazoun, studente all'università di Birzeit, colpito "da proiettili al collo". Secondo la stessa fonte, "sono scoppiati scontri tra giovani uomini e le forze di occupazione".  

Testimonianze dal viaggio senza fine dei palestinesi che fuggono dalla guerra - Tg1

Cortei canti e bandiere in Cisgiordania nella commemorazione della Nakba: "La catastrofe" - le immagini

Idf riferisce di 60 razzi lanciati da Hezbollah verso nord Israele, rivendicazione per morte comandante libanese

Una raffica di 60 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele, in particolare contro il monte Meron. Lo hanno reso noto le Forze di difesa israeliane (Idf) spiegando che almeno uno di questi razzi è stato lanciato contro la base militare di Biranit al confine con il Libano. Molti razzi sono stati intercettati dalla contraerea, mentre alcuni hanno causato ''danni minori'', hanno detto le Idf. Secondo i media israeliani, gli Hezbollah hanno rivendicato il lancio dopo la morte di un loro alto comandante ucciso in un raid mirato israeliano. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità degli attacchi, affermando di aver preso di mira il Monte Meron con decine di razzi. Non si registrano feriti, hanno precisato le Idf. 

Governo israeliano respinge risoluzione su Palestina all' Onu. Netanyahu, "non daremo ricompensa per il 7 ottobre"

Il governo israeliano ha respinto all'unanimità, su proposta del premier Benyamin Netanyahu, la recente risoluzione dell' Assemblea generale dell' Onu che consente alla Palestina di diventare membro delle Nazioni Unite. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier. "Non daremo una ricompensa per il terribile massacro del 7 ottobre. Non permetteremo loro - ha detto Netanyahu - di creare uno stato terrorista dal quale possano attaccarci ancora più forte". 

Erdogan: "Se Israele non sarà fermato punterà alla Turchia, Hamas a Gaza sta difendendo anche l'Anatolia"

"Non pensate che Israele si fermerà a Gaza, se questo stato terrorista non viene fermato, prima o poi metterà gli occhi sull' Anatolia con l'illusione che sia una terra promessa". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu. "Continueremo a stare dalla parte di Hamas che lotta per l'indipendenza del suo territorio e difende l' Anatolia", ha aggiunto Erdogan, durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp dopo avere ribadito che non considera il gruppo palestinese un'organizzazione terroristica.

Per il presidente turco il premier israeliano è destinato a morire in carcere come Ratko Mladic, condannato all'ergastolo per il genocidio di Srebrenica. "Prima o poi il macellaio di Gaza Netanyahu e coloro che prendono parte al genocidio di Gaza attenderanno la stessa fine", ha aggiunto durante un discorso al suo gruppo parlamentare trasmesso dalla tv di stato Trt.

Recep Tayyip Erdogan ansa
Recep Tayyip Erdogan

Premier Anp Mustafa ricorda la Nakba, "i palestinesi non lasceranno mai Gaza"

L'attaccamento dei palestinesi alla propria terra "sconfiggerà tutti i tentativi di sfollamento continuati dopo la Nakba, non ultimi i piani per sfollare la nostra gente a Gaza". Lo ha detto il premier di Ramallah Muhammad Mustafa nella ricorrenza della "Nakba" (catastrofe) - la nascita di Israele nel 1948 e l'esodo di circa 700mila palestinesi dalle loro terre - che viene ricordata oggi in tutti i territori. Mustafa - citato dalla Wafa - ha denunciato "l'escalation degli attacchi dell'occupazione e dei suoi colonialisti in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme". Una escalation - ha aggiunto - alla quale non ci arrenderemo andando via. 

Il capo di Hezbollah incontra a Beirut il vice capo di Hamas

Il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato a Beirut il vice capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, per discutere della guerra di Gaza. Lo riportano i media israeliani.

L'Ue chiede a Israele lo stop immediato alle operazioni a Rafah

L'Ue chiede a Israele di porre fine "immediatamente" alle operazioni militari in corso a Rafah perché queste stanno ulteriormente peggiorando una situazione umanitaria già molto difficile e porteranno "inevitabilmente" nuove tensioni nei rapporti tra l'Unione e Israele. È quanto scrive in una nota l'Alto rappresentante Ue per l'azione esterna Josep Borrell.

Idf: "Abbattuti 2 razzi lanciati da Gaza su Sderot"

Due razzi lanciati dalla Striscia di Gaza a Sderot sono stati intercettati dall'Iron Dome. Lo rende noto l'Idf, aggiungendo che l'attacco non ha provocato vittime. 

