In “Bastarden” un’aria western che esalta Mads Mikkelsen
Il film di Nikolaj Arcel chiude la rassegna Squardi Puri al Politeama Ambientato nel 1775, racconta lotta e bonifica della brughiera danese
giacomo aricòÈ attraverso i codici del western che il regista danese Nikolaj Arcel ha diretto “Bastarden – La terra promessa”, il film che oggi alle 18 al Cinema Politeama di Pavia chiuderà “Sguardi Puri”, la rassegna curata da Roberto Figazzolo. Presentata in Concorso all’80esima Mostra di Venezia, la pellicola ci porta nella Danimarca del 1775, dove lo squattrinato capitano Ludvig von Kahlen (interpretato da un eccellente Mads Mikkelsen, volto simbolo di “Un altro giro”, film premiato con l’Oscar 2020 come Miglior Film Straniero), una volta raggiunta la pensione dopo molti anni di onorato servizio nell'esercito, parte alla conquista delle aspre e desolate lande danesi con un obiettivo apparentemente impossibile: rendere fruttifera la secca e desolata brughiera, che copre una vasta area del Paese, in nome del Re. In cambio, riceverà per sé un titolo reale disperatamente desiderato. Ma l’unico sovrano della zona, lo spietato Frederik de Schinkel (Simon Bennebjerg), ha la presuntuosa certezza che questa terra gli appartenga. Il capitano Ludvig von Kahlen non scaturisce completamente dalla fantasia della scrittrice Ida Jessen - che su di lui nel 2020 scrisse il romanzo “Kaptajnen e Ann Barbara”, poi trasposto in questo film col titolo di “Bastarden” – ma ha davvero calcato le scene della vita in Danimarca nel diciottesimo secolo. «Questo ex soldato, animato da una fantastica volontà di riuscita, si impegna contro ogni pronostico nella sua impresa – ci spiega il curatore della rassegna Roberto Figazzolo – Se consideriamo poi che Frederik V, il re, lui non l'ha mai incontrato e che la maggioranza dei consiglieri di corte avversa il suo progetto, come riusciamo a non innamorarci di questo personaggio?» Sospesa tra genere western e film di approfondimento psicologico, l’opera di Nicolaj Arcel«Oscilla tra il progetto forte e assolutamente condivisibile, la terra da conquistare e bonificare, e le avversità che il nostro eroe deve affrontare, incarnate soprattutto dal ruolo del villain, un personaggio, che è riduttivo definire soltanto ‘cattivo’ – aggiunge Figazzolo – La donna forte poi, che affronta impavida le difficoltà, completa il quadro. Come salvarsi allora dalle accuse, che sento già pronte a nascere in chi legge queste righe, di banalità e di déjà-vu? È semplice rispondere. Con la qualità di recitazione, soprattutto con la faccia di Mads Mikkelsen. Il suo volto tagliato nel legno duro ed il suo sguardo di ghiaccio azzurro faranno la differenza».giacomo aricò
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