Giorgio Napolitano, come è morto/ La malattia, l’operazione e gli ultimi giorni di vita

- Valentina Simonetti

Giorgio Napolitano, come è morto il presidente emerito della Repubblica Italiana e senatore a vita: aveva 98 anni, era da tempo ricoverato in condizioni critiche in una clinica a Roma

giorgio_napolitano_2_lapresse_2016 Giorgio Napolitano (LaPresse)

Il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano è morto. Lo scorso giugno aveva compiuto 98 anni. Ma come è morto Giorgio Napolitano? Era ricoverato da quattro mesi in una clinica a Monteverde perchè le sue condizioni di salute si erano aggravate dopo aver superato il decorso di un delicato intervento all’addome eseguito a maggio del 2022 presso l’ospedale Spallanzani di Roma. Il quadro clinico era stato valutato come critico, a tal punto che i medici nella giornata di martedì 19 settembre avevano preso la decisione di scollegare i macchinari per la respirazione, anche se il suo cuore aveva continuato a battere con regolarità.

Come da disposizioni della famiglia, in particolare della moglie Clio di 89 anni e del figlio Giulio, l’ingresso alla clinica era stato interdetto ai cronisti. Al capezzale del presidente, oltre ai parenti più stretti, c’era anche il consigliere per la comunicazione, Gianni Matteoli. Numerosi pensieri di conforto erano arrivati nei giorni scorsi da parte di molti esponenti politici e una preghiera anche da Papa Francesco che nella giornata di mercoledì 20 settembre durante l’udienza generale ha ricordato Giorgio Napolitano come “servitore della patria” esortando i fedeli a pregare per l’ex presidente.

Giorgio Napolitano è morto, l’impegno politico dell’ex presidente emerito della Repubblica italiana

Giorgio Napolitano, nato a Napoli il 25 giugno del 1925, si era laureato in giurisprudenza nel 1947, ed è stato il primo presidente della Repubblica Italiana ad essere stato eletto per il secondo mandato, che terminò prima del tempo nel 2015, quando successivamente fu nominato senatore a vita. Era stato ministro dell’interno e precedentemente presidente della Camera dei Deputati nel 1992. Giorgio Napolitano, primo capo di Stato ad essere stato storico membro del partito comunista italiano, anche dopo la fine del secondo mandato aveva continuato a partecipare attivamente alla vita politica del paese. Ad esempio in occasione dell’insediamento di Mario Draghi nel 2021, quando, pur non potendo essere presente fisicamente per motivi di salute, aveva fatto recapitare un messaggio “di appoggio convinto” all’ex presidente della BCE.

Sarà ricordato soprattutto per la sua costante attività di promotore dei diritti dei lavoratori e della sicurezza sul lavoro, temi ai quali aveva dedicato un impegno concreto e costante già a partire dai primi anni di attività pubblica. Fu proprio Giorgio Napolitano infatti a fare realizzare a Roma un monumento dedicato alle vittime degli infortuni sul lavoro, nel 2007, davanti alla sede centrale dell’Inail.





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