Domìzio Enobarbo, Gneo nell'Enciclopedia Treccani - Treccani - Treccani

Domìzio Enobarbo, Gneo

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Nome di varî personaggi romani: 1. Console nel 192 a. C., vinse i Boi; partecipò poi alle operazioni militari contro Antioco III di Siria, che si conclusero con la battaglia di Magnesia (190). 2. Nipote del precedente, console nel 122 a. C., sconfisse gli Allobrogi e, con Q. Fabio Massimo, gli Arverni alla confluenza del Rodano con l'Isère (121). Fu censore nel 115 e pontefice sino alla morte (104). 3. Figlio del precedente. Tribuno della plebe nel 104 a. C., lottò contro Emilio Scauro e Giunio Silano, più tardi contro Saturnino; fu console nel 96. Censore nel 92 con Licinio Crasso, emanò un editto contro i retori latini. Era stato pontefice massimo dal 103 sino alla morte (89). 4. Figlio di Lucio Domizio Enobarbo, il console del 54 a. C., fu avversario di Cesare. Nel 42 vinse Domizio Calvino decimando la flotta dei triunviri; riconciliatosi quindi con Antonio, fu governatore della Bitinia (40-34) e console nel 32. L'anno dopo, però, passò dalla parte di Ottaviano, assieme al quale combatté ad Azio. 5. Figlio di Lucio Domizio Enobarbo, il console del 16 a. C., e di Antonia Maggiore, sposò Agrippina Minore da cui ebbe un figlio, il futuro Nerone; console nel 32 d. C., nel 37 fu accusato di adulterio e di lesa maestà, ma lo salvò la morte di Tiberio.

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