Gli arresti in Regione Liguria, Nordio: “Perplesso sui tempi”. Il partito di Meloni non esclude le dimissioni di Toti. Il Pd: “Dimissioni ed elezioni” - La Stampa

La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha chiesto gli atti dell'inchiesta di Genova che ha portato, tra l'altro, agli arresti domiciliari per il presidente della Liguria Giovanni Toti. Nelle ultime settimane la Commissione si è mossa nello stesso modo anche per altre inchieste su presunta corruzione o presunto voto di scambio.

Intanto, arrivano le prime reazioni alla notizia dell'inchiesta della procura di Genova su un giro di corruzione e degli arresti. Prima fra tutte quella del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, destinata a fare clamore: «Da garantista – esordisce – penso sempre alla presunzione di innocenza». Ma si dice perplesso sulle misure scattate oggi «rispetto ai tempi in cui è stato commesso il reato e al tempo in cui sono iniziate le indagini». Dice: «Non conosco gli atti, ma mi è sembrato di capire che si tratta di fatti che risalgono ad alcuni anni fa e che l'inchiesta non è nata oggi ma tempo addietro. Da pubblico ministero raramente ho chiesto provvedimenti di custodia cautelare dopo anni di indagine, tenendo conto se pericolo di fuga, reiterazione e inquinamento delle prove dopo tanti anni dall'evento che si è verificato possano ancora sussistere».

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«In Liguria le elezioni sono in programma da ottobre del 2025 ma l'ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere», dice Matteo Rosso, parlamentare e coordinatore ligure di Fdl. Che aggiunge: «Bisogna anche considerare le scelte che opererà Toti: magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e e si va al voto». Forza Italia parla invece di «garantismo», per bocca del deputato Tullio Ferrante. «Chiunque è innocente fino a sentenza che passa in giudicato. L'auspicio è che si faccia chiarezza quanto prima rispetto a tutti gli addebiti di cui abbiamo letto sulla stampa».

Antoniozzi (FdI): “Fiducia nella giustizia, evitare giudizi sommari”
«Così come a Bari anche a Genova bisogna rispettare le persone e il garantismo avendo fiducia nel sistema giudiziario. – dice il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi – La politica eviti giudizi sommari e separi gli istinti di strumentalizzazione dalla necessità di rispettare sempre il principio di presunzione di innocenza».

Il Pd: "Dimissioni e nuove elezioni”
"Quanto emerso dalle indagini dell'inchiesta certifica un modo disgustoso di fare politica, volta solo alla gestione e alla spartizione del potere. La magistratura farà il suo corso rispetto alle singole responsabilità penali, oggi però si deve chiudere la stagione del centrodestra in Liguria. Toti si dimetta e ci siano subito nuove elezioni". E' quanto si legge in una nota firmata da Pd Liguria e Pd Genova.

Il sindaco Bucci: “Non ci esprimiamo sino a quando le cose non si sapranno”
"Ovviamente noi siamo garantisti, quindi sino a quando le cose non si sapranno, non ci esprimiamo. Io non so assolutamente nulla di quello che è successo", ha commentato il sindaco di Genova, Marco Bucci. "Ho letto solo le rassegne, diciamo quello che avete mandato voi in giro e non ho ancora capito. Quello che so è che abbiamo fatto il lavoro come deve essere fatto. Penso che è stato dimostrato da tante cose. Continuiamo ad andare avanti". "C'è una città da portare avanti con un piano strategico, ben preciso e 7 miliardi da mettere a terra e a mare", ha aggiunto il primo cittadino. "Su questo si va avanti a velocità forse ancora maggiore. Il messaggio è che bisogna fare le cose, farle ancora meglio e ovviamente stare attenti che non ci sia nessun tipo di inquinamento. Dico solo che noi faremo tutto il possibile, perché non si blocchino le istituzioni, anzi deve essere un messaggio per andare avanti. Poi io sono garantista, ovviamente e quindi voglio aspettare tutti i gradi di giudizio. E comunque, in ogni caso, piena fiducia nella magistratura". "Io commento quello che è la mia parte", ha precisato il sindaco, "cioè quella della città e quello che le nostre amministrazioni devono fare per la città, che continuerà non solo alla stessa velocità di prima, con la stessa tenacia di prima e la stessa forza di prima, ma forse ancora di più, proprio per dimostrare che le cose si devono fare bene. Vi ricordate quanto avevo detto dopo il crollo del Morandi? Quel giorno ho detto che la città non è in ginocchio. Anche adesso nessuno di noi è in ginocchio, Anzi, siamo in piedi e con ancora maggiore energia, perché vogliamo dimostrare che le cose si fanno bene". "Dal punto di vista umano non può che dispiacermi", ha concluso Bucci. "Però magari poi non c'è nulla, quindi è inutile fare questi commenti adesso perché hanno poco senso. Quello che ha senso adesso è dire che bisogna portare avanti le cose e farle nel modo migliore possibile".

