Anubi poteva essere rappresentato in forma animale oppure in forma mista (con il corpo di uomo e testa di animale) ed era tra le divinità più importanti dell’antico Egitto . L’animale che simboleggiava Anubi è stato identificato variamente come un cane selvatico, un lupo egiziano o, più tradizionalmente, come uno sciacallo, ma in realtà è impossibile dire con certezza a che specie appartenesse perché le caratteristiche fisiche che lo contraddistinguono appartengono un po’ a tutte e tre le specie. Sembra comunque che gli egizi non avessero alcun interesse a specificarne la natura in maniera precisa, e degli studi condotti sulle mummie ritrovate nelle necropoli degli animali sacri ad Anubi hanno rivelato un mescolamento di varie specie canine .
Inoltre il colore nero che lo caratterizza non ha nessun tipo di riferimento alla realtà fisica dell'animale, ma rientra all’interno della simbologia dei colori . Il nero è per noi il colore della notte e della morte, ma in Egitto era soprattutto quello della rigenerazione e della rinascita perché il limo, fango fertile che il Nilo depositava sulla terra dopo l'inondazione, era un fango scuro, quasi nero, che celava in sé la vita e la rinascita della natura. Anubi, come tutte le divinità legate alla morte, era caratterizzato da questo colore .
Il dio Anubi in forma di canide accucciato su una cappella su una cassa canopica del Terzo periodo intermedio dell'Egitto. Walters Art Museum, Baltimora
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Oscure origini Prima dell'ascesa di Osiride , Anubi era la divinità funeraria più importante dell’Egitto e la sua effige compare già su oggetti funerari ritrovati nelle tombe dei sovrani della I e II dinastia (3000-2650 a.C. circa). Le relazioni familiari di Anubi sono controverse ed esistono varie versioni della sua nascita : secondo i miti più arcaici, riportati nei Testi delle piramidi (la più antica raccolta di testi religiosi egizi), il dio era il figlio della vacca celeste Hesat , la nutrice degli dei e dei fanciulli reali; secondo altri miti era figlio della dea gatta Bastet , ma la versione più amata era sicuramente quella che lo diceva figlio del dio Osiride .
Questo dio aveva due sorelle, le dee Iside e Nefti, e un fratello, il dio Seth . Osiride era sposato con la sorella Iside, Seth con l’altra sorella, Nefti. Secondo il mito, Anubi sarebbe nato da una relazione extraconiugale tra il dio Osiride e Nefti . Le origini di questo antichissimo dio si perdono in una miriade di miti diversi, ma quel che è davvero importante è il ruolo che Anubi ebbe nel mito della rinascita del dio Osiride .
Dio della mummificazione Nel ciclo dei miti legati alla morte del dio Osiride Anubi ebbe un ruolo fondamentale poiché gli diede la possibilità di rinascere nell’aldilà e divenirne il dio . Osiride, infatti, era stato ucciso barbaramente dal fratello Seth, che smembrò il suo corpo in quattordici pezzi e li sparse per tutto l’Egitto . Iside, sposa del dio assassinato, riuscì a ritrovare tutti i pezzi del corpo del marito e li consegnò ad Anubi. Questi con estrema perizia ricompose il corpo di Osiride e lo avvolse in bende, creando in questo modo la prima mummia che la storia dell’antico Egitto ricordi. Nei Testi dei sarcofagi – testi religiosi scritti all’interno delle bare dal Primo periodo intermedio alla fine del Medio Regno (2125-1630 a.C.) – il dio Anubi esclama soddisfatto, rivolgendosi a Osiride mummificato: «Sorgi e vivi! Guarda [il tuo nuovo] aspetto! Trionfa sulle conseguenze del delitto di chi ti fece del male!».
Con il corpo così ricomposto Osiride poté andare nel mondo dei morti e divenirne il dio, mentre Anubi, primo imbalsamatore della storia, divenne il dio della mummificazione . Questi aveva il compito di trasformare ogni defunto in “Osiride”, cioè in un morto che sarebbe rinato nell’aldilà , e questo poteva avvenire solo attraverso la mummificazione, requisito fondamentale per sopravvivere alla morte. Due dei titoli di Anubi, “colui che è preposto ai bendaggi ”e “colui che è nel luogo dell’imbalsamazione” , ci ricordano questa sua fondamentale funzione. Durante i rituali magico-religiosi legati alla mummificazione, un sacerdote era solito indossare una maschera di Anubi, impersonando così il dio . «Anubi è essenzialmente l’imbalsamatore della mummia. Osiride è insieme la mummia e la speranza di trascendere i ceppi della morte » scriveva l’egittologo R.T. Rundle Clark.
