Poor Little Rich Girl, povera ragazza ricca. Edie Sedgwick aveva 23 anni, era di ottima famiglia, e di lei si diceva che fosse "born with a silver spoon in her mouth", nata con il cucchiaio d'argento nella bocca, il modo di dire per indicare i bebè delle famiglie molto facoltose. Quell'appellativo tra l'ironico e l'ossimorico, Poor Little Rich Girl, fino al 1965 veniva associata solo alla baby star Shirley Temple e all'omonimo film che aveva interpretato nel 1936. Poi Warhol, che di Shirley Temple era stato un grande fan da bambino, l'aveva rispolverato e incollato alla pellicola girata da lui con protagonista Edie Sedgwick, dandogli così un significato tutto nuovo. Perché Edie per lui era tutto, la regina della sua factory e la sua musa.

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John Springer Collection//Getty Images
Edie Sedgwick e Andy Warhol, inseparabili a una festa a New York.

Edith Minturn Sedgwick era nata a Santa Barbara, in California, ma la sua famiglia era nota come "i Sedgwick del Massachusetts", già facoltosi prima di trovare il petrolio in uno dei loro possedimenti. Il nonno materno, Henry Wheeler de Forest, era stato a capo della Southern Pacific Railroad, la compagnia ferroviaria di lusso della seconda metà dell'800, e lei, nelle interviste raccontava: "Il mio trisavolo era uno dei firmatari della dichiarazione d'Indipendenza". Il padre di Edie, Francis Sedgwick, era un problema. Prima di andare all'altare con Alice Delano de Forest aveva dato segni di lieve squilibrio mentale, e i medici che lo curavano avevano sconsigliato alla coppia di avere figli. Ne ebbero invece otto, e come tutte le ricchissime famiglie Wasp americane dell'epoca con il pallino dell'aristocrazia, li crescevano isolati dal resto del mondo e istruiti da insegnanti privati domiciliari nel lussuoso ranch di famiglia. Inspiegabilmente, li vestivano però con gli abiti di seconda mano dei cugini.

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I piccoli Sedgwick, consapevoli di non essere nobili, dissociati dalla realtà e destabilizzati dai controsensi, si rendevano conto che gli altri bambini facevano una vita più spensierata della loro e finirono per sviluppare vari disturbi del comportamento, tra cui l'alcolismo precoce. Edie, che era la settima, espresse il suo disagio alternando anoressia e bulimia. Quando, con la morte del severissimo nonno, gli otto fratelli furono mandati a scuola, Edie aveva 13 anni ed era già così problematica che l'istituto consigliò ai genitori di proseguire l'istruzione domiciliare. A casa, però, c'era suo padre Francis con cui Edie non andava d'accordo, soprattutto perché era infedele alla moglie Alice. Quando lei lo sorprese con una delle sue amanti e lo raccontò alla madre, il padre negò tutto e la fece internare in un istituto di igiene mentale dove l'anoressia peggiorò ulteriormente. Trasferita in un altra clinica, Edie migliorò tanto da essere dimessa. Ma subito dopo, un flirt sfortunato con uno studente di Harvard le procurò una gravidanza indesiderata e un aborto, che rese di nuovo precario il suo equilibrio. Andò a studiare Arte ad Harvard insieme a sua cugina Lily Saarinen, che sarebbe diventata una famosa scultrice, e insieme si immersero nella vita bohémien dell'élite studentesca. Ma tra il 1964 e il 1965 la sua famiglia fu colpita da un doppio, gravissimo lutto.

Due dei fratelli maggiori di Edie morirono nel giro di un anno e mezzo in circostanze drammatiche: Francis Jr. si suicidò a 26 anni mentre era ricoverato in una clinica psichiatrica, mentre Robert si schiantò con la moto contro la fiancata di un autobus di New York la notte di Capodanno del 1965. Edie ne rimase traumatizzata. A 21 anni, ancora in preda ai disordini alimentari e con una dipendenza dai calmanti e dagli euforizzanti che le erano stati somministrati in clinica, Edie ricevette il fondo fiduciario di 80mila dollari che le aveva destinato la nonna materna. Armata del suo denaro e di un innegabile carisma naturale, decise di trasferirsi a New York per fare la modella. Nella biografia As It Turns Out che sua sorella Alice ha pubblicato nel 2022, la descrive come "un animale che schizzava via dalla gabbia". Una delle prime persone che Edie conobbe era Bob Dylan. Ebbero una specie di appuntamento al buio, amici comuni li misero in contatto, lui le diede un appuntamento a pochi giorni dal Natale del 1964, lei si presentò con una Limousine noleggiata, e diventarono compagni di scorribande notturne. Quando invece incontrò Andy Warhol per la prima volta, Edie si trovava a casa del produttore Lester Persky. Si piacquero subito, moltissimo. Il profeta della Pop Art la invitò al suo quartier generale, la Factory, e lei cominciò a frequentarlo con l'amico Chuck Wein, che sarebbe diventato un famoso promoter.

