Le prodezze e i record di Nadine Angerer che portarono la Germania sul tetto del mondo - L Football

Esattamente 15 anni fa la Germania bissava il successo mondiale ottenuto nell’edizione precedente, senza subire gol.

Il 30 settembre 2007 la nazionale tedesca ha vinto la sua seconda Coppa del Mondo consecutiva battendo 2-0 il Brasile, dopo aver trionfato 2-1 contro la Svezia nella finale 2003 grazie al golden gol di Nia Künzer.

Rispetto al mondiale negli Usa, nel 2007 la Germania ha mostrato una maggiore solidità difensiva. In tutto il mondiale, infatti, ha subito nemmeno una rete (nel 2003 erano state 4). Si tratta di un record per una Coppa del Mondo femminile.

La nazionale tedesca detiene ancora oggi il record di imbattibilità in una Coppa del Mondo femminile: 671 minuti. La serie è iniziata il 12 ottobre 2003, dopo il gol di Hanna Ljungberg al 41’ nella finale mondiale. A concluderla, invece, ci ha pensato Christine Sinclair il 26 giugno 2011, segnando all’82’ in Germania-Canada 2-1, prima gara della fase a gironi.

A contribuire al mantenimento dell’inviolabilità in porta è certamente Nadine Angerer. Nel 2003 a difendere i pali della nazionale tedesca c’era Silke Rottenberg, mentre nel 2007 Angerer si era ormai guadagnata il posto da titolare, relegando la compagna di squadra alla panchina.

Dei 671 minuti di imbattibilità in Coppa del Mondo, 622 sono quindi di Angerer. I primi minuti della serie, infatti, sono quelli della finale mondiale 2003, quando in porta c’era Rottenberg. Nel 2007 Angerer ha stabilito il record di clean sheet consecutivi (6) e ha vinto il premio di miglior portiera del torneo, oltre ad essere stata inserita nella squadra ideale.

Inoltre, ha stabilito il record di minuti consecutivi senza subire gol in una singola edizione: 540 minuti, ovvero tutti i minuti disputati. Tale record è poi stato eguagliato da Hope Solo nel 2015, che ha subito gol nel primo match del girone e in finale e mantenuto la porta inviolata nelle 5 partite giocate nel mezzo per un totale, appunto, di 540 minuti.

Nella Coppa del Mondo 2007 Angerer si è presa la scena soprattutto nella finale col Brasile. Sull’1-0 per la Germania è stato fischiato un rigore per le verdeoro. La numero uno tedesca ha parato il tiro dal dischetto di Marta, permettendo alla propria squadra di mantenere il vantaggio e poi vincere il trofeo. Angerer ancora oggi è l’unica ad aver parato un rigore in una finale mondiale, considerando tempi regolamentari e supplementari.

Inoltre, quel giorno è diventata la quinta portiera in ordine di tempo a parare un rigore in una partita di Coppa del Mondo (sempre escludendo le serie di tiri dal dischetto dopo i 120 minuti). Prima di lei, in ordine cronologico ci sono riuscite Zhong Honglian (Cina-Svezia 0-1, quarto di finale del 1991; parato a Pia Sundhage), Meravilha (Brasile-Italia 2-0, fase a gironi del 1999; parato ad Antonella Carta), Memunatu Sulemana (Ghana-Svezia 0-2, fase a gironi del 1999; parato a Malin Andersson) e Bente Nordby (Usa-Norvegia 1-0, quarti di finale del 2003; parato a Mia Hamm). Dopo Angerer altre 7 calciatrici hanno parato un rigore a un mondiale. Tra queste l’azzurra Laura Giuliani, durante Australia-Italia 1-2 nella prima della fase ai gironi del 2019 (Sam Kerr ha poi segnato sulla ribattuta).

Prima di arrivare a prendersi la scena in Cina, Angerer ha dovuto pazientare a lungo. Classe ’78, è entrata nel giro della nazionale maggiore nel 1996, non ancora diciottenne. Ha fatto il suo esordio in un match vinto 3-0 contro i Paesi Bassi il 26 agosto 1996, ottenendo anche il primo clean sheet.

