Streghe. Chi conosce davvero la storia di Salem? - La valigia gialla
Massachusetts,  New England,  Si fa per parlare

Streghe. Chi conosce davvero la storia di Salem?

Sulla costa settentrionale del Massachusetts negli Stati Uniti, a 25 km dalla città di Boston, si trova il villaggio di Salem, conosciuto da molti come “la città delle streghe”. Ad oggi è una cittadina tranquilla, perfino un pò sorniona, dove la vita scorre lenta come in ogni città di provincia. Un viale largo e antico quanto Salem, si affaccia sulla zona del porto dov’è ancorata una nave dagli altissimi alberi sulle cui sommità svettano pesanti pennoni, retaggio di un passato lontano. Volgendo lo sguardo verso la Derby Street, le ville del 16° e 17° secolo, patrimonio architettonico inestimabile, siedono sui giardini recintati a ridosso della strada. Proprio come gioielli, le antiche dimore sono incastonate tra le più recenti casette in legno in tipico stile americano, affacciate sul mare, con incantevoli praticelli baciati dal sole anche a settembre inoltrato.

Questa incantevole cittadina non è sempre stata così, nel 17° secolo fu purtroppo teatro di atrocità gratuite ed inimmaginabili. Il ricordo del suo passato oscuro è ancora vivo nella memoria di molti popoli, rendendo Salem una meta turistica ricercata. Tutti sono a conoscenza che gli americani sanno ben utilizzare le storie, vere o presunte, per fare un’ottima strategia di marketing. L’hanno sempre fatto, basti pensare alle tante location dei film hollywoodiani ora meta di curiosi e cinefili. O a luoghi apparentemente insignificanti come Las Vegas, dove nulla cresceva se non i cactus, ora meta turistica irrinunciabile. Luoghi a cui, i nostri cari cugini americani, hanno dato una possibilità di successo.

Questo è accaduto anche a Salem: è stato sfruttato l’interesse della massa verso un fatto che non fa onore e che molte altre nazioni avrebbero insabbiato ben volentieri. E’ qui infatti che accadde uno dei processi per stregoneria più noti ed efferati al mondo.

Streghe storia di Salem

Negozi di stregoneria, feste a tema “Halloween”, oggetti magici si possono trovare ovunque in città, ora l’allegria regna in ogni strada dove il soprannaturale viene accolto e celebrato. Ai nostri giorni la cittadina non è più imprigionata in quell’oscuro periodo storico, ma anzi lo racconta ricordando ogni dettaglio, quasi con leggerezza. Se si guarda più a fondo però, elaborando la vera storia di Salem, è facile smettere di sorridere mentre un brivido corre lungo la schiena. Due facce, quella oscura e quella lucente, coesistono da così tanto tempo a Salem, che riescono incredibilmente a convivere in armonia facendo, di questa cittadina, un luogo di interesse mondiale. Andiamo quindi a conoscere la vera storia di questo luogo, quella che ha fatto di Salem la “città delle streghe”.

Una passeggiata dentro la storia di Salem

Ricostruzione della vecchia Salem del 1690 per il set di “Salem”, serie tv creata da Adam Simon e Brannon Braga

Incominciamo il nostro viaggio partendo dall’inizio, da quando Salem fu fondata. Era il 1626 e una compagnia di pescatori arrivò da Cape Ann per stabilirsi nell’area dove ora sorge la cittadina. I coloni erano guidati da Roger Conant, sbarcato a Plymouth successivamente all’arrivo dei Padri Pellegrini sulla Mayflower. A lui è addirittura dedicata una statua in una delle piazze più importanti di Salem, è infatti il padre fondatore della città, colui che divenne il primo Governatore del Massachusetts. Egli portò il piccolo agglomerato urbano ad una fiorente economia. Nella metà del 1600 infatti, il villaggio di Salem era un vigoroso centro di scambi commerciali, anche grazie al suo prospero porto. In via di espansione verso l’interno del paese, Salem mostrava una perfetta coesione tra potere religioso e potere mercantile.

Presto però le cose cambiarono. E’ bene capire infatti in che contesto storico ci troviamo per comprendere i fatti che susseguirono, accadimenti che hanno veramente dell’incredibile.