In un messaggio sul canale ufficiale Telegram, l'esercito israeliano ha inoltre spiegato di avere iniziato durante la notte "un'operazione contro operatori e infrastrutture terroristiche nel centro del campo di Jabaliya" e di avere "eliminato un gran numero di terroristi".

Al Jazeera: 10 morti in raid Israele su clinica Unrwa a Gaza

Almeno 10 sfollati palestinesi sarebbero morti in bombardamenti israeliani su una clinica dell'Unrwa nel quartiere Sabra di Gaza City. Lo riferisce l'emittente al Jazeera. L'Unrwa, si legge inoltre, ha affermato che l'esercito israeliano ha ripetutamente colpito le sue strutture durante la guerra, danneggiandone almeno 171.

Dopo 6 giorni terminata operazione Idf nel quartiere di Zeitun, a sud di Gaza City

L'emittente televisiva qatariota Al Jazeera ha riferito che le truppe israeliane "si sono ritirate dal quartiere di Zeitoun, a sud di Gaza City, dopo un'operazione militare andata avanti per sei giorni".

Idf: "Ucciso Mekky, comandante Hezbollah del Fronte sud"

L'esercito israeliano ha annunciato che nel raid della notte scorsa nell'area di Tiro in Libano è stato ucciso "Hussain Ibrahim Mekky comandante di campo degli Hezbollah nel Fronte sud". 

Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui Mekky "era responsabile della pianificazione ed esecuzione di numerosi attacchi terroristici contro civili israeliani sin dall'inizio della guerra". Mekky - ha aggiunto il portavoce - "in precedenza era stato comandante delle forze Hezbollah della regione costiera".

Raid israeliano in Libano: "Ucciso comandante Hezbollah del fronte sud" (Video)

Media: "Ospedale Europeo fuori servizio, manca carburante"

I generatori elettrici dell'ospedale Europeo vicino a Rafah hanno smesso di funzionare a causa della carenza di carburante, mettendo l'ospedale "fuori servizio": lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche. La carenza di carburante sta "minacciando la vita di centinaia di feriti e malati all'interno" del complesso medico nel sud di Gaza, spiegano i sanitari.

Morto un soldato israeliano: è la prima vittima nell'avanzata Idf a Rafah

Un soldato israeliano è stato ucciso ieri durante i combattimenti nel sud della Striscia di Gaza, annunciano le Forze di difesa israeliane (Idf) segnando la prima vittima nell'avanzata dell'esercito dello Stato ebraico a Rafah. Il militare caduto è il sergente 19enne Ira Yair Gispan, di Petah Tikva. Prestava servizio nel 75mo battaglione della 7ma brigata corazzata israeliana. La sua morte porta a 273 il bilancio delle vittime tra le Idf nell'offensiva di terra contro Hamas nella Striscia di Gaza e nelle operazioni al confine.

Al Congresso Usa 1 miliardo di dollari in nuove armi per Israele

L'amministrazione Biden ha notificato al Congresso l'intenzione di procedere con la vendita di nuove armi a Israele per circa 1,25 miliardi di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal che cita fonti governative e del Congresso. Questa decisione arriva a meno di una settimana dalla decisione della Casa Bianca di sospendere la spedizione di bombe ad alta carica a causa del previsto assalto israeliano a Rafah. Quest'ultimo pacchetto di armi include il trasferimento di 700 milioni di dollari in munizioni per carri armati, 500 milioni di dollari in veicoli tattici e 60 milioni di dollari in proiettili da mortaio.

7 morti e 11 feriti negli ultimi bombardamenti israeliani

Media arabi affermano che quattro persone sono state uccise e nove ferite in un attacco israeliano che ieri sera ha colpito un appartamento residenziale nel quartiere Sheikh Radwan di Gaza. 
Una madre e un figlio sono stati uccisi in un altro raid contro un appartamento nella zona Yarmourk della stessa città. 
In un terzo attacco israeliano effettuato con droni un uomo è stato uccisi e altri due feriti a Jabalia, nel nord della Striscia. 

Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 35.173 morti e 79.061 feriti, secondo i dati del ministero della Sanità locale gestito da Hamas.

Attacco israeliano con droni a Tiro, ucciso comandante Hezbollah

Fonti della sicurezza libanesi informano che un comandante di Hezbollah è stato ucciso in un attacco di droni a Tiro attribuito a Israele. Lo riferisce il sito Ynetnews.