Angerer ha giocato anche i 4 match successivi, per un totale di 5 partite consecutive. In totale in quelle gare ha ottenuto 4 clean sheet di fila (tra cui uno 0-0 contro l’Italia) e incassato 4 gol, tutti nell’amichevole vinta 6-4 con l’Inghilterra.

Poi, però, è passata dalla porta alla panchina, diventando la vice di Rottenberg. Così ha vinto 4 tornei importanti con la nazionale maggiore tedesca da riserva, senza giocare nemmeno un minuto: gli Europei del 1997, 2001 e 2005 e la Coppa del Mondo 2003. A questi si aggiungono i bronzi olimpici del 2000 e del 2004.

Il turning point della carriera di Angerer in nazionale è stato il 2007. A gennaio di quell’anno, Rottenberg ha subito la rottura del legamento crociato. In sua assenza Angerer ha giocato titolare. Col mondiale in programma a settembre, Rottenberg aveva il tempo di recuperare, ma un infortunio al polpaccio destro è diventato un nuovo assist per Angerer. Così, sono partite entrambe per la Cina: la ventottenne Angerer da titolare e la trentacinquenne Rottenberg come riserva.

Angerer ha continuato ad essere la numero uno tedesca anche dopo il ritiro dal calcio giocato di Rottenberg, avvenuto nel 2008. La classe ’78 ha vinto da titolare il bronzo olimpico del 2008 e gli Europei del 2009 e del 2013, oltre ad aver rappresentato la Germania ai mondiali del 2011 e del 2015.

Durante la Coppa del Mondo 2011, giocata in casa, nel secondo match della fase a gironi, contro la Nigeria, ha raggiunto la quota delle 100 presenze in nazionale. In quel match Angerer ha ottenuto un clean sheet e la nazionale tedesca ha vinto 1-0.

Sempre nel 2011, a seguito del ritiro dal calcio giocato di Birgit Prinz, Angerer è stata nominata capitana della nazionale. Con la fascia al braccio ha vinto l’Europeo del 2013, ancora una volta da protagonista.

Nelle 6 partite disputate durante Euro 2013 la Germania ha subito una sola rete. Nella terza partita della fase a gironi, infatti, la Norvegia ha battuto 1-0 le tedesche con rete di Ingvild Isaksen. Se è vero che il gol che in finale, sempre contro la nazionale norvegese, porta la firma di Anja Mittag, è anche vero che se non fosse stato per Angerer la rete dell’ex attaccante sarebbe stata inutile.

Il 28 luglio 2013, davanti ai 41.301 spettatori della Friends Arena di Solna (Svezia), la capitana tedesca ha parato ben due rigori, guadagnandosi il premio di miglior giocatrice del match, oltre che quello di miglior giocatrice del torneo e ad essere inserita nella squadra ideale. Al 29’, sullo 0-0, ha parato il tiro dagli undici metri di Trine Rønning. Intorno al 60’ ha parato anche quello di Solveig Gulbrandsen, permettendo alla Germania di mantenere il vantaggio di 1-0. Così è diventata la prima a parare almeno un rigore sia in una finale mondiale che europea.

In quello stesso anno Angerer ha vinto altri due premi individuali importanti: UEFA Women’s Best Player in Europe Award e FIFA World Player of the Year. La calciatrice tedesca è stata la prima vincitrice del premio assegnato della UEFA e ad oggi è ancora l’unica portiera ad averlo vinto. Per quanto riguarda il premio della FIFA, Angerer è l’unica persona che ha giocato in porta, uomo o donna, che ha vinto tale riconoscimento. Inoltre, è la giocatrice più anziana ad aver mai ricevuto il premio, in quanto all’epoca aveva già 35 anni.