Statua di Roger Conant, il fondatore della città davanti al Museo delle Streghe
(ph Lara Uguccioni)

Streghe storia di Salem

Era il 1680, per i coloni dell’epoca, Salem era l’ultimo avamposto civilizzato prima della natura selvaggia e dei territori degli indiani. “Gli abitanti della colonia inglese si sentivano quindi sperduti e vulnerabili, in un contesto di precarietà, dove la Guerra di re Filippo, caratterizzata da continui scontri tra i coloni e le tribù di nativi, aveva fatto vacillare i principi e la rigorosità puritana. Sentendosi abbandonati dalla benevolenza di Dio, gli abitanti di Salem furono portati a vedere Satana in ogni dove, soprattutto nei più deboli e indifesi, come se fossero un perfetto capro espiatorio per lo sfogo della tensione accumulatasi nell’aria.” così leggiamo in un articolo esplicativo di Sapere.it.

In quegli anni era infatti da poco terminato un lungo scontro armato chiamato Guerra di Re Filippo, che aveva visto opposti i coloni inglesi contro alcune tribù native. Il conflitto coinvolse anche il Massachusetts che, nonostante la vittoria inglese, rimase esposto alle scorrerie degli indiani per molto tempo, anche all’epoca dei processi. Come se non bastasse, la colonia di Salem rimase senza governatore per quasi 10 anni, a partire dal 1684. Fu così che la comunità iniziò a governarsi da sola ascoltando, come fosse oro colato, le parole dei personaggi più influenti.

…tra paura e peccato

Ma chi erano costoro? Ovviamente puritani, come del resto tutta la comunità. Sostenevano quindi la purificazione della Chiesa d’Inghilterra da tutte le forme, gli usi e i costumi non previsti dalle Sacre Scritture. Il cristiano puritano doveva condurre una vita umile e obbediente, poiché doveva concentrarsi nella lotta contro il peccato insito in se stesso. Se mettiamo insieme rigidità morale, vulnerabilità, paura del nemico e invasioni di cavallette a devastare i campi, possiamo capire lo stato d’animo in cui viveva questo popolo così lontano dalla propria terra natia. Tutti questi avvenimenti ed emozioni, contribuirono a diffondere un clima di panico e superstizione tra una comunità già di per se chiusa mentalmente, dalla morale rigida ed intransigente.

Secondo i puritani la Chiesa doveva essere svincolata dal potere politico, in quanto Cristo era e doveva essere l’unico vero capo della comunità. Per questo motivo l’autorità veniva racchiusa nelle mani di pochi “anziani” eletti direttamente dai fedeli, ministri del culto che decidevano della vita e della morte di un’intera comunità. L’intento era dare la colpa delle disgrazie a un essere soprannaturale, ma eliminabile fisicamente come una strega. Questo avrebbe riavvicinato i fedeli alla Chiesa e allontanato la paura grazie all’azione e al sangue versato.

La caccia alle streghe

La tranquillità di questa piccola comunità di coloni era già stata minata profondamente e la confusione, mista alla discordia, sfociò a breve in una psicosi religiosa da cui fu impossibile tornare indietro. Nell’inverno 1692, Elizabeth Parris, detta “Betty” e Abigail Williams, rispettivamente figlia e nipote del parroco di Salem, iniziarono ad avere degli strani malesseri. Le ragazzine erano solite riunirsi nella cucina del parroco Parris, dove ogni giorno, lavorava la schiava di casa, Tituba Indian. Questa era di origine caraibica, come il marito John, anch’egli al servizio della famiglia Parris e praticava l’obeah, magia rituale diffusa nelle Indie Occidentali.

Tituba incoraggiava le ragazzine che si divertivano ad indovinare il loro futuro marito con un oggetto simile ad una sfera magica, ma non erano tempi in cui si poteva giocare a “fare le streghe”. Questo artificio le suggestionò a tal punto, che una di loro disse di aver visto, al suo interno, uno spettro. Le ragazze iniziarono a comportarsi in modo inusuale, a strisciare per terra, ad abbaiare e nessuno dei medici interpellati riuscì a darne una spiegazione. Altre quattro ragazzine del villaggio, amiche di Betty ed Abigail, iniziarono ad avere strani atteggiamenti influenzandosi a vicenda. Finte convulsioni, manifestazioni violente, urla improvvise tanto che i genitori, preoccupati, si rivolsero al reverendo Samuel Parris, padre di Betty, colei che iniziò la catena di morte.

Raffigurazione di Tituba in “I, Tituba, Black Witch of Salem” (1986) 
di Maryse Condé
Un ritratto di Tituba

Streghe storia di Salem

Questo gioco innocente si trasformò presto in una caccia alle streghe tra più terribili ed efferate che la storia americana ricordi. L’isteria collettiva era incominciata. L’8 febbraio del 1692 il medico del villaggio William Griggs, annunciò che l’unica spiegazione del comportamento delle giovani, poteva essere la possessione da parte del demonio. Questo comportava un reato non essendo il malocchio una malattia, ma un crimine causato da una persona per danneggiarne un’altra. Era quindi di competenza delle autorità giudiziarie. In un primo momento Parris decise di non rivolgersi a quest’ultime, ma la voce si sparse e, l’idea che ci fosse una strega nel villaggio, causò un’isteria di massa. La caccia alle streghe iniziò per volere della comunità, impaurita e totalmente esaltata da un vero fanatismo religioso.

Un susseguirsi di eventi sfortunati portò ad una serie di accuse di stregoneria e di processi che dal 2 giugno di quello stesso anno, catapultarono la cittadina di Salem, nel baratro dell’inquisizione. Nel 1692 infatti, a Salem scoppiò una delle più grandi cacce alle streghe della Storia. Per essere accusati bastava poco, anche solo tenere latte scaduto in casa o avere un aspetto trascurato. Avere un neo dall’aspetto particolare, una voglia o un terzo capezzolo erano ritenuti marchi del demonio e sufficienti a fare incriminare una persona.

I processi

“Nel frattempo, le bugie, gli inganni e le ingiurie delle ragazze continuarono senza sosta. Una di esse, nel corso di una seduta del processo, arrivò ad indicare la finestra dicendo che riusciva a vedere le streghe che si raccoglievano in quello stesso istante per un sabba sul prato antistante la Casa delle Adunanze. Gli astanti erano terrorizzati, il clima di psicosi aumentava sempre più.” Si legge in un bell’articolo del 2015 di Giulia Battistotti su Amantidellastoria.it. Il potere passò così dalle mani degli adulti a quello delle ragazzine, che con le loro accuse, fecero processare per stregoneria donne e uomini innocenti. Sfruttarono l’autorevolezza a loro data, forse per gioco oppure per nuocere consapevolmente, questo non possiamo saperlo. Riesco solo lontanamente ad immaginare il terrore che aleggiava tra la gente del posto per la paura di essere accusati.

Qualunque atteggiamento, parola o azione poteva portare, un qualsiasi individuo, ad essere additato come adoratore del diavolo. Quell’estate furono processate 144 persone, le condanne a morte per stregoneria eseguite furono 19, oltre ad un morto in prigione durante la tortura. Tituba Indians fu la prima denunciata dalle ragazze, una schiava caraibica, ma l’estrazione sociale delle vittime era varia. I processi coinvolsero persone agiate come George Burroughs, pastore e proprietario di terre in Inghilterra. Donne anziane e molto devote, care alla comunità come Rebecca Nurse, da tutti considerata una santa donna. Le accuse si estesero oltre i confini di Salem, molte personalità importanti del Massachusetts furono incriminate, anche se mai chiamate in giudizio. Tra queste il consigliere del governatore Phips, due membri del governo provinciale e perfino Lady Phips, moglie del governatore”.

Streghe storia di Salem

Dei 144 accusati di stregoneria di Salem, 106 erano donne e 14 erano le donne tra i 19 condannati. Di recente, i primi episodi di stregoneria di Salem, e non quelli dovuti all’isteria successiva, sono stati analizzati con metodo scientifico. Alcuni ricercatori sono giunti alla conclusione che le ragazzine accusatrici, sarebbero potute essere persone che soffrivano di una una malattia neurologica. “Corea di Huntington“, così si chiama questa forma degenerativa, sarebbe stata diagnosticata solo molto più avanti, nel 1892. Si tratta di una malattia per la quale non è ancora stata trovata una cura, che provoca movimenti scomposti del corpo e uno stato di amnesia. 400 anni fa, l’ignoranza forse, portò a scambiare gli effetti di questo morbo per possessione demoniaca.

Streghe storia di Salem

Rimane il fatto inconfutabile che a pagare questa follia furono soprattutto le donne, quelle senza marito, quelle sole che rimanevano incinta fuori dal matrimonio. Quelle che azzardavano a fare previsioni del futuro come fece Tituba Indians, la schiava che per prima fu arrestata con l’accusa di stregoneria. Ma Tituba scontò anche il pregiudizio della pelle scura.

Quelle povere, senzatetto e mendicanti, donne quindi che non potevano difendersi, erano bersagli facili dei cacciatori di streghe. Come Sarah Good, che chiedeva l’elemosina di casa in casa, fu accusata di stregoneria e in seguito condannata. Essere una bambina non voleva dire non essere strega: Dorothy Good, la figlia di Sarah, aveva 4 anni quando fu incarcerata per stregoneria. In seguito, dopo le torture confessò di esserlo e disse di aver visto la madre accordarsi con il diavolo.

L’articolo della Battistotti recita: “Durante il processo contro le streghe a Salem, non furono effettuati i raccolti e i bovini furono abbandonati. I mulini restarono fermi, poiché i proprietari risultavano scomparsi. Il personale era stato arrestato, oppure i lavoratori frequentavano le udienze del processo per il puro piacere dello spettacolo.” La città fu lasciata decadere sempre più, per incuria, per furore, ma fu proprio con l’accusa della signora Phips che il delirio cessò bruscamente. Il Governatore dello Stato del Massachusetts ordinò, subito dopo le insinuazioni verso la moglie, la sospensione dei processi limitando i poteri della corte. Assolse 49 persone ancora detenute condannandone altre tre con pena sospesa. Da quel momento non ci furono più uccisioni, il delirio, così come era nato, cessò velocemente.

New Salem

La casa dei 7 abbaini vista da Turner Street – Salem – una delle case più antiche della città

I fatti di quell’estate segnarono la storia della comunità, dando alla città per sempre, un alone di mistero. I discendenti degli inquisitori risiedono ancora qui e c’è chi crede che l’energia di quelle antiche esistenze possa, ancora oggi, aleggiare tra le vie della città. Puoi credere o no al soprannaturale, ma resta il fatto che Salem è considerata la cittadina più infestata d’America. Con le sue tradizioni centenarie, è nell’immaginario collettivo, l’unica e sola città delle streghe. Salem è la città natale dello scrittore Nathaniel Hawthorne, suoi sono “La lettera scarlatta” e “La casa dei sette abbaini”. Fu di ispirazione ad un giovane Stephen King per “Le notti di Salem” del 1975 e qui fu girato “Hocus Pocus” una commedia divertente della Disney del 1993.

Salem è stata d’ispirazione per il cinema, la letteratura e non solo, perchè è una preziosa gemma di architetture coloniali perfettamente intatte tanto da essere designata quale National Historic Site of America. In lei vive l’antico ricordo di fatti oscuri e terribili, mescolati ad un’aura moderna di divertimento e magia che rende l’anima di questa cittadina duplice. La leggenda narra che a Salem, ogni notte di Halloween, streghe e stregoni uccisi più di 300 anni fa, tornino ad infestare i luoghi dove sono stati processati e condannati. E’ così che, la vigilia della festa di Ognissanti, diviene un importante avvenimento per tutti gli amanti del paranormale e non solo.

Streghe storia di Salem

Witch House, la “casa nera”

Streghe storia di Salem

Ogni luogo a Salem ha una storia. I musei sono impregnati di un alone di mistero e superstizione, nel cuore della cittadina una linea rossa corre tra i negozi di magia e gli antri delle fattucchiere. Nel centro della città c’è un cimitero antico tanto quanto la caccia alle streghe e se si gira l’angolo, la “casa nera” dimora del giudice Jonathan Corwin che presiedette al processo nel 1692, è lì che sembra guardarci. Poi quando cala la sera, l’oscurità inghiotte ogni cosa e se tendi l’orecchio, puoi sentire l’oceano che racconta un passato triste e lontano. La sua voce, portata dal vento, è quella dei tanti uomini e donne che qui hanno lavorato e vissuto, marinai, prostitute, pirati, schiavi e capitani d’armi. Come si può non esserne ammaliati?

E’ ora di andare a dormire al Salem Inn, una delle locande storiche della città, dove ancor prima di aprire i battenti nel lontano 1834, iniziarono a palesarsi eventi paranormali inspiegabili tra le sue mura. Dick e Diane, i proprietari, dicono che sono i Pabiches, semplici spettri guardiani della locanda, custodi di anime perdute. E allora addormentiamoci sereni, c’è chi a Salem vigila su di noi. Non è proprio ciò a cui siamo abituati, ma in fin dei conti non è la normalità ad essere così notoriamente noiosa?

Articolo di Lara Uguccioni

Fonti e citazioni:
amantidellastoria.wordpress.com
sapere.it
wikipedia.org

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La Kry
1 anno fa

Salem è di certo uno dei posti che vorrei visitare perchè, per quanto sia una bieca manovra commerciale, mi piace quando un posto riesce a usare gli eventi anche tragici del suo passato per attrarre le persone.
Poi, come dici tu, se ci si è ispirato Stephen King, chi sono io per non passarci? Magari insieme a qualche fantasma potrebbe capitarmi di incontrare pure un vampiro…

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