Recensione Star Trek - Primo contatto - Everyeye Cinema

Recensione Star Trek - Primo contatto

L'ottavo capitolo della saga cinematografica di Star Trek

Recensione Star Trek - Primo contatto
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Nel 1996 esce nelle sale di tutto il mondo l'ottavo capitolo cinematografico del franchise di Star Trek, il secondo ad avere come protagonista l'equipaggio del capitano Jean-Luc Picard. Tra i migliori incassi della saga, con quasi 270 milioni di dollari di introiti tra biglietti venduti e distribuzione home video, Primo contatto vede nuovamente come incipit narrativo quello dei viaggi nel tempo, già "sfiorati" nel precedente Generazioni e punto focale del riuscito, umorisitico, quarto episodio firmato Leonard Nimoy, Star Trek IV - Rotta verso la terra. Proprio come accaduto per l'esordio dietro la macchina da presa dell'interprete di Spock, anche in questo caso la regia è affidata ad un componente attoriale della serie, quel Jonathan Frakes volto storico di William Riker, comandante "in seconda" di Picard, che aveva già avuto modo di sedersi dietro la macchina da presa per alcuni episodi televisivi.

Ritorno al passato

Da qualche tempo il capitano Jean Luc Picard (ora al comando della nuova astronave di classe Sovereign Enterprise E.) è vittima di inquietanti sogni riguardanti i Borg, dovuti al fatto che anni prima durante una missione fu vittima di un tentativo di assimilazione. I suoi incubi diventano realtà quando un gigantesco cubo Borg entra nello spazio federale dirigendosi verso la Terra. L'Enterprise, disubbidendo agli ordini, decide di intervenire e riesce a distruggere la costruzione aliena, dalla quale però poco prima dell'esplosione viene espulsa una Sfera che si dirige verso il nostro pianeta. La sfera riesce ad attivare una sorta di tunnel temporale, nel quale si precipita all'inseguimento anche la nave di Picard. Usciti dalla perturbazione temporale, i sensori dell'Enterprise captano degli inquietanti dati provenienti dalla Terra: secondo i risultati infatti la Terra nel XXIV secolo sarebbe stata completamente assimilata dai Borg. Picard ed il suo equipaggio decidono allora di tentare una missione disperata, quella di far ritorno nel 2063 nei giorni che precedettero il Primo contatto, e di cambiare nuovamente la storia, ignari che il nemico si nasconda molto più vicino di quanto credano...

Primo contatto

Affascinante e ambizioso, non sempre omogeneo ma assai interessante nella costruzione narrativa e con un nemico d'eccezione rappresentato dai Borg e dalla loro "Regina". Primo contatto è, dal punto di vista visivo, uno dei più ispirati capitoli cinematografici, sia per ciò che riguarda gli ottimi effetti speciali che per la sottile e macabra inquietudine generata dai temibili nemici cibernetici che, aspirando alla costruzione della specie perfetta, combinano organismi umanoidi e macchine, garantendo anche un'inedita (su grande schermo) sottoveste horror alla vicenda. L'atmosfera che permea i 106 minuti di visione si fa così più tetra e le scene girate sull'Enterprise, vittima di un'inaspettata invasione aliena, riescono a regalare qualche piacevole brivido. Se le fasi "spaziali" sono quindi di ottima fattura non si può dire lo stesso delle scene realizzate a terra, a tratti improbabili e dai risvolti di sceneggiatura non sempre convincenti, nonostante la presenza di un attore "di razza" come James Crownell (L.A. Confidential, Il miglio verde). Le emozioni comunque non mancano, con una buona fetta di spazio dedicato ai temi etici tanto cari alla serie che si rispecchiano soprattutto nel confronto tra Picard e la regina Borg. Se Patrick Stewart si conferma ancora una volta interprete magnifico, cimentandosi anche in una scena parodico / omaggistica al cinema noir, l'unico altro membro dell'equipaggio a cui viene dedicato un pò di spazio è, come nel precedente Generazioni, l'androide Data, nuovamente alle prese con riflessi emozionali, mentre è assai scarso il minutaggio concesso agli altri membri del team. Dal punto di vista tecnico il film si difende bene, con una regia che si mantiene su buon livelli (non priva però di qualche "caduta") e il gradito comeback di Jerry Goldsmith a curare la colonna sonora.

Star Trek - Primo contatto Tra i capitoli più dark della saga cinematografica, Primo contatto si mantiene sul corretto equilibrio di profondità narrativa ed avventura spettacolare, potendo contare su ottimi effetti speciali e su un nemico inquietante e affascinante. Peccato per lo sviluppo della parte terrestre fin troppo superficiale, ma il film è comunque avvincente e riesce ad inquietare in più occasioni senza dimenticare alcuni dei temi cardine della saga.

7

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