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Salvini: “Si faccia chiarezza il prima possibile”
"Per me ogni cittadino italiano e' innocente fino a prova contraria, a Bari, Torino, Genova e ovunque, quindi non commento". Lo dice il ministro delle Infrastrutture e Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo alle case Aler di via Salomone a Milano sull'arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari per corruzione. “Mi spiace, io stesso sono a processo e rischio la galera perché ho bloccato gli sbarchi. Non mi basta l'iniziativa di un giudice per sentenziare che qualcuno a Bari o a Genova è una persona per male. Conto che si faccia chiarezza il prima possibile. Si e' innocenti fino a prova contraria e questo vale per tutti".

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Lupi (Noi Moderati): “Toti saprà dimostrare la sua innocenza”
"Abbiamo fiducia nella magistratura e siamo garantisti, sempre: siamo certi che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti saprà dimostrare la sua innocenza", afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.

Bonetti (Az): “Non è la politica che deve commentare”
"Notizia che ha scosso per la sua gravità. Chiediamo che venga fatta piena chiarezza per la tutela dei cittadini liguri. Noi, con Rossetti, siamo all'opposizione di Toti e lo abbiamo fatto per ragioni politiche. Lasciamo lavorare le forze dell'ordine e la magistratura nel pieno rispetto del garantismo. Non è la politica che deve commentare", ha detto Elena Bonetti (Azione) a Rai News24.

Antoci (M5S): “Ennesimo colpo alle istituzioni e ai cittadini”
"L'intreccio tra politica e malaffare sembra rinnovarsi ancora una volta in Italia, dopo gli scandali che si sono consumati a Bari, Torino, Palermo, Catania. L'arresto del Presidente della Liguria Giovanni Toti con l'accusa di corruzione ambientale, corruzione per atti contrari a doveri d'ufficio e promesse elettorali è l'ennesimo colpo alle istituzioni e ai cittadini. L'ipotesi di reato è sconcertante, stando a quanto emerge stamani. Non si può restare impassibile innanzi all'ennesimo scandalo che si consuma in Italia. La questione morale deve essere rilanciata con forza e urgenza. Il 'Patto per la legalità' proposto da Giuseppe Conte deve diventare una buona pratica da adottare senza esitazioni". Così Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione Isole alle elezioni europee.

Le reazioni imprenditoriali
"Sono choccato, spero che possa chiarirsi tutto in fretta anche perché si rischia di bloccare il porto", afferma Beppe Costa, presidente del Ducale e dei terminalisti di Confindustria.

Il titolo di Iren crolla in Borsa
Sono in corso riunioni dei vertici del gruppo Iren, la multiutility del Nord Ovest il cui amministratore delegato Paolo Signorini è accusato di corruzione per vicende relative a quando guidava l'Autorità del sistema portuale del Mar Ligure Occidentale. Da quanto trapela, le deleghe di Signorini potrebbero passare al presidente Luca Dal Fabbro e al vice presidente Loris Ferretti. L'inchiesta giudiziaria non vede coinvolta Iren. Al momento il titolo in Borsa perde il 2,8% a 1,83 euro.

Libera: “Una tangentopoli a macchia di leopardo”
"Al di là di quello che sta emergendo dall'indagine di Genova e in attesa che L'iter processuale faccia chiarezza sulla vicenda, è allarmante l'avanzata senza freni della corruzione nel nostro Paese. Da Torino ad Avellino, da Bari a Pozzuoli, da Palermo e Catania a Cagliari, ogni settimana leggiamo di un' inchiesta giudiziaria con amministratori, politici, funzionari, dirigenti di azienda e imprenditori coinvolti in reati di corruzione, turbativa d'asta, voto di scambio politico mafioso". Così, in una nota, Libera contro le mafie commenta la vicenda che ha investito, nelle ultime ore, la Regione Liguria. "Un unico "partito bipartisan delle mazzette", una nuova tangentopoli a macchia di leopardo - continua - che sta riportando alla luce un costume culturale e politico corrotto che rischia sempre di più di essere tollerato e considerato normale da una parte rilevante del sistema partitico e imprenditoriale. Le numerose inchieste che dall'inizio dell'anno colpiscono il Paese, sono la dimostrazione che la corruzione è ormai una vera "patologia nazionale", che alimenta sfiducia diffusa nelle istituzioni democratiche, disimpegno, astensionismo".

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