Andy Warhol portò Edie e Chuck Wein con sé all'inaugurazione della sua mostra alla Galleria Sonnabend di Parigi, e al ritorno a New York disse al suo sceneggiatore, Ron Tavel, che voleva fare di Edie la regina della Factory. Decise di infilarla nel cast del film Vinyl che stava girando in quei giorni, e poi le diede un altro piccolo ruolo nel successivo, Horse. Si trattava di piccoli cameo, ma la critica e il pubblico notarono molto quella ragazza dall'allure aristocratica, e Warhol decise di renderla protagonista dei film successivi, a cominciare da Poor Little Rich Girl, il primo di una saga. Andy e Edie si legarono molto e cominciarono a influenzare l'uno il look dell'altra. Lei, che era castana, si taglio i capelli cortissimi e li tinse dello stesso biondo chiarissimo di quelli di Edie. E poi si creò uno stile tutto suo fatto di body neri e miniabiti, indossò orecchini enormi, si truccò pesantemente gli occhi. Warhol la definiva in pubblico "la mia superstar" e iniziarono ad andare insieme ovunque. Erano a cena al ristorante insieme ad altri membri della Factory anche quando Andy le confidò che Bob Dylan era sposato segretamente da mesi con una donna di nome Sara Lownds.

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Walter Daran//Getty Images
Andy Warhol accende la sigaretta di Edie Sedgwick sul set di uno dei film girati insieme nel 1965

Edie iniziò a tremare. Si alzò e chiese di usare il telefono del ristorante, e quando tornò al tavolo disse che lasciava la Factory, e si volatilizzò. Forse, tra lei e Dylan c'era qualcosa che lei aveva preso troppo su serio. Sarebbe saltato fuori che anche Joan Baez non aveva reagito benissimo alla notizia, e oggi ci si chiede di quale delle due, fra Edie e Joan, Bob Dylan parli nelle canzoni come Leopard-Skin Pill-Box Hat, Stuck Inside of Mobile With the Memphis Blues Again, addirittura in Just Like a Woman. Molti anni dopo, Jonathan Sedgwick, uno dei fratelli di Edie, dichiarerà che sua sorella aspettava un figlio da Bob Dylan e che dopo aver scoperto del matrimonio di lui aveva abortito. Ma il cantante non ha mai confermato e di lei non ha mai voluto parlare. Mollata la Factory, Edie si legò sentimentalmente al musicista Bob Neuwirth. Provò a fare la modella, ma il fashion system la respingeva perché era troppo presente sulle testate di gossip e veniva identificata con i giri vip della droga. Sostenne dei provini per ruoli al cinema e in teatro, ma non le andava mai bene e rimase particolarmente delusa quando Norman Mailer la scartò per l'adattamento teatrale del suo romanzo Il parco dei cervi.

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Bettmann//Getty Images
Edie Sedgwick sul set del film Ciao! Manhattan, nel 1967

Nel Natale del 1966 Edie Sedgwick tornò a casa, ma si comportava in modo strano e metteva tutti a disagio. Cercò di farsi prescrivere dal medico di famiglia un forte anfetaminico, ma quello avvisò sua madre. Quella notte, l'ex modella di Warhol si sentì poco bene e la portarono in ospedale, ma senza che se ne rendesse conto fu ricoverata nel reparto psichiatrico. Una volta dimessa tornò a New York, dove Bob Neuwirth ruppe con lei perché non ce la faceva più a gestirla. Edie venne scritturata per il film Ciao! Manhattan, cercò di farsi un nuovo giro di amicizie tra i cineasti e agli eventi si lamentava che i film di Andy Warhol l'avevano messa in ridicolo. Diede fuoco accidentalmente alla sua camera al Chelsea Hotel, si ustionò e fu ricoverata nuovamente in California, costringendo la produzione di Ciao! Manhattan a uno stop. Suo padre morì mentre era ricoverata, e una delle ultime cose che disse fu proprio "tutti i problemi dei miei figli sono colpa mia". Edie venne dimessa per portare a termine il film e affidata al regista John Palmer con il supporto di uno psichiatra e di due infermieri sul set. Le riprese furono ultimate all'inizio del 1971, il film sarebbe poi uscito nel 1972. Intanto, nel '71 si era sposata con Michael Post, un paziente psichiatrico che aveva conosciuto in clinica. Con lui aveva smesso di bere e di assumere droghe, e tutto andò bene fino a quando fu costretta a prendere antidolorifici per un infortunio. Rientrò nel tunnel e assunse pillole in quantità crescente, combinandole con l'alcol. La notte del 15 novembre 1971, Edie Sedgwick andò col marito alla sfilata di moda al Museo di Santa Barbara e si recò alla festa post evento. Venne aggredita verbalmente da una sconosciuta che la accusò di essere un'eroinomane. Sconvolta, rientrò a casa, Michael le somministrò un farmaco che le era stato prescritto dal medico, e si addormentarono. La mattina dopo, Edie Sedgwick era morta. Non è mai stato chiaro come fosse accaduto, se sia stato un incidente, un suicidio, un'overdose di barbiturici. Ma ad appena 28 anni, la musa di Andy Warhol, la ragazza che scaricò il dio della Pop Art, ormai non c'era più.

As It Turns Out: Thinking About Edie and Andy

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