Pittura parietale nella tomba dell'artigiano Sennedjem raffigurante un sacerdote con la maschera di Anubi mentre termina la mummificazione. Deir el-Medina
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Anubi e la pesatura del cuore Solo dopo che il corpo era stato mummificato e posto all’interno del sarcofago e la tomba chiusa e sigillata iniziava il viaggio dell’anima nell’aldilà . Un viaggio irto di pericoli e di prove da superare, poiché andare nell’aldilà non era cosa semplice e bisognava meritarselo . Gli egizi sono stati tra i primi popoli a pensare che dopo la morte le azioni compiute in vita si parino davanti al defunto come una montagna : impossibile cancellarle, impossibile farle passare inosservate. L’ultima prova che l’anima si trovava a dover affrontare era la più importante e definitiva perché, se non fosse stata superata, il morto si sarebbe visto negare l’accesso all’aldilà dei beati e si sarebbe ritrovato invece in un luogo di eterna dannazione, una sorta di inferno.
La prova era in realtà un processo vero e proprio che si svolgeva in cielo ed era chiamato “pesatura del cuore”: i greci la chiamarono “psicostasia”, pesatura dell’anima. L’anima del defunto veniva condotta per mano dal dio Anubi all’interno di una sala, chiamata la sala della “ doppia verità”, in cui sarebbe avvenuto il processo. Al centro si trovava una bilancia a due piatti, una sorta di macchina della verità , davanti a questa il dio Osiride in trono e, al suo fianco, quarantadue divinità che costituivano la giuria .
Illustrazione del 'Libro dei morti' (Papiro di Ani), raffigurante Anubi che esegue la psicostasia. British Museum, Londra
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Il dio Anubi aveva il compito di controllare la perfetta taratura della bilancia e il suo corretto funzionamento, per poi procedere alla pesatura. Su un piatto poneva una piuma di struzzo, o una statuetta della dea Maat che indossava sul capo una piuma di struzzo (simbolo di verità e giustizia), sull’altro piatto il cuore del defunto, che rappresentava i sentimenti del morto (la sua bontà o la sua cattiveria). Se il cuore – i sentimenti – pesava più della piuma – la verità –, l’anima del morto sarebbe stata condannata ad andare tra i dannati . Se invece il cuore pesava come la piuma, il morto sarebbe andato nel paradiso del dio Osiride, poiché la verità è leggera come una piuma .
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Anubi accompagnatore delle anime Statue e pitture del dio Anubi si incontrano molto spesso all’interno delle tombe di re e di nobili poiché, in quanto guardiano della necropoli, questi doveva difendere la tomba da ladri , malfattori e da ogni presenza demoniaca. Una splendida scultura di Anubi viene dalla tomba del faraone Tutankhamon ed era posta a guardia della cassa dei vasi canopi – i vasi che contenevano le viscere del morto – nella cosiddetta camera del Tesoro.
Un altro tipo di rappresentazione del dio Anubi che si può incontrare all’interno delle tombe è quella che lo raffigura nella sua veste di guida per il morto . In queste immagini il dio viene rappresentato mentre tiene per mano il defunto e lo precede nel cammino tra le tenebre della morte . È un'immagine emozionante: il defunto ha paura per quello che dovrà affrontare, ma il dio Anubi gli è vicino, lo incoraggia e gli infonde energia tenendolo saldamente per mano. Anubi è la sua guida e il suo protettore.
Anubi presenta il defunto a Osiride, mentre Horus e altre divinità assistono. Stele funeraria di Tebe
Foto: Cordon Press
Perché utilizzare la figura divina di un di un cane/sciacallo per accompagnare i morti nell’aldilà? C’è da dire che anche i greci e i romani fecero questa scelta: il dio Ermes/ Mercurio compiva il suo viaggio agli inferi accompagnato da un cane. Questo animale fu scelto in virtù del suo grande attaccamento e alla sua devozione verso l’uomo , per i suoi sensi molto sviluppati e per la capacità di vedere nella notte. Chi poteva essere una guida migliore di lui nelle tenebre della morte?
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