L'ONU: donne e bambini sono almeno il 56% delle persone uccise a Gaza

Donne e bambini costituiscono almeno il 56% delle decine di migliaia di persone uccise nella guerra di Gaza. Lo rende noto l'Onu. Il Ministero della Sanità con sede a Gaza ha affermato che dal 7 ottobre sono state uccise almeno 35.173 persone. Le autorità di Gaza hanno costantemente affermato che donne e bambini costituiscono la maggioranza delle persone uccise nella Striscia. Il ministero ha affermato che al 30 aprile erano state identificate quasi 25.000 persone uccise. Di questi, il 40% erano uomini, il 20% donne e il 32% bambini, mentre l'8% erano anziani, una categoria non suddivisa per genere. Il portavoce dell'OMS Christian Lindmeier ha affermato che la nuova ripartizione è "la più completa" fornita fino ad oggi. Ha detto ai giornalisti a Ginevra che, applicando lo stesso rapporto alle persone non identificate e presupponendo che le donne rappresentino la metà degli anziani, ci si potrebbe aspettare che almeno "il 56% di donne e bambini" siano tra gli oltre 35.000 morti. E questo senza prendere in considerazione la probabilità che ci siano più donne e bambini tra le migliaia che si ritiene siano ancora sotto le macerie "perchè sono quelli che solitamente restano a casa". Quindi da un "calcolo statistico minimo", ha detto, "si arriva al 60 per cento di donne e bambini"

Si estende la protesta contro la guerra nei campus della Spagna

Da Madrid a Santiago di Compostela, in Galizia al nordovest di Spagna, si estende la protesta degli studenti universitari di solidarietà al popolo palestinese. Nella capitale al grido di 'stop al genocidio a Gaza', alcune centina di studenti hanno effettuato in serata una manifestazione di protesta nel campus dell'Università Complutense a Madrid, ad una settimana dall'acampada, l'accampamento allestito nei pressi dell'ateneo, per reclamare "la rottura delle relazioni con Israele". Gli studenti hanno tentato di bloccare la principale arteria che collega l'università al centro della capitale spagnola, ma il blocco è stato impedito da un cordone di agenti delle forze di polizia. Assemblee e occupazioni studentesche nei campus continuano anche in atenei in Andalusia e in Galizia, nel nordovest della penisola, dove oggi un nuovo accampamento è stato allestito nell'Università di Santiago di Compostela. A Barcellona si sono uniti alla protesta gli studenti dell'Università Autonoma, reclamando la rottura degli accordi di ricerca e scambi di alunni con centri israeliani.

Jack Sullivan nel fine settimana sarà in Israele e Arabia Saudita

Il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha intenzione di recarsi in Arabia Saudita e Israele questo fine settimana. Lo riferisce Axios citando tre funzionari statunitensi e israeliani non identificati.

La Lega Araba: "A Gaza pulizia etnica, uccise anche istituzioni"

"L'aggressione contro Gaza è il completo assassinio di una società, lacerandone il tessuto sociale e distruggendone le capacità e le istituzioni. Dopo mesi di atrocità accumulate, il mondo dovrebbe essere pronto a dichiararlo chiaramente come pulizia etnica". Lo ha detto il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, durante il suo discorso al Consiglio dei ministri degli esteri della Lega Araba in preparazione del 33° summit arabo organizzato dal Regno del Bahrein. Quello che accade a Gaza - ha aggiunto - "è una macchia sulla fronte del mondo".  

Ankara paragona l'uccisione di bambini palestinesi all'Olocausto

"Uccidere bambini palestinesi innocenti nei loro letti è sbagliato quanto lo è uccidere ebrei innocenti nei campi di concentramento". Lo ha detto il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo austriaco Alexander Schallenberg ad Ankara. "Israele calpesta il diritto internazionale e i diritti umani e gli sforzi diplomatici sono falliti ancora una volta a causa dell'invasione di Rafah", ha aggiunto Fidan, ribadendo la posizione del presidente Recep Tayyip Erdogan secondo cui Hamas "non è un'organizzazione terroristica ma un gruppo che sta difendendo le terre palestinesi". 

Qatar: "Dal 9 maggio niente aiuti umanitari a Gaza"

Gli aiuti umanitari non raggiungono la Striscia di Gaza dal 9 maggio, quando Israele ha chiuso i valichi sulla scia  dell'escalation militare a Rafah. Lo ha annunciato il portavoce del  ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, durante un punto  stampa a Doha. "I nostri fratelli nella Striscia di Gaza non ricevono  alcun aiuto dal 9 maggio e questo è un indicatore del perpetuarsi  della catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza", ha dichiarato il  portavoce.