La Coppa del Mondo 2015 è stata l’ultima giocata da Angerer. Durante il mondiale ha dato prova ancora una volta della sua bravura nel neutralizzare i tiri dal dischetto parando il rigore di Claire Lavogez, ovvero il rigore decisivo della serie che ha permesso alla Germania di accedere alle semifinali. Il cammino tedesco si è interrotto proprio in semifinale contro gli Usa, con Angerer che non è riuscita a parare il rigore di Carli Lloyd, con cui le statunitensi hanno sbloccato il match poi vinto 2-0. Anche nella gara per il terzo posto la Germania ha perso per via di un calcio di rigore, questa volta segnato dall’inglese Fara Williams durante i supplementari. Questa è stata la sua ultima presenza con la maglia della nazionale tedesca. Con 146 presenze, ancora oggi è ottava nella classifica delle giocatrici che hanno giocato più partite con la Germania.

Nonostante oggi sia una delle migliori portiere di sempre, la sua carriera in porta è iniziata per caso. Da piccola, infatti, giocava come attaccante. Durante una partita dell’ASV Hofstetten, squadra giovanile in cui militava, aveva dovuto indossare i guantoni per sostituire la compagna di squadra infortunata. Proprio durante quel match viene notata da un osservatore.

Così nel 1995 è passata alla prima squadra dell’1. FC Nünberg e un anno più tardi all’FC Wacker München. Dopo 3 stagioni al Wacker è andata al Bayern Monaco, col quale ha giocato un paio di stagioni e ottenuto la promozione in Bundesliga.

Nel 2001 ha lasciato il Bayern per il Turbine Potsdam, rimanendo qui per 6 stagioni. Il Potsdam è il club con cui ha vinto di più: 2 Bundesliga (2003-04 e 2005-06), 3 Coppe di Germania consecutive (2003-2006) e, soprattutto, la Champions League 2004-05 (quando la competizione si chiamava ancora UEFA Women’s Cup).

Nel 2008 ha avuto la sua prima esperienza all’estero con il Djurgården, nel campionato svedese. Dopo una sola stagione ha fatto ritorno in patria, con la maglia dell’1. FFC Francoforte. Nella stagione 2010-11 ha vinto la Coppa di Germania. Dalla stagione successiva, a seguito del ritiro di Prinz, è stata nominata capitana.

La stagione 2012-13 è stata l’ultima col Francoforte e l’ultima in Germania. Gli ultimi anni della sua carriera, infatti, si sono divisi tra Stati Uniti e Australia. Nella stagione 2013-14 ha giocato nella W-League con la maglia del Brisbane Roar.

Al termine del campionato australiano è volata dall’altra parte del mondo per giocare con il Portland Thorns in NWSL. Per capire la scelta di Angerer bisogna tornare indietro di oltre un decennio. Durante il mondiale del 2003 la Germania aveva giocato una partita a Portland, Oregon.

Nel 2015, intervistata da AP, Angerer aveva parlato così di quel viaggio a Portland: “Delle volte senti un’energia speciale in una città, e quando ero lì nel 2003 pensavo ‘Non ho visto molto di Portland, ma ho sentito delle buone sensazioni’. È diventato reale. Amo Portland”.

Dopo aver giocato la stagione 2014 con le Thorns, durante la off season della NWSL Angerer è tornata in prestito al Brisbane. Nel 2015 è volata nuovamente negli Usa per quella che è stata l’ultima stagione della sua carriera. Per l’ultima partita della carriera di Angerer, il 30 agosto 2015, finita 3-3 contro Houston Dash, Providence Park era sold put, con 21.144 spettatori.

Anche dopo il ritiro è rimasta a vivere a Portland. Dopo essere ritornata in Germania, infatti, all’inizio del 2016 ha ricevuto la chiamata dalla dirigenza delle Thorns da cui ha ricevuto la proposta di tornare al club nella veste di preparatrice delle portiere. Angerer è stata ben felice di accettare e tornare nella città che ha definito “casa”.

Nel luglio 2020 ha rischiato di dover indossare nuovamente i guantoni per difendere ancora una volta la porta del Portland. In vista della NWSL Challenge Cup, infatti, la squadra dell’Oregon era in emergenza del punto di vista delle portiere. Così Angerer è stata inserita nella lista delle convocate, ma non c’è stato bisogno di farla scendere in campo.

Martina Pozzoli

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