Jehan Sadat, la first lady d'Egitto che combatteva per le donne - iStorica.it

Jehan Sadat, la first lady d’Egitto che combatteva per le donne

Jehan Sadat

Nella sua autobiografia si è definita “Una donna d’Egitto”. Femminista e moglie del presidente egiziano Anwar Sadat, Jehan Sadat è morta all’età di 88 anni. Di origini britanniche, Jehan è stata la prima moglie di un leader musulmano a muoversi con disinvoltura nell’immaginario pubblico mondiale.

Jehan Sadat e le sue leggi

Promotrice delle cosiddette Leggi di Jehan, che garantivano alle donne diritti legali in materia di matrimonio, poligamia, divorzio e affidamento dei figli, ha dato vita anche a numerose organizzazioni per l’autodeterminazione delle donne.

Le Leggi di Jehan, approvate nel 1979 dal marito Sadat, ebbero però vita breve. Di fronte alla forte opposizione degli islamisti, che la condannarono come orientata verso l’Occidente e non islamica, e di alcuni nazionalisti di sinistra, che sostenevano che fosse stata approvata incostituzionalmente da Sadat, la legge fu annullata dalla Corte costituzionale nel 1985. 

Ma quello di Jehan, come quello della sua succeditrice Suzanne Mubarak, fu un femminismo sponsorizzato dallo Stato.

«Jehan Sadat e Suzanne Mubarak si sono opposte al movimento femminista perché volevano che il potere femminile fosse sotto il controllo del governo, non quello delle donne»

Nawal al-Saadawi

Psichiatra e saggista prolifica, la stessa Saadawi era stata imprigionata nel 1981 per essersi opposta al Trattato di pace di Gerusalemme firmato dal Presidente Anwar al-Sadat, mentre i suoi scritti femministi furono tutti censurati.

Tra luci e ombre, Jehan Sadat ha, però, il merito di aver cambiato le opinioni del mondo sulle donne arabe e ha spianato la strada alle future first lady per un ruolo più attivo in